Testata: La Repubblica Data: 29 giugno 2024 Pagina: 2 Autore: Anna Lombardi Titolo: «Sguardo perso, frasi sconnesse, amnesie, strafalcioni, Joe va in crisi davanti a milioni di telespettatori e scatena il dibattito sulla sua capacità di vincere le elezioni»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/06/2024, a pag. 2, con il titolo "Sguardo perso, frasi sconnesse, amnesie, strafalcioni, Joe va in crisi davanti a milioni di telespettatori e scatena il dibattito sulla sua capacità di vincere le elezioni", l'analisi di Anna Lombardi.
«Intendo vincere le elezioni. Non sono più giovane ma so fare questo lavoro». Il presidente americano Joe Biden non molla. E all’indomani della disastrosa performance in diretta tv di giovedì sera — il dibattito organizzato da Cnn dove è apparso fiacco e confuso davanti all’avversario Donald Trump — prova a rassicurare l’elettorato Dem. «Non correrei se non credessi di farcela», dice, sfoggiando una ritrovata sicurezza, a un comizio in North Carolina. Dove riconosce di avere i suoi anni: «Non cammino come un tempo, non parlo come un tempo, ma so cosa fare. So dire la verità». Una risposta eloquente agli inviti a farsi da parte ricevuti nelle ultime ore da donatori e alleati. «Il suono della sua voce, il modo in cui è apparso disorientato, ha scioccato tutti. Poi si è ripreso, è diventato più forte. Ma il panico si era ormai diffuso e le discussioni sull’opportunità o meno di andare avanti, continueranno »: David Axelrod, lo stratega artefice della vittoria di Barack Obama del 2008, lo ha detto subito dopo lo sfortunato match. Sintetizzando per primo lo smarrimento dei dem davanti al deludente spettacolo dell’anziano leader incapace di incalzare il rivale. Rauco (colpa di un brutto raffreddore, dicono i suoi), a tratti incoerente e incapace di finire le frasi, il volto inespressivo e assente e la postura robotica, Biden non è riuscito a gestire il dibattito. Un appuntamento che il suo staff aveva chiesto, in notevole anticipo rispetto ai tempi usuali delle presidenziali, proprio per sottolinearne equilibrio e competenze a dispetto dell’età. Il presidente si è deciso troppo tardi a incalzare il rivale, che pure era ripetitivo nelle affermazioni, aggirava le domande e, intento a magnificarsi, ha mentito 26 volte, secondo il fact-checking del New York Times. Compreso quando ha detto «sei per l’aborto fino alla nascita», «Nancy Pelosi si è assunta la responsabilità del 6 gennaio» e «ho il miglior record ambientale della Storia», nonostante l’addio agli accordi di Parigi. «Biden era stato preparato fin troppo, quando invece aveva bisogno di riposare» confida una fonte a Mike Allen, direttore diAxios. Ma la spiegazione non placa il fuoco amico. Secondo David Plouffe, ex consigliere di Obama, il «Defcon moment », stato d’allerta dei Dem, è iniziato già al 12esimo minuto di confronto. Quando, rispondendo a una domanda sul debito, Biden prima ha confuso trilioni e miliardi. Poi, proprio elencando i pregi del suo piano fiscale, ha perso il filo. Offrendo il fianco con una frase senza senso: «Abbiamo sconfitto Medicare» (il sistema che offre assistenza sanitaria gratuita agli over 65 ). «Lo hai proprio ucciso», lo ha crocifisso il tycoon. Non riesce nemmeno a sfruttare l’opportunità di una domanda sull’aborto, cavallo di battaglia dei Dem. Trump ribadisce la sua posizione ambigua: «Credo nelle eccezioni in caso di stupro, incesto, rischio per la madre. Ma devono essere gli Stati a decidere». Biden prima lo attacca efficacemente, ricordando che è stato proprio lui a cancellare quel diritto con i giudici della Corte Suprema nominati durante la sua presidenza. Poi però cita inspiegabilmente una giovane donna uccisa da un migrante, offrendo nuovamente a Trump il modo di attaccarlo, sfruttando il doppio tema criminalità e immigrazione. Al presidente in carica, in realtà qualche affondo riesce: «Non hai visitato un cimitero di guerra in Francia dicendo che i veterani americani lì sepolti erano sfigati e perdenti. Sei tu lo sfigato perdente». E incassa bene pure il contrattacco sul figlio Hunter, condannato di recente per aver acquistato un’arma senza dichiarare le sue dipendenze da droghe: «Tu sei un pregiudicato con la morale di un gatto randagio che ha tradito la moglie incinta con una pornostar».Tanto da costringerel’altro a negare: «Non è mai successo». Si prosegue così: fra insulti e colpi bassi. Trump evoca la débacle del ritiro dall’Afghanistan, Biden gli ricorda di aver invocato un «bagno di sangue» dopo la sconfitta elettorale. Tema che il repubblicano aggira, evitando di rispondere a una domanda sulla rivolta di Capitol Hill: «Il 6 gennaio avevamo confini impenetrabili, indipendenza energetica e le tasse più basse della storia». Per gli osservatori, la performance di Biden è senza riscatto: «Spero si riveda in tv e decida di ritirarsi» scrive sul New York Times Nicholas Kristof. «Per servire il suo Paese, il Presidnete dovrebbe abbandonare la corsa», aggiunge lo stesso giornale in un fondo firmato dall’editorial board. Impegnato ad arringare un gruppo di strateghi repubblicani, ieri Axelrod li ha avvertiti: «Se i dem cambieranno cavallo, sarete nei guai. Trump non ispira la gente». Ma, aggiunge, non saranno i delegati a disarcionare il vincitore delle primarie alla convention: «Tocca a Biden fare un passo indietro». Eventualità attualmente remota.
Per inviare la propria opinione alla Repubblica, telefonare 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante