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Il Foglio Rassegna Stampa
04.07.2024 Il Foglio inciampa sulla ammucchiata del PD
Intervista di Luca Roberto a Lia Quartapelle (e un'ANSA rivelatrice)

Testata: Il Foglio
Data: 04 luglio 2024
Pagina: 4
Autore: Luca Roberto
Titolo: «Quartapelle: Il Laboratorio Rabin contro l’antisemitismo a sinistra»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 04/07/2024, a pag. 4, l'intervista di Luca Roberto a Lia Quartapelle dal titolo "Quartapelle: Il Laboratorio Rabin contro l’antisemitismo a sinistra".


Luca Roberto

Lia Quartapelle è brava ma non ha nessun potere, il PD è nei fatti contro Israele, persino di tutto quanto riguarda i diritti LGBT il PD è andato a Gaza per dimostrare solidarietà a Hamas contro Israele. Ecco come il PD raccoglie i voti. Quartapelle da una parte, per ingannare sulla vera posizione contro Israele, dall’altra per avere i voti dell’LGBT si impadronisce dei Pride. I disinformati ci cascano! Si veda l'agenzia ANSA, in fondo all'articolo, per scoprire la verità.

Ecco l'articolo del Foglio

“L’obiettivo di questo nuovo progetto è contrastare l’ignoranza, la mancanza di informazioni corrette su Israele, e in particolar modo l’antisemitismo e l’antisionismo, che sono sempre più due facce della stessa medaglia. E lo facciamo a partire dal nostro campo, dalla sinistra, perché anche da qui abbiamo sentito sciocchezze nel corso di questi mesi, a partire dal 7 ottobre in poi”. La deputata del Pd Lia Quartapelle ieri ha presentato alla Camera il “Laboratorio Rabin”, “un’iniziativa culturale di formazione che nasce dall’esperienza di ‘Sinistra per Israele’ ma è più ampia. Ha a che fare con mondi diversi della cultura sia in Italia che in Israele”, racconta Quartapelle al Foglio. Ad animare questo nuovo progetto ci sono, tra gli altri, anche il consigliere della Corte Costituzionale Massimiliano Boni, specializzato in studi ebraici. Simone Oggionni, storico dell’economia e tra i fondatori di Articolo Uno. E Alessandra Tarquini, ordinaria di Storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma. Che ieri, a Montecitorio, ha spiegato i risvolti e le necessità di un lavoro di diffusione di informazioni quanto mai importante da realizzare soprattutto nelle università, sbilanciate in una narrazione unicamente pro Palestina. Questo perché oramai “una parte importante di studenti e docenti, condividendo lo slogan ‘Palestina libera dal Giordano al Mediterraneo’, considera la nascita di Israele come una catastrofe”, ha spiegato la docente.

In questo periodo storico, sostiene Quartapelle, “dobbiamo far fronte a un antisemitismo di destra e a un antisemitismo di sinistra. Noi che però siamo di sinistra cerchiamo di combattere queste derive a partire dal nostro campo, mentre dall’altro lato è come se avessero rimosso qualsiasi tipo di analisi, non riconoscendo le radici antisemite che evidentemente non riescono ancora a recidere. Lo ha fatto anche un ministro che per sua natura è un tecnico, un prefetto come Piantedosi”. E allora ecco che, analizza ancora la parlamentare del Pd, “nel campo della sinistra va ricordato come Israele abbia una storia socialista, di resistenza, di patriottismo. Questo magari i più giovani, che sono cresciuti vedendo solo governi di destra al potere in Israele, lo ignorano. Per questo abbiamo scelto la figura di Yitzhak Rabin, uno straordinario politico di sinistra che ha difeso le ragioni della pace, della difesa di Israele e della convivenza con i palestinesi”. Eppure nel famoso campo largo o fronte popolare che dir si voglia, sebbene ci si sia ritrovati tutti sullo stesso palco, ogni leader offre letture e soluzioni le più disparate possibili al conflitto israelo-palestinese. Forse che il “Laboratorio Rabin” possa riuscire a dare delle coordinate comuni a tutto il campo largo? “Ma io su questo sono meno critica, perché credo che tutte le forze condividano uno sguardo di lungo periodo, che in questo caso è la costruzione del concetto di ‘due popoli e due stati’. Io credo che su questa prospettiva ci sia unità nelle forze di sinistra. O almeno in quelle istituzionalizzate, a prescindere dalla sinistra radicale. Mentre a destra il problema ce l’hanno a partire dal partito di maggioranza”, spiega ancora Quartapelle. E’ anche vero che, però, come abbiamo raccontato sul Foglio, spesso è stata anche la sinistra ufficiale, a partire dalla leadership Schlein, a prestare il fianco a una narrazione ambigua, soprattutto nelle università, dove si è continuato a sdoganare termini come “genocidio”. L’auspicio è che questo nuovo centro studi, a cui aderiscono anche i dem Piero Fassino ed Emanuele Fiano, animatori di “Sinistra per Israele”, riesca almeno in parte a sciogliere certi pregiudizi. “L’antisemitismo, come già detto, va combattuto sia a sinistra che a destra. Noi siamo disposti a fare la nostra parte e a dare il nostro contributo”, conclude allora Quartapelle.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

Il Foglio è stato troppo indulgente su questa iniziativa. La realtà emerge maggiormente da quel che dice Lia Quartapelle stessa. E' una donna politica eletta nel PD e obbedisce agli ordini del partito. Il laboratorio Rabin, nasce pur sempre all'interno di Sinistra per Israele di Fassino, un'associazione che finora si è rivelata assolutamente inutile. Una facciata con dentro nulla. Vista la vera linea del PD, è ovvio che si tratti del solito specchietto per le allodole (disinformate). 

Ecco l'agenzia ANSA

"Il laboratorio Rabin nasce all'interno di Sinistra per ISRAELE ma si apre al di fuori dei confini dell'associazione, all'accademia e al mondo della cultura". Così Lia Quartapelle, deputata Pd, che ha promosso alla Camera la presentazione del Laboratorio "Yitzhak Rabin", del cui comitato scientifico fa parte. Il laboratorio nasce con l'intento di essere un centro di ricerca, riflessione critica e formazione incentrato su ISRAELE, l'identità ebraica, il sionismo, l'antisemitismo, il rapporto con la sinistra, i conflitti arabo-israeliano e israelo-palestinese. In quanto tale, esso mira a consolidare uno spazio di studio, approfondimento e dibattito che unisca studiosi, attivisti e cittadini interessati a queste tematiche. "E' un'iniziativa - spiega Quartapelle - per contrastare l'ignoranza rispetto alle radici della storia d'ISRAELE, una storia anche e soprattutto di sinistra. E per contrastare il pregiudizio antisemita, antisionista che sta animando una parte del dibattito, in particolare dal 7 ottobre. E' dalla conoscenza che possono nascere la convivenza e la pace, si tratta quindi di un contributo per una pace duratura che sia basata su 'due popoli due stati'. Lo intitoliamo a Yitzhak Rabin, che è stato il principale attore israeliano di questo sforzo. Speriamo che tante persone possano trovare questo progetto interessante, aderire e darci una mano" conclude la deputata dem. 


lettere@ilfoglio.it

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