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israele.net Rassegna Stampa
06.07.2024 Come mai media ed enti internazionali ignorano i crimini di Hamas contro i palestinesi?
Commento di Hamza Howidy, l'eroe torturato da Hamas che è riuscito a fuggire

Testata: israele.net
Data: 06 luglio 2024
Pagina: 1
Autore: Hamza Howidy
Titolo: «Come mai media ed enti internazionali ignorano i crimini di Hamas contro i palestinesi?»

Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - il commento di Hamza Howidy tradotto da Newsweek, dal titolo "Come mai media ed enti internazionali ignorano i crimini di Hamas contro i palestinesi?".

Hamza Howidy è un palestinese di Gaza, ma contrario a Hamas. Proprio perché l'ha conosciuto e soprattutto lo ha capito. E' stato torturato ed è riuscito a salvarsi, riuscendo a fuggire da Gaza. Altrimenti lo avrebbero ucciso. Naturalmente neanche una riga su quasi tutte le testate.
Hamas, da quando ha preso il potere a Gaza, nel 2007, è stato brutale con il popolo palestinese, oltre che aver portato a livelli estremi il terrorismo contro gli israeliani. Eppure in Occidente, i media continuano ad ignorare i suoi crimini.

Dall’inizio della guerra in corso tra Israele e Hamas, Hamas ha commesso innumerevoli atrocità contro il suo stesso popolo a Gaza, cosa che accadeva anche prima della guerra.

Eppure, per qualche motivo, nonostante Hamas abbia di fatto preso in ostaggio la striscia di Gaza e tutti i suoi abitanti e li terrorizzi regolarmente, questi crimini non vengono mai riportati dai media arabi e occidentali, né dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani, tutti inclini a dipingere Hamas come un legittimo gruppo di resistenza che sta cercando di “liberare” i palestinesi.

Questa assenza nei media dei crimini di Hamas contro i palestinesi non è dovuta a mancanza di prove. Molti abitanti di Gaza hanno espresso la loro angoscia per la brutalità di questo regime di cui sono testimoni in prima persona. E non solo testimoni: sui social network sono stati pubblicati parecchi video che mostrano cittadini di Gaza che criticano Hamas e la accusano per l’attuale situazione disastrosa a Gaza.

Senza dubbio, molti civili sono rimasti uccisi negli attacchi delle Forze di Difesa israeliane. E ogni volta che accade, questi incidenti fanno notizia su tutti i canali mediatici. Invece, per qualche motivo, quando si tratta dei crimini di Hamas contro innocenti israeliani innocenti abitanti di Gaza, l’intero sistema mediatico chiude un occhio, cercando di presentare una ingannevole narrativa del conflitto tutta in bianco e nero.

Perché?

Se davvero hanno a cuore la gente di Gaza, perché non si indignano per tutte le violenze che gli abitanti di Gaza devono subire, incluse le violenze di Hamas?

La triste verità è che quando non sono coinvolti gli israeliani, nessuno è realmente interessato a difendere i diritti dei palestinesi che pure sostengono di avere tanto a cuore.

Noi abitanti di Gaza abbiamo tentato più volte di rimuovere Hamas dal potere. Nel 2019 e nel 2023, la popolazione di Gaza ha partecipato a marce pacifiche contro Hamas: per questo “crimine” siamo stati brutalmente aggrediti dai militanti di Hamas. Ad ogni protesta Hamas ha imprigionato più di 1.300 manifestanti.

Ero uno di loro. Sono stato personalmente imprigionato da Hamas e torturato due volte perché avevo partecipato a quelle proteste.

Quindi so in prima persona che quando i cittadini di Gaza come me protestavano contro Hamas, non c’era attenzione da parte dei media. Nessuna organizzazione per i diritti umani ha invocato il rilascio dei prigionieri, detenuti per mesi nelle carceri di Hamas, per non parlare di coloro che da Hamas sono stati torturati e persino uccisi, come Issam Al-Saaffein, che è stato ucciso sotto tortura nelle carceri di Hamas.

Questo andamento è continuato durante la guerra attuale. Dal 7 ottobre, centinaia di abitanti di Gaza sono stati uccisi dai falliti lanci di razzi di Hamas. Hamas ha confiscato cibo, carburante e medicine inviati a Gaza, e non si è limitata a questo.

Ahmad Breka, di 13 anni, è stato colpito alla testa da Hamas a Rafah mentre cercava di raccogliere aiuti umanitari. Altri sono stati fortunati perché sono stati semplicemente colpiti alle gambe da Hamas mentre cercavano di prendere beni umanitari che Hamas aveva rubato e teneva nelle proprie strutture.

Questi atti disumani, uniti alle sofferenze che gli abitanti di Gaza patiscono da ottobre, hanno spinto molti a manifestare di nuovo durante questa guerra. Hanno manifestato a Khan-Younis davanti alla casa di Yahya Sinwar. Altri hanno protestato nel nord di Gaza, chiedendo a Hamas di liberare i sequestrati e porre fine alla guerra. Hanno ricevuto da Hamas la stessa risposta che ho ricevuto io: gli hanno sparato contro.

E ancora una volta, i media globali hanno ampiamente ignorato questi crimini.

Protestare o osare prendere del cibo nel mezzo della guerra non sono le uniche attività per cui Hamas perseguita noi abitanti di Gaza. Tentare di svolgere un qualsiasi ruolo nella distribuzione degli aiuti a chi ne ha davvero bisogno, o anche solo prendere in considerazione l’idea di svolgere un qualsiasi ruolo nella Gaza del dopoguerra è sufficiente per far condannare chiunque alla pena di morte da parte di Hamas.

È quello che è successo al leader della tribù Abu-Amro, ucciso insieme a due membri del suo clan pochi giorni fa dai militanti di Hamas.

Un paio di mesi fa hanno decapitato il capo di un clan nel nord di Gaza e hanno diramato una dichiarazione sui social network: “Lo abbiamo assassinato e faremo lo stesso con chiunque si opponga a noi e cooperi con Israele”.

Altri che hanno pubblicamente criticato Hamas durante la guerra sono dati per dispersi.

Inoltre, molti membri di Fatah sono stati messi agli arresti domiciliari da Hamas “per ragioni di sicurezza” e chiunque di loro lasciasse la propria casa veniva sequestrato. Questo è quello che è successo a Yossef Shahein, di Gaza, eppure i media globali e arabi non hanno mai parlato di questi crimini.

La tv Al Jazeera, che impiega centinaia di giornalisti nella striscia di Gaza dove ha diverse sedi, non riferisce mai di questi omicidi.

Questo sistematico terrorismo perpetrato da Hamas contro le principali tribù di Gaza e contro i dissidenti ha lo scopo di minare il piano per il dopoguerra a Gaza che implicherà necessariamente il conferimento alla società civile del potere di gestire gli affari civili in futuro.

Hamas intende ricalcare il modello talebano nella Gaza del dopoguerra: entrare in clandestinità e combattere nell’ombra, confidando in questo modo di mantenere abbastanza controllo e potere per continuare a terrorizzare sia gli israeliani che i palestinesi.

Dov’è l’indignazione?

Questo giornalismo fazioso comporta ripercussioni orribili. Ha contribuito al successo di Hamas nel mettere a tacere l’opposizione a Gaza, e contribuisce ad aizzare le folle all’estero che si bevono la propaganda di Hamas e scendono nelle piazze coi volti coperti a sventolare la bandiera di Hamas e inneggiare ai terroristi, giacché gli abitanti di Gaza vengono ingannevolmente dipinti come tutti membri di Hamas che desiderano continuare a vivere sotto il suo dispotico governo.

È un orribile abbandono dei civili innocenti di Gaza. È evidente che le loro sofferenze contano solo quando possono essere usate per incolpare gli ebrei.

(Da: newsweek.com, 1.7.24)

Hamza Howidy, 27 anni, autore di questo articolo, ha vissuto gran parte della vita sotto Hamas a Gaza dove che è stato arrestato e torturato due volte da Hamas prima di mettersi in salvo all’estero. Delle proteste nei campus universitari in Occidente dice: “Non vedo un solo manifestante pro-palestinese che chieda la resa di Hamas. Penso che sia parte della loro ipocrisia e credo che ciò che motiva molti di loro sia il loro profondo odio per gli ebrei e il loro antisemitismo. Noi soffriamo sotto Hamas: sono loro i responsabili della nostra sofferenza. E per noi non ci sarà mai un futuro sotto il loro controllo. Anche se Israele scomparisse, soffriremmo comunque sotto Hamas”.
(Da: nationalpost.com, 7.5.24)

In un altro articolo per Newsweek (25.4.24), Hamza Howidy ha scritto: “La verità è che il modo in cui molti si radunano per esprimere sostegno ai palestinesi fa più male che bene alla nostra causa. Sapete cosa aiuterebbe i palestinesi a Gaza? Condannare le atrocità di Hamas. Invece, i manifestanti danno regolarmente voce al loro desiderio di ‘globalizzare l’intifada’. A quanto pare non si rendono conto che le intifade sono state disastrose sia per i palestinesi che per gli israeliani, esattamente come il 7 ottobre è stato devastante per la popolazione di Gaza. Dovrebbero dare voce alle vittime innocenti di Hamas, sia palestinesi che israeliane. Invece, sostengono l’ideologia di Hamas con manifesti che annunciano la lotta “con ogni mezzo” e slogan “dal fiume al mare”.

 


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