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Libero Rassegna Stampa
14.07.2024 Il PD invita alla Camera terroristi già arrestati da Israele
Cronaca di Fausto Carioti

Testata: Libero
Data: 14 luglio 2024
Pagina: 4
Autore: Fausto Carioti
Titolo: «Il Pd invita alla Camera terroristi e impresentabili»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/07/2024, a pag. 4 l'analisi di Fausto Carioti dal titolo “Il Pd invita alla Camera terroristi e impresentabili”


Fausto Carioti

Shawan Jabarin, più volte condannato in Israele e membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (organizzazione nella lista nera Ue del terrorismo). Questo è l'ospite alla Camera, invitato dall'intergruppo per la Pace in Medio Oriente che include PD, M5S e Avs. 

Terroristi e propalatori delle teorie del complotto della destra antisemita e negazionista: sono questi i compagni di battaglia della sinistra quando occorre prendere posizione su Israele, Hamas e i palestinesi.
Martedì, nella sala stampa della Camera, è in programma una conferenza sull’argomento. Sempre che alla fine si faccia: quando è diventato pubblico ciò che l’ex pm Nicola Quatrano, che avrebbe dovuto sedere accanto a lei, pensa di Liliana Segre e degli ebrei, un’imbarazzatissima Laura Boldrini ha assicurato di non conoscerlo e annunciato che la sua presenza è «incompatibile» con quella di lui. Utile a capire come lavorano da quelle parti.
Perché ad organizzare l’evento “Palestina tra disinformazione e propaganda”, assieme ad Arci e Amnesty International, è stato l’intergruppo per la Pace in Medio Oriente, che riunisce eletti di Pd, M5S e Avs ed è nato quattro anni fa, sotto la presidenza della stessa Boldrini.
La quale, infatti, conosce molto bene l’ospite d’onore dell’evento: Shawan Jabarin, nato in Cisgiordania nel 1960.
Nei comunicati è presentato come direttore della ong palestinese Al-Haq, ma è stato anche dirigente del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che la stessa Ue considera un’organizzazione terroristica. Jabarin ha subito diverse condanne ed è ritenuto a sua volta «un terrorista», al pari della sua Ong, dallo Stato di Israele. Spetterà a lui, martedì, «aggiornare la stampa» su ciò che sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania.

IL PRECEDENTE

Non è la prima volta che la sinistra gli apre le porte di Montecitorio. Nel dicembre del 2021 Jabarin fu invitato a parlare davanti alla sottocommissione per i diritti umani, presieduta sempre da Boldrini. L’ambasciata d’Israele a Roma si disse «scioccata» dal fatto che «un terrorista condannato» prendesse parola in parlamento, e ricordò che la Corte Suprema israeliana aveva sentenziato che Jabarin «agisce come dottor Jekyll e mister Hyde, a volte come amministratore delegato di un’organizzazione per i diritti umani e altre volte come attivista in un’organizzazione terroristica». Boldrini difese il suo ospite contestando tutte le accuse. Storia che ora si ripete.
Assieme a Jabarin, è previsto che martedì intervengano la stessa Boldrini per il Pd, Stefania Ascari per i Cinque Stelle e Franco Mari per Avs. E poi due giuristi, uno dei quali, appunto, Quatrano, la cui presenza a questo punto sembra esclusa.
Anche perché Mari fa sapere di pensarla come Boldrini.
E dire che le sue idee su Israele non le ha mai nascoste.
Prima di fare l’avvocato, era una «toga d’assalto negli anni tumultuosi di Tangentopoli» (definizione incensante di Repubblica). Oggi si divide tra lo studio legale e l’associazione “Osservatorio internazionale per i diritti”, da lui presieduta.
Sul sito di questa (ossin.org) Quatrano scrive cose tipo: «Israele è uno Stato razzista che pratica la segregazione e l’assassinio». Illuminante pure ciò che pensa sul processo che fu raccontato da Hannah Arendt: «Un tribunale privo di qualsiasi giurisdizione ha condannato a morte il gerarca nazista Adolf Eichmann, per crimini contro l’umanità. La rapida esecuzione ha chiuso la bocca di un uomo che avrebbe pure potuto dire qualcosa sui rapporti che vi erano stati tra nazismo e sionismo».
L’ex magistrato ospita anche le tesi dell’americano Ron Unz, che il quotidiano inglese The Guardian definisce bene come «un negazionista dell’Olocausto che pubblica virulenti scritti antisemiti, anti-Lgbtq+ e neonazisti». Sul sito dell’osservatorio di Quatrano si può leggere così l’elogio, firmato da Unz, di un intellettuale americano, John Beaty, il quale «criticava gli israeliani per avere continuato a sostenere che Hitler avesse ucciso sei milioni di ebrei, un’accusa assolutamente inverosimile che non aveva alcun fondamento apparente nella realtà e sembrava molto di più una bufala messa in giro dagli ebrei e dai comunisti».

IL «GOLPE SIONISTA»

Quatrano cita spesso pure il francese Laurent Guyénot, uno dei paranoici vicini alla destra cospirativista, convinto che l’assassinio di Kennedy sia stato «un colpo di Stato sionista» e che gli attentati dell’11 settembre siano stati organizzati da Israele. Lo ha fatto anche il 16 marzo sui social network, per attaccare Segre. «Sostiene Guyénot, a proposito della psicopatia biblica di Israele, che il tratto più caratteristico dello psicopatico è la completa assenza di empatia...», scrive l’ex pm accanto alla foto e alle parole della senatrice a vita. Nel testo citato da Quatrano, l’antisemita francese sostiene che occorre «riconoscere Israele come uno psicopatico collettivo, e studiare l’origine di questo carattere nazionale unico».
Per questo il capogruppo di Fdi al Senato, Lucio Malan, assieme ad Ester Mieli e altri, ha espresso solidarietà a Segre per il modo il cui «l’odiatore» Quatrano l’aveva insultata. Costringendo Boldrini, il Pd e Mari, a loro dire ignari delle teorie dell’invitato, a fare altrettanto e prendere le distanze dal personaggio. I Cinque Stelle fanno sapere che risponderanno durante l’incontro, che pare comunque confermato. Da Fdi chiedono al presidente della Camera di revocare la concessione della sala, ma gli uffici di Lorenzo Fontana ricordano che le conferenze stampa «si svolgono sotto la piena e unica responsabilità dei deputati che ne curano la prenotazione, e che rispondono dei contenuti, e dei partecipanti, sotto ogni profilo».

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