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Deborah Fait
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L'ossessione della gente 'normale' per Israele 24/06/2024

L'ossessione della gente 'normale' per Israele
Diario di guerra di Deborah Fait 

Dopo il 7 Ottobre, l'antisionismo è dilagato. Si inneggia apertamente alla distruzione di Israele, come in questo caso ("mantieni pulito il mondo" e la stella di David finisce nel cestino), o si canta "dal fiume al mare la Palestina sarà libera". Il fatto che siano proprio gli israeliani a subire gli attacchi e i massacri non sfiora la coscienza di alcuno.

Non occorre scrivere un libro per rendersi conto che questo mondo va alla rovescia. Sono otto mesi che assistiamo impotenti a folle inferocite che urlano “A morte gli ebrei”. Sono otto mesi che la maggior parte della gente, i media e la politica hanno dimenticato il 7 Ottobre, pronti ad accusare Israele di ogni cosa, di ogni mostruosità in guerra. Giorni fa ho letto una frase che mi ha fatto star male, anche perché colei che l’ha scritta è una mia conoscenza che non avrei mai pensato potesse arrivare a crudeltà simili. Alla notizia che l’IDF aveva distrutto la casa di un terrorista a Jenin, questa persona ha scritto “Hanno (gli israeliani) l’odio nel DNA”. Sono sincera, questa è una frase che mi ha fatto più male del solito “A morte gli ebrei” perché è stata dettata non solo da un odio profondo, un odio che viene dall’indottrinamento, dall’ignoranza ma anche da una grande enorme ingiustizia. Dopo quello che abbiamo passato durante gli anni dalla fondazione di Israele, dopo le guerre per la nostra distruzione, dopo anni infiniti di terrorismo che ammazzava bambini, vecchi, donne e uomini innocenti, dopo 17 anni di missili quasi quotidiani sulle nostre case. Dopo che, nonostante l’odio dei popoli arabi, odio fisico perché hanno sempre tentato di farci del male, molto male, nessuno in Israele ha mai detto una parola o commesso un atto di violenza contro gli arabi israeliani. Dopo che siamo stati perseguitati per centinaia d’anni senza mai alzare le mani per vendicarci dei nostri assassini e torturatori, dopo otto mesi di “dovete crepare tutti, Israele non deve esistere”,  dopo che le nostre donne sono state tagliate a metà e i nostri bambini bruciati dai palestinesi senza che una sola persona, in Israele pensasse di vendicarsi sugli arabi che vivono accanto a noi in questo paese. Dopo decine di migliaia di morti, dopo scuole assaltate e bambini ammazzati a bruciapelo come a Maalot, dopo decine di autobus saltati per aria con tutto il loro carico di umanità. Dopo tutto questo e tanto altro, sofferenze atroci, terrore infinito, rimanendo non solo umani ma anche tra i primi paesi più felici del mondo e non si può essere felici se si odia. Dopo tutto questo, una persona normalmente colta, una persona normale anche se di sinistra, una che non sa niente, che, se sa, se ne frega, una che non ha detto una parola sulle giovani donne fatte a pezzi, sui bambini bruciati, sui vecchi ammazzati come bestie al macello, osa dire che noi, noi che abbiamo sopportato il Male assoluto, abbiamo l’odio nel DNA! Questo va oltre ogni spiegazione logica. Pensandoci bene, è comprensibile che gli arabi ci odino. Data la loro formazione culturale, non riconosco agli ebrei il diritto di respirare e rigettano l’idea dell’esistenza di Israele, una democrazia retta da Kafir (infedeli)  in un territorio ritenuto proprietà islamica. È però strano e completamente illogico che le simpatie di buona parte dell’opinione pubblica sostengano stupratori e assassini. È surreale vedere tanti giovani diffamare le vittime della brutalità palestinese. È spaventoso vedere la comunità LGBT e le associazioni femministe trasformarsi in tanti bigotti pieni di odio e di ignoranza. È una follia generale, come se il genere umano stesse sull’orlo di un precipizio. L’Europa, gli Stati Uniti, tutto l’Occidente sono stati invasi da rabbia e odio e gli ebrei sono, come sempre sono stati, un bersaglio facile. Gli ebrei vanno puniti per il loro essere cosmopoliti, vanno odiati se sono ricchi, se sono poveri, se sono di destra, se sono di sinistra. Il popolo ebraico e Israele sono usati per sfogare scontento e rabbia contro un occidente da odiare. Non hanno ancora capito che l’odio antisemita divora non soltanto gli ebrei ma l’umanità in generale. Si vuole rompere per creare qualcosa di diverso e se questo “diverso” deve essere la barbarie islamica ben venga. La follia e l’alienazione avranno raggiunto il loro scopo. Tutto questo a spese del popolo ebraico, emblema di una cultura che si vuole distruggere, invano però. Prima o poi questi giovani e meno giovani odiatori dovranno rassegnarsi all’idea che gli ebrei più soffrono,  più forti diventano perché nei rari momenti in cui sono lasciati tranquilli, pensano ad essere felici, ad amare e a creare cose che poi sono utili anche alla società che tanto li detesta. È possibile che l’ossessione del mondo provenga anche da un senso di invidia nel non vederci mai cadere sotto i suoi strali. Siamo sempre qui, siamo sempre pronti a ricominciare, anche dalle ceneri, e questo li fa impazzire di rabbia.

Deborah Fait
Deborah Fait


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