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La sinistra odia Israele dai tempi di Stalin 09/07/2024

La sinistra odia Israele dai tempi di Stalin

Il "complotto dei medici ebrei", poster di propaganda sovietica ai tempi di Stalin. Nei suoi ultimi anni, il dittatore sovietico intendeva far piazza pulita degli ebrei sovietici. L'odio della sinistra per l'ebraismo parte da lontano.

Cara Deborah Fait,
l'impagabile Giulio Meotti , nella sua ultima newsletter, fa un commento delle recenti elezioni in Gran Bretagna e in Francia. Ci fa vedere dove va a parare il fatale connubio tra sinistra e mondo islamico. Una sinistra che si pavoneggia di essere antifascista per poi colludere con la peggiore forma di fascismo dell'età moderna. Definisce i sinistri come gli utili idioti di oggi (io mi spingo a considerarli dei malati mentali, tali da non vedere o non accettare il pericolo concreto per se stessi). La sinistra ebraica, nel mondo e soprattutto in Israele, ne è consapevole? Come non stupirsi dell'alleanza di un Glucksmann con un Melenchon? Ecco venire al punto: se la insipiente sinistra è l'arma di cui si serve il mondo islamico per fagocitare l'Occidente, perché si è spesso timidi nel denunciarlo? Perché essere creduli dell'ipocrisia dei sinistri e della doppiezza dei musulmani che tante menti giovani hanno ammaliato?Cordiali saluti,
Angelo Costanzo 

 

Caro Angelo,
Purtroppo lei tocca un punto dolente che non si riesce a capire: come è possibile che molti ebrei siano di sinistra visto che l’antisemitismo si è risvegliato in tutta la sua tragicità violenta proprio in quella parte politica! È un mistero che può essere spiegato solo dalla memoria delle persecuzioni nazifasciste e dalla Shoah. Il Male assoluto perpetrato durante la II Guerra Mondiale rimane come un marchio a fuoco nell’animo degli ebrei che fa dimenticare le persecuzioni sovietiche. Basterebbe leggere “La guerra di Stalin contro gli ebrei” di Louis Rapoport o “Gli ebrei invisibili” Di Elie Wiesel per capire il destino degli ebrei russi e la loro tragedia. Il piano di Stalin era lo sterminio dei nemici reali o immaginari tra cui circa due milioni di ebrei sovietici sopravvissuti alla guerra. Piano che non gli riuscì solo perché, come scrisse Solzenicyn “Dio lo obbligò a separarsi dalla sua gabbia toracica”. Dal 1948 al 1953 una serie di pogrom dominò l’URSS.  Gli ebrei patirono sotto Stalin molto di più che sotto lo Zar Nicola II eppure furono la componente intellettuale più forte della rivoluzione bolscevica. Questo è il passato e il presente non è migliore. Ce ne siamo resi conto dopo il 7 Ottobre quando la sinistra estrema scese in piazza a urlare il suo odio contro gli ebrei e la sua ammirazione per Hamas nel silenzio assoluto dei compagni più moderati. Ce ne eravamo accorti anche nel 2000 quando a Durban, durante il convegno contro il “razzismo”, erano inseguiti per le strade al solito grido di  “Morte agli ebrei”. Il comunismo e il fascismo sono due facce della stessa medaglia. Lei si chiede “Come non stupirsi dell'alleanza di un Glucksmann con un Melenchon?” Domanda senza risposta. Questi sono i misteri da sempre incomprensibili. Anche in Italia non scherziamo con i vari Gad Lerner, Moni Ovadia, per citare i più tristemente noti. Gli ebrei di sinistra sono soli e non se ne rendono conto. Devono demonizzare Israele per poter essere accettati. La considero una vita triste perché sono sempre costretti a mantenere una posizione che va contro il loro popolo e contro l’unica nazione che li accoglierebbe nel caso accadesse il peggio. Ma, come si suol dire, contenti loro e la loro coscienza. Noi non possiamo fare altro che compatirli.
Un cordiale shalom
Deborah Fait


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