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Ben Cohen
Antisemitismo & Medio Oriente
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Uno stupro a Parigi 22/06/2024

Uno stupro a Parigi
Commento di Ben Cohen
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.jns.org/a-rape-in-paris/

Dopo lo stupro ai danni di una ragazzina ebrea di Parigi, almeno parte dell'opinione pubblica si è sensibilizzata ed è scesa in piazza contro l'antisemitismo. Ma gli atti di violenza contro gli ebrei sono triplicati dall'inizio dell'anno.

La violenza antisemita è terrificante ovunque avvenga, ma in Francia, come abbiamo visto più volte negli ultimi vent’anni, un’intimità che inquieta caratterizza molti degli incidenti peggiori in quanto le vittime erano conosciute dagli autori del reato, e in alcuni casi , avevano persino socializzato con loro. Nel 2003, ad esempio, un giovane DJ ebreo di nome Sebastien Salem fu assassinato da Adel Amastaibou, un vicino musulmano con cui era amico fin dall'infanzia. L'omicidio stesso è stato scioccante nella sua brutalità, poiché il corpo di Salem venne trovato con molteplici ferite da arma da taglio causate da coltelli e forchette. Dopo che Amastaibou fu arrestato dalla polizia poco dopo l'omicidio, lui  disse loro: "Sono felice che sia morto, quel bastardo, se lui è morto, sono troppo felice, questo fottuto ebreo, sporco ebreo.” Tre anni dopo, è stata la volta di Ilan Halimi, un giovane franco-israeliano, venditore di cellulari, a subire una terribile esperienza che implicò rapimento, torture e omicidio per mano di una gang prevalentemente musulmana, ben nota come “La banda dei Barbari.”  Halimi è finito nelle loro grinfie dopo aver flirtato con un'attraente giovane donna che era stata mandata nel negozio dove lavorava con il preciso scopo di intrappolarlo. Successivamente ha trascorso tre settimane in cattività, durante le quali è stato costantemente picchiato e bruciato con le sigarette mentre era legato a un termosifone. La banda aveva tentato di estorcere 450.000 euro di riscatto ai parenti di Halimi, credendoli ricchi perché, come ha spiegato in seguito uno dei membri della banda alla polizia, “gli ebrei hanno soldi.”  Il 13 febbraio del 2006, Halimi  venne abbandonato, ancora a malapena in vita e con ustioni sull'80% del corpo, nei pressi di una linea ferroviaria alla periferia di Parigi. Scoperto da un passante che ha chiamato un'ambulanza, Halimi è morto nel tragitto verso l’ospedale. Poi, nell’aprile del 2017, Sarah Halimi (nessuna parentela con Ilan), una vedova che viveva da sola in una casa popolare a Parigi, era stata picchiata a morte dal suo vicino musulmano, Kobili Traoré, un piccolo criminale e spacciatore che aveva iniziato a frequentare una moschea islamista locale. Nel più abietto rifiuto di far giustizia nei confronti degli ebrei francesi dai tempi del famigerato affaire Dreyfus del 1890, la più alta corte francese stabilì che Traoré sarebbe stato esonerato da un processo penale sulla base del fatto che il suo consumo di cannabis la notte dell'omicidio lo aveva reso temporaneamente insano di mente. Dopo quella esecrabile decisione, non pochi osservatori si sono chiesti ironicamente se agli automobilisti sballati o ubriachi responsabili di incidenti stradali mortali sarebbe stato concesso lo stesso privilegio.

L'anno successivo, una sopravvissuta alla Shoah di 85 anni, Mireille Knoll, venne assassinata da due uomini che lei aveva invitato nel suo appartamento di Parigi, conoscendo bene uno di loro, Yacine Mihoub, fin dall'infanzia. Mihoub ha pugnalato la Signora Knoll ben 11 volte prima di darle fuoco, nel quadro di una rapina eseguita perché, come nel caso di Ilan Halimi, era ebrea, quindi doveva essere ricca. In questo caso, almeno, Mihoub e il suo complice Alex Carrimbacus furono imprigionati, così come la madre di Mihoub, che aveva aiutato i due pulendo il coltello utilizzato come arma del delitto.

Nel 2024, l'orrore continua. Come in altri Paesi, in Francia gli episodi di antisemitismo, già a livelli preoccupanti, sono esplosi in seguito al pogrom di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. Nei primi tre mesi di quest’anno, secondo Le Monde , gli attentati contro gli ebrei sono triplicati rispetto allo stesso periodo del 2023. La settimana scorsa è arrivata la notizia di un’aggressione altrettanto ripugnante di quelle descritte sopra, solo che questa volta , l'obiettivo era una ragazzina di 12 anni. La vittima era seduta in un parco con un'amica quando è stata avvicinata da tre ragazzini di età compresa tra 12 e 13 anni. Secondo il resoconto della polizia, la ragazza è stata trascinata in un capannone dove è stata picchiata e poi costretta a sottoporsi a penetrazioni vaginali , orali e anali. Durante lo stupro, i suoi aggressori – tutti ragazzi all’inizio della pubertà, ricordate – la inondarono di insulti antisemiti. I due ragazzi autori dello stupro sono rimasti in custodia, mentre il loro complice, responsabile del pestaggio e degli insulti ma non, a quanto pare, dello stupro, è stato ora autorizzato a tornare a casa. Il calvario della giovane, che rimarrà segnata a vita, ha generato il consueto mea culpa tra i politici francesi, a cominciare dal Presidente Emmanuel Macron, che si sono scagliati contro la “piaga dell’antisemitismo.” Senza dubbio lo stupro sarà un fattore determinante anche nelle prossime elezioni francesi, con l’estrema destra Raggruppamento Nazionale (RN) che già lo sfrutta a fini di messaggistica, e l’estrema sinistra La France Insoumise (LFI), i cui parlamentari che sono stati spesso e giustamente accusati di antisemitismo in seguito al 7 ottobre, ora si sentono obbligati a denunciare il “razzismo antisemita”. Eppure le questioni qui sono più profonde delle dichiarazioni dei politici francesi e, in effetti, di altri Paesi. La violenza antisemita ha sempre messo in luce la particolare vulnerabilità delle donne ebree intrappolate in queste situazioni infernali. Le donne ebree furono violentate e umiliate sessualmente durante i pogrom del XIX e XX secolo in Russia e nell'Europa orientale, come avvenne anche durante l'era nazista. Più recentemente, il ricordo indelebile del 7 ottobre è costituito dagli stupri di giovani donne da parte dei terroristi di Hamas, molti dei quali al festival di musica dance Nova, dove furono assassinati più di 350 partecipanti alla festa. Nel frattempo, altre giovani donne sono state portate via a Gaza dai sequestratori di Hamas. Le testimonianze di coloro che sono state rilasciate non lasciano dubbi sul fatto che la violenza sessuale fosse parte della loro esperienza come ostaggi.                                                                                                                                              LLo stupro è, ovviamente, un atto di misoginia, un modo grottesco con cui gli uomini ricordano alle donne il loro potere fisico. Ma è anche un atto di disumanizzazione. Ed è proprio questa disumanizzazione che lega gli stupri del 7 ottobre allo stupro di una giovane ragazzina ebrea a Parigi. Ci ricorda anche che le invettive che gli ebrei incontrano quotidianamente sui social media hanno conseguenze nel mondo reale.

Ben Cohen Writer - JNS.org
Ben Cohen, scrive su Jewish News Syndacate 


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