Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
In Europa attacchi antisemiti aumentati del 400% Analisi di Paolo Brera
Testata: La Repubblica Data: 12 luglio 2024 Pagina: 15 Autore: Paolo Brera Titolo: «La grande paura degli ebrei: In Europa attacchi antisemiti sono aumentati del 400%»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/07/2024, a pag. 15, con il titolo "La grande paura degli ebrei: In Europa attacchi antisemiti sono aumentati del 400%" l'analisi di Paolo Brera.
Paolo BreraGli episodi di antisemitismo aumentano vertiginosamente in tutta Europa, e anche Anna Frank diventa un obiettivo dei pro-Pal
Dopo il 7 ottobre la percezione dell’antisemitismo è esplosa: 12 organizzazioni ebraiche hanno segnalato un aumento del 400% degli attacchi in Europa. «Metà della popolazione ebraica è preoccupata per la sicurezza sua e della famiglia, e oltre il 70% nasconde occasionalmente la propria identità ebraica», afferma Sirpa Rautio, direttrice dell’Agenzia Ue per i Diritti fondamentali (Fra) che monitora il fenomeno e segnala «piccoli progressi», ma in un quadro preoccupante: «I conflitti in Medio Oriente possono portare a picchi di incidenti. Gli ebrei sono più spaventati che mai» L’80% dei 7.992 ebrei europei ascoltati dal sondaggio della Fra ritiene che l’antisemitismo in Europa sia ulteriormente aumentato. La buona notizia è che il dato è in calo, rispetto all’88% del 2018: l’antisemitismo è sempre un’emergenza, ma sì è raffreddato. La cattiva è che il sondaggio è stato realizzato prima del 7 ottobre, tastando la febbre antisemita percepita negli ultimi 5 anni: dopo il 7 ottobre il termometro è schizzato verso l’alto, mostrano le appendici. La cronaca conferma: la statua di Anna Frank nel parco di Merwedeplein — nel Rivierenbuurt di Amsterdam, in cui la ragazzina martirizzata dall’odio e dalla follia nazista visse due anni con la famiglia prima di trasferirsi a Prinsengracht, nell’abitazione condivisa con i Van Pels durante l’occupazione — è stata vandalizzata con la scritta “Gaza”. Come se il dramma di una bambina potesse pareggiare quello di altri bambini, invece di sommarsi. La premessa indispensabile, intempi inquieti di opinioni polarizzate, è che l’Agenzia (Fra) è organo ufficiale Ue, nato nel 2007 e costituito da ricercatori; ma i suoi lavori sull’antisemitismo sono stati contestati con l’accusa di non fare differenza tra «antisemitismo nei confronti degli ebrei o di Israele». È un fatto che 1,3 milioni di ebrei residenti nella Ue percepiscano ostilità: 8 su 10 ritengono sia aumentata nei 5 anni prima del 7 ottobre e della reazione israeliana. Il sondaggio è stato effettuato tra adulti (oltre 16 anni) che si definiscono “ebrei” nei 13 Paesi Ue in cui vive il 96% della popolazione ebraica europea: considerano l’antisemitismo un problema da affrontare tutti i giorni. I sondaggisti chiedevano esperienze vissute, «incidenti antisemiti, violenze e molestie online e offline», e le «preoccupazioni di diventare vittima». Il 96% dice di avere subito antisemitismo nell’ultimo anno: «Stereotipi che accusano gli ebrei di detenere il potere e controllare finanza, media, politica o economia» (85%); «negando a Israele il diritto di esistere come Stato» (79%); «ritenendo gli ebrei collettivamente responsabili delle azioni di Israele», «negando o banalizzando l’Olocausto» e «confrontando la politica di Israele con quella nazista» (78%). Alcuni di questi punti restano controversi. Ma il 90% dice di avere incontrato personalmente il mostro: online (90%) più che nella vita in carne e ossa (77%). Più di metà lo ha visto però in colleghie conoscenti (56%).
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