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Libero Rassegna Stampa
08.07.2024 Caso Parodi, Elly tace ancora
Commento di Corrado Ocone

Testata: Libero
Data: 08 luglio 2024
Pagina: 10
Autore: Corrado Ocone
Titolo: «Se l'antisemita è un compagno, a sinistra parte la strategia del silenzio: tacere, sopire...»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 08/07/2024, a pag. 10, con il titolo "Se l'antisemita è un compagno, a sinistra parte la strategia del silenzio: tacere, sopire...", il commento di Corrado Ocone.

Corrado Ocone
Cecilia Parodi, la scrittrice che odia gli ebrei e lo dice apertamente. Ma lei "può": se l'antisemitismo si manifesta in un intellettuale di sinistra, allora viene accettato socialmente e considerato "legittimo" dai partiti di sinistra. E per risolvere lo scandalo, semplicemente, si impone il silenzio mediatico.

Troncare, sopire, sopire, troncare», così raccomandava il conte zio al padre provinciale nei Promessi Sposi. E così Elly Schlein avrà pensato che convenisse fare di fronte all’evidenza dei fatti, cioè a un video postato su Instagram e diventato virale prima che fosse cancellato. Protagonista del video una giovane attivista della sinistra pro-Pal, sedicente “scrittrice”, Cecilia Parodi, la quale, senza perifrasi, dice in esso di «odiare gli ebrei e gli israeliani senza distinzione» e di desiderare di vederli impiccati tutti a testa in giù. Parole tanto gravi che esigevano una rapida e decisa presa di posizione da parte della segretaria del Pd, non essendo la Parodi sconosciuta a sinistra ed avendo soprattutto partecipato a diverse iniziative del partito in passato. Lo scorso 15 febbraio, solo per fare un esempio, la troviamo come relatrice ad un convegno organizzato, sulla questione palestinese, dal Circolo Nilde Iotti dei Giovani Democratici milanesi. Il titolo dell’incontro, forte quanto eloquente, non lasciava dubbi sulle posizioni degli organizzatori: “Colonialismo & Apartheid. Una lunga storia di occupazione illegale e Resistenza”. I

DUE POSTULATI

«Cecilia Parodi Perché la Schlein abbia deciso di voltare le spalle e girarsi dall’altra parte, di nascondere la polvere sotto il tappeto, è fin troppo evidente: il video della Parodi contraddice tutta una retorica montata ad arte nei giorni precedenti attorno all’inchiesta pirata con cui Fanpage aveva carpito alcune frasi goliardicamente antisemite pronunciate da qualche militante di Gioventù nazionale. Quella retorica, assecondata dall’ampio e variegato arcipelago dei media vicini al partito, si fonda su due postulati, assolutamente indimostrabili, ed anzi falsi: che l’antisemitismo sia un problema della destra, e solo della destra; che esso fosse tollerato dal primo partito di governo perché in fondo in fondo quelle radici facevano parte di un’identità che solo per opportunismo viene oggi mascherata.
Come è noto la risposta di Giorgia Meloni è stata rapida e dura e quei giovani, più cretini che antisemiti, sono stati prontamente allontanati dal partito. Su certi temi non si può infatti transigere, nemmeno se certe parole sono pronunciate in uno stato di incoscienza e ignoranza. La mamma dei cretini, come è noto, è sempre incinta, e non fa differenze fra destra e sinistra. O meglio una differenza fra le due parti politiche c’è, ed il caso della Parodi lo rende a tutti in modo evidente: a sinistra accanto al cretinismo, c’è anche un antisemitismo consapevole, violento e livoroso, che viene tollerato: la forma mentis comune, ereditata dal comunismo storico, vuole infatti che i compagni vadano sempre difesi anche se sbagliano perché bisogna fare “fronte” comune contro il nemico.
In sostanza, il caso Parodi mette in crisi la coscienza della sinistra perché è come se la realtà stessa provvedesse a rimettersi sui piedi dopo che l’ideologia l’aveva capovolta: ciò che i compagni, sempre pronti a dare pagelle e certificazioni di democraticità, avevano contestato agli altri, se lo trovano in casa propria; così come quella reazione che avevano chiesto a gran voce alla Meloni, ottenendola, non riescono ad averla loro stessi verso gli antisemiti di casa propria, a cui dimostrano di essere legati attraverso mille fili, per quanto sottili possano essere.

LA STRATEGIA DEL MUTISMO

Sorge infine la domanda: l’atteggiamento tergiversante, anzi omertoso, della Schlein non è forse stupido?
Non è di corta veduta pensare che, nell’epoca dell’informazione totale e dei social, si possa contribuire a tenere nascosto il marcio sotto il tappeto dell’ipocrisia?
La risposta è sì e no. C’è probabilmente anche del metodo nel silenzio imposto e autoimpostosi dalla segretaria del Pd. Esso nasce dalla consapevolezza che il dibattito pubblico, anche con la destra al governo, resta saldamente in mano alla sinistra. Sui giornaloni o in tv sentiremo poco parlare di questo caso, al contrario di quel che accadrebbe a parti inverse.
Anzi che è già accaduto proprio con l’inchiesta preconfezionata di Fanpage. Perché contribuire ad alimentare un dibattito che non ci sarà, o che sarà molto circoscritto? Troncare, sopire, sopire, troncare...

 

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