L'unica speranza per l'Occidente è che si svegli e incominci a capire il dramma di Israele. Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 19 giugno 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «L'unica speranza per l'Occidente è che si svegli e incominci a capire il dramma di Israele.»
L'unica speranza per l'Occidente è che si svegli e incominci a capire il dramma di Israele. Diario di guerra di Deborah Fait
È stato patetico vedere Elly Schlein saltellare sul carro del Pride mentre sbraitava di diritti alludendo chiaramente al governo Meloni che, secondo la folle narrativa della sinistra, vuole trasformare l’Italia in un paese fascista. Gridava nel megafono, la Elly, esaltata, accanto a Zan, proprio quando a Keshet, l’organizzazione ebraica di LGBT, quei diritti venivano negati ed era stato loro consigliato di non partecipare al Pride per le minacce subite in quanto ebrei. Memori del trattamento indegno riservato qualche tempo prima alle femministe ebree cacciate dai cortei contro la violenza sulle donne, hanno preferito non partecipare. Secondo un sondaggio pubblicato dal Jerusalem Post, odio e molestie contro gli ebrei sono in crescita in tutti i paesi occidentali (quelli musulmani non fanno testo perché gli omosessuali li ammazzano). Il sondaggio dice che due terzi degli ebrei all’interno di LGBT subiscono il 50% di aggressioni in più rispetto agli anni passati. In Italia le cose vanno di male in peggio, non solo in occasione del Pride. Notizie allarmanti si susseguono. Il sindaco Sala ha appena riconosciuto lo stato di Palestina, lo stesso sindaco si era rifiutato di partecipare al flash mob organizzato per chiedere il rilascio degli ostaggi. Non si possono presentare libri su Israele se non in luoghi nascosti per evitare aggressioni dei fascisti in kefiah e bandiere palestinesi. Si annullano concerti di musica Klezmer per lo stesso motivo. Mi chiedo se qualcuno ha informato il popolo di sinistra che il loro inno preferito, “Bella ciao”, la canzone che considerano simbolo della Resistenza, un must del 25 aprile, è in realtà musica klezmer/yiddish. Il brano è stato composto nel 1919 da un certo Mishka Ziganoff, un ebreo russo, ed è stata cantata per la prima volta nel 1964 durante il Festival dei due Mondi di Spoleto. Si rassegnino gli amici della sinistra italiana, Bella Ciao, bellissima canzone, molto coinvolgente, non ha nessun legame con la Resistenza e nessun partigiano l’ha mai cantata. Dicevo dunque che tutto l’amore delle sinistre va ai palestinesi, anzi di più, va ai terroristi palestinesi. A New York è stata allestita una mostra per celebrare il massacro del Nova Festival e commemorare i 360 israeliani, tutti giovanissimi, ammazzati il 7 Ottobre. Gli organizzatori hanno dichiarato:” La mostra è stata presentata in anteprima a Tel Aviv per dieci settimane davanti a migliaia di persone che hanno testimoniato e ricordato le vite perdute. Abbiamo creato uno spazio sacro che riecheggia il peso dei ricordi delle vittime e dei sopravvissuti, circondato da resti recuperati dall'area del festival: auto bruciate, bagni crivellati di proiettili e oggetti personali abbandonati. I visitatori saranno invitati a unirsi alla richiesta di restituire in sicurezza i 134 ostaggi ancora tenuti prigionieri dai terroristi di Hamas. Saranno presenti i sopravvissuti al brutale attacco al Nova per testimoniare la tragedia vissuta quel giorno. Questa struttura speciale è un faro che dichiara ‘Non smetteremo di danzare”. Ebbene, i filopalestinesi statunitensi, bardati di kefieh e odio, hanno attaccato il luogo dove era situata la mostra urlando che i 360 ebrei assassinati erano dei nazisti che meritavano di morire. La retorica sui palestinesi considerati povere vittime di Israele ha stancato tutti quelli che credono nella verità. È dal 1967 che va avanti questa storia fatta di falsità storiche e di demonizzazione di Israele. Arafat e suoi sodali non hanno fatto neanche tanta fatica a convincere l’Occidente che Israele aveva rubato la terra ai palestinesi. Indubbiamente sono stati bravi, negli anni hanno creato una letteratura sul popolo palestinese, coinvolgendo i pacifisti, i creduloni e i tanti antisemiti. Ripeto, non hanno fatto fatica perché l’odio contro gli ebrei non si è mai sopito nei secoli, è un fenomeno costante che esplode saltuariamente e subito si espande come quando si getta un sasso in un lago. Il 7 Ottobre c’è stata l’invasione di Israele da parte di migliaia di energumeni assetati di sangue ebraico e, il giorno dopo il massacro, la pietà per le vittime ebree, donne bambini, vecchi, giovani soldati, era già scomparsa per lasciare il posto all’odio più violento e feroce contro Israele. Secondo i sondaggi, più dei due terzi dei palestinesi approvano il pogrom del 7 ottobre, non solo, mentre venivano informati con i cellulari di come procedeva la strage, a Gaza si scatenava un’esplosione di felicità incontenibile. Tutti, bambini compresi, esultavano aspettando di prendere a calci, pugni , pizzicotti e sputi gli ostaggi che stavano arrivando. Alcuni sono stati bruciati vivi nelle piazze di Gaza, circondati da folle isteriche. Altro che povero popolo palestinese! In 70 anni non hanno fatto altro che terrorismo, coccolati e mantenuti da un’Europa marcia che ancora non riesce a liberarsi dai suoi fantasmi antisemiti. Avete sentito di qualche interesse per gli ostaggi liberati da Israele? Niente, è stata data la notizia e tutto è finito là. Che fossero stati tenuti prigionieri e schiavi in case private, una di un medico, l’altra di un giornalista, non ha fatto nessuna impressione. Che fossero stati trattati da schiavi, rinchiusi per otto mesi, con un pasto ogni tanto perché restassero vivi. Che fossero stati stuprati, torturati, non ha suscitato un grande interesse. Uno deli ostaggi ha detto che non potrà mai raccontare quello che hanno passato. Una frase simile dovrebbe far rabbrividire chiunque ma non è successo. L’indifferenza la fa da padrona. Quando sento la cantilena idiota dei “due popoli due stati” mi viene la nausea. Uno stato democratico potrebbe mai vivere accanto a un insieme di individui assetati di sangue e carne ebraica che, dal momento in cui sono stai inventati, sognano di distruggere Israele e ammazzarne tutti gli abitanti? Provateci voi, imbecilli che state comodi nei vostri salotti a pontificare l’impossibile. Avete mai sentito i media accennare alle centinaia di soldati morti a Gaza e in Israele durante il pogrom, tutti giovani, per lo più giovanissimi? Sono troppo occupati a raccontare la propaganda palestinese, a contare i morti palestinesi, a parlare della carestia di Gaza. Non esiste carestia a Gaza! Finalmente l’ONU e tutti i bla bla sui poveri abitanti di Gaza che muoiono di fame e di sete sono stati smentiti dagli esperti della Columbia University “Abbiamo controllato e scoperto che a Gaza c’è cibo sufficiente per più di due milioni di persone” e hanno aggiunto “Circola il mito che Israele sarebbe responsabile della fame a Gaza, fame che non esiste né è mai esistita”. Il problema è Hamas che spara sulla gente che fa la fila per il cibo. Israele, da solo, manda a Gaza dai 400 ai 500 TIR di cibo al giorno cui vanno aggiunti quelli della comunità internazionale. I media europei e quelli americani obbediscono a chi diffonde la propaganda e accusano Israele di affamare i poveri palestinesi, di compiere genocidio perché vogliono a tutti i costi mettere Israele all’angolo e far finire la guerra con la vittoria di Hamas. Una narrativa diffamatoria e falsa che imbroglia la pubblica opinione e fa sì che le manifestazioni di odio si moltiplichino per rendere la vita degli ebrei sempre più difficile e pericolosa. L’unica speranza per l’occidente è che qualche governo, stanco della criminalità islamica, si svegli e incominci a capire il dramma che Israele vive dal giorno della sua ri-fondazione come Stato sovrano.