Internazionale fa finta di niente nonostante l'attentato del 19 agosto
Testata: Internazionale Data: 25 agosto 2003 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «estratti dall'Internazionale»
Dopo il devastante attentato di Gerusalemme, compiuto da Hamas, che ha rotto, in modo unilaterale, una tregua sempre traballante (visti i ripetuti attacchi di terroristi palestinesi), ci saremmo aspettati una copertina in grado di evidenziare l'eccidio: niente di tutto questo.
La copertina di Internazionale, pur di non screditare i "fratelli arabi", è dedicata alla....botanica, alla foresta amazzonica.
A pag.6 è pubblicata una foto su due pagine con la didascalia dal titolo: "fine della tregua". Sarebbe stato così fastidioso, per Giovanni De Mauro, fare una copertina con questa foto e questa didascalia?
A pag.11 un editoriale dall'Ha'aretz: la redazione conosce un solo giornale ebraico, e per di più solo quando pubblica editoriali critici nei confronti di Sharon.
A pag.19 il diario da Ramallah, nel quale si rettifica quanto pubblicato circa un mese prima, riguardo un presunto linciaggio di un palestinese ad opera di soldati israeliani. In realtà il pestaggio è stato compiuto (per stessa ammissione del malcapitato), da parte della polizia palestinese. Una delle tante truffe propagandistiche (alle quali abboccano la stragrande maggioranza dei mass-media, Internazionale compreso), che tanti danni fanno e hanno fatto ad Israele.
Sempre a pag.19: Attentato a Gerusalemme Il 19 agosto un kamikaze palestinese si è fatto saltare in aria su un autobus pieno di cittadini israeliani, in maggioranza ebrei ultraortodossi, che tornavano dalla preghiera al Muro del pianto, a Gerusalemme Ovest. Venti israeliani, cinque dei quali bambini, sono stati uccisi; cento sono rimasti feriti, alcuni sono in pericolo di vita. L'attacco è stato rivendicato dai movimenti radicali palestinesi di Hamas e della Jihad islamica, che hanno così interrotto la tregua unilaterale (hudna) dichiarata il 29 giugno. Il kamikaze palestinese è un imam di una moschea di Hebron, in Cisgiordania, padre di due figli. L'attacco è una rappresaglia contro la morte di due membri di Hamas, uccisi in un raid israeliano a Nablus, all'inizio di agosto, e contro quella di un attivista della Jihad islamica ucciso a Hebron. Dopo l'attentato il governo israeliano ha congelato ogni contatto con l'Autorità Palestinese e ha bloccato l'applicazione della road map, il piano di pace internazionale che prevede la creazione di uno stato palestinese entro il 2005. Il premier palestinese Abu Mazen ha convocato d'urgenza il suo governo e, dopo aver condannato l'attacco, ha rotto ogni negoziato con Hamas e la Jihad islamica. Le uccisioni dell'esercito israeliano sono la conseguenza dei tentativi di arresto di potenziali kamikaze e della totale inerzia dell'Anp.
Cronaca Ordine di arresto Subito dopo l'attentato a Gerusalemme Ovest, le forze di sicurezza palestinesi hanno ricevuto dal governo l'ordine di individuare e arrestare i mandanti dell'attacco rivendicato da Hamas e dalla Jihad islamica. Il kamikaze palestinese responsabile dell'attacco si è fatto saltare in aria proprio mentre, a Gaza, il premier palestinese Abu Mazen era a colloquio con alcuni esponenti della Jihad islamica. Abu Mazen, che aveva in programma nei prossimi giorni visite a Roma e a Oslo, ha annullato tutti i suoi viaggi all'estero. Israele ha nuovamente chiuso i Territori dopo l'attentato a Gerusalemme. La misura impedisce l'entrata dei lavoratori palestinesi in territorio israeliano con effetti devastanti sull'economia della regione. Sono 250mila i palestinesi che lavorano in Israele. Secondo Giovanni De Mauro, Israele dovrebbe togliere i posti di blocco e far entare tutti, terroristi compresi, in Israele, così facendo non resterebbe un solo autobus intero a circolare per Gerusalemme. Fortunatamente le sorti di Israele non sono nelle mani di De Mauro e della redazione di Internazionale.
A pag.59 viene pubblicato un breve riassunto di un articolo tratto dal settimanale The Jerusalem Report. L'articolo, pubblicato prima della strage, parla della strategia di Hamas (uno stato palestinese temporaneo, in attesa di cancellare Israele), secondo Meir Litvak, del Centro Dayan per gli studi mediorientali e africani di Tel Aviv. La redazione, alla fine del pezzo aggiunge: "Ma qualcosa (riguardo la strategia di Hamas), deve essere cambiato, se gli estremisti (estremisti?!? Terroristi, De Mauro, terroristi), palestinesi hanno deciso di ripartire all'offensiva con l'attentato del 19 agosto." Frase sibillina che sottintende una presunta responsabilità di Israele.
Un numero, quello di questa settimana, alla luce di quanto successo, vergognoso. Per la redazione di Internazionale non esistono le sofferenze degli israeliani, non si fa nessun cenno alle conseguenze di certi attentati, solo fredde cifre ed analisi sempre e solo contro Israele. Nessun cenno inoltre, riguardo il risveglio omicida di Hizbullah e del duplice attentato di Ariel e Rosh A'ayin; la disinformazione di Internazionale continua. Invitiamo i nostri lettori a scrivere il loro parere alla redazione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.