L'odio antisemita dei più giovani, quasi ancora bambini, un orrore ancora mai visto prima d'ora
Diario di guerra di Deborah Fait
Parigi, il muro dei giusti vandalizzato e coperto con le mani insanguinate, uno dei simboli dei pro-Pal. Mai visto tanto antisemitismo come dopo il 7 Ottobre, soprattutto fra i giovani.
Il fatto ormai è noto, quasi tutti i media, ma non tutti, ne hanno parlato. La cronaca finora ci ha raccontato di giovanissimi, ragazzini, che devastano le proprietà altrui per il puro gusto di fare del male inutile. Li abbiamo visti allagare scuole per vandalismo o per imitare i ragazzi più grandi e violenti, un mito per delle giovani menti vuote. Ancora, però, non avevamo avuto notizia di ragazzini, quasi ancora bambini, antisemiti, nemmeno durante il periodo nazista, quando essere dei mostri era la norma. Abbiamo visto, anche recentemente, durante i cortei delle femministe, che lo stupro delle donne ebree non impressiona nessuno, anzi, peggio, non interessa a nessuno. Non si è lavata una sola voce di sdegno, di dolore, di protesta per quello che le canaglie assassine palestinesi hanno fatto il 7 Ottobre e continuano a fare con gli ostaggi ebrei a Gaza. Indifferenza, quasi cinica soddisfazione. I più ipocriti dicono “un orrore, è vero, ma… se la sono cercata. Perché abitavano così vicino a Gaza? Perchè non hanno mai dato la Palestina ai palestinesi? Peggio per loro”. Ce l’aspettavamo, come no, ma ci siamo vergognati per loro. Io mi sono vergognata, io avrei voluto scuoterli per farli ragionare ma sarebbe stato inutile. Chi odia, chi ha il cervello lavato, chi è ignorante non può ragionare. Non sa ragionare, non ha pietà, pensa che l’orrore contro gli ebrei sia la normalità. In fin dei conti questi ebrei sono “abituati”, tutti li odiano da sempre… “ci sarà un motivo…”
Sono passati un paio di giorni dallo stupro di una bambina dodicenne a Parigi, stupro dovuto all’odio antisemita, non a semplice rabbia sessuale di piccoli mostri, e ancora devo sentire parole di dolore e di disgusto da parte di qualche femminista, di qualche giornalista, di qualche politica. Silenzio assoluto. Lo stesso orrendo silenzio seguito agli stupri con macelleria del 7 Ottobre. I commentatori, gli opinionisti, sempre pronti ad accusare Israele per qualsiasi cosa, non vogliono vedere al di là del loro naso. Giustificano i picchiatori “liberali di sinistra” che insultano, pestano, terrorizzano, bruciano le bandiere di Israele urlando che Auschwitz è là che aspetta gli ebrei, i forni sono pronti. L’Italia e l’Europa sono percorsi da ondate di odio mai visto dopo la Shoah. Quello che percepisco è anche un menefreghismo assurdo, che spaventa, menefreghismo misto a “beh, dopo quello che loro fanno ai palestinesi”. Una giovane israeliana di origine francese ha detto che la cosa che più le fa male è questa assenza di comprensione e di empatia da parte di persone che pensava essere amiche. Non solo mancanza di empatia, secondo me, quello che sentiamo è un vero e proprio godimento per le nostre sofferenze. Giorni fa, durante un programma televisivo, una studentessa italiana si è alzata in piedi e ha detto “Volere la liberazione della Palestina non è antisemitismo”. Quale liberazione? quale Palestina? Dove sarebbe questa Palestina? Dal fiume al mare? From the River to the Sea? Quando mai è esistita una Palestina? Se glielo chiedi non sanno rispondere, magari hanno anche il coraggio di sorridere con aria di superiorità di fronte alla tua ignoranza. Il filarino della bambina stuprata a Parigi aveva il computer colmo di frasi antisemite, di immagini di bandiere israeliane bruciate. Triste e spaventoso, un bambino, un ragazzino, già rovinato prima di incominciare a vivere. Si era arrabbiato, dice, perché lei aveva osato nascondergli il suo essere ebrea. Allora cosa ha pensato di fare questo mascalzone dodicenne? Con altri due coetanei l’hanno trascinata dentro un hangar e hanno incominciato a picchiarla urlandole “Sporca ebrea”. Hanno tentato di darle fuoco con un accendino e, quando era a terra terrorizzata, le hanno usato violenza a turno, filmando tutto con i loro stramaledetti telefonini, continuando a urlare insulti antisemiti. Questo orrore è accaduto grazie alla fredda reazione del civile mondo occidentale di fronte agli scannamenti dei palestinesi sulle vittime ebree in Israele. Cosa hanno visto queste tre canaglie antisemite dopo il 7 Ottobre? Cortei di ragazzi poco più grandi di loro, indottrinati dalle sinistre innamorate dei terroristi e da individue arabi cui non è sembrato vero sputare il loro odio contro gli ebrei e vederlo condividere. Le manifestazioni in tutto il mondo, gli ebrei minacciati, gli studenti ebrei cui è impedito entrare alle università, le sinagoghe assaltate, sono diventati per quei tre stupratori di Parigi, un esempio da seguire. Continuate a fare silenzio, continuate pure a perseguitare chi è sempre stato maltrattato, perseguitato, deriso, insultato se osa difendersi. Continuate pure a esaltare e a giustificare gli assassini. Il vostro Male si riverserà contro di voi, quando i vostri figli bambini saranno diventati automi senza anima e senza cuore, allora vi renderete conto di avere creato dei mostri che finiranno per divorarsi l’un l’altro e per divorare voi. L’odio vi annebbia la mente ma, e di questo sono sicura, dopo di noi, dopo gli ebrei, tanti 7 Ottobre, tanti assatanati con la bandana verde in fronte, assetati di sangue kafir (termine arabo per quelli che l’islam considera infedeli: ebrei e cristiani), distruggeranno la vecchia, marcia Europa, indifferenti alle vostre suppliche. Forse allora capirete.
Deborah Fait