Testata: Libero Data: 15 giugno 2024 Pagina: 14 Autore: Carlo Nicolato Titolo: «Schiaffi a Emmanuel anche da Israele»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 15/06/2024, pag. 14, con il titolo "Schiaffi a Emmanuel anche da Israele", la cronaca di Carlo Nicolato.
Carlo Nicolato
Prima che i media italiani ed europei si concentrassero sullo scontro e le tensioni tra il presidente francese e il primo ministro italiano, il giornale inglese di sinistra The Guardian aveva fanno notare come il vestito rosa della Meloni spiccasse in modo particolare in quella schiera di “dead men walking”, cioè di morti che camminano, riunita in Puglia per il G7. Di fatto l’unica leader sicura del suo immediato futuro politico in una sfilata di statisti dall'aspetto triste e tormentato i cui giorni al potere sono contati, o quasi.
Tra questi in prima fila c’è ovviamente il presidente francese, il più nervoso, fresco di batosta elettorale europea e di una decisione, quella del voto nazionale anticipato, che forse comincia a ritenere lui stesso troppo azzardata, come dimostrano peraltro i sondaggi che lo vedono soccombere amaramente a Rassemblement National.
«Macron fa campagna elettorale al G7» ha accusato la Meloni riferendosi in particolare allo scontro sulla parola “aborto” nelle conclusioni finali dell’incontro di Fasano, ma in realtà il presidente francese fa campagna anche su tutti gli altri temi che siano interni o internazionali.
All’arrivo in Puglia ad esempio ha subito evocato «un trilaterale Israele-Usa-Francia per portare avanti la road map» di Parigi al fine di allentare le tensioni al confine Israele-Libano.
Ci ha provato mettendo sul piatto della bilancia tutta la supponente grandeur francese, ma ha ricevuto in risposta un sonoro schiaffone dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che con un commento su X ha rispedito al destinatario la proposta. «Mentre combattiamo una guerra giusta, difendendo il nostro popolo, la Francia ha adottato politiche ostili contro Israele» ha chiarito il ministro aggiungendo che, «così facendo, la Francia ignora le atrocità commesse da Hamas contro i bambini, le donne e gli uomini israeliani».
Un’accusa clamorosa, specie perché rivolta al presidente di un Paese dove gli ebrei si sentono sempre meno sicuri e negli ultimi anni molti di loro sono stati costretti a scappare proprio nella Terra Promessa. Insomma Gallant ha concluso senza mezzi termini che «Israele non parteciperà al quadro trilaterale proposto dalla Francia». L'attivismo elettorale di Macron ha improvvisamente messo il turbo anche riguardo all’Ucraina, a favore della quale, dopo le tante parole dei mesi scorsi sull’opportunità di inviare dei soldati in loco, sembra stia passando ai fatti, con la promessa stavolta dell’invio di un numero imprecisato di Mirage e addirittura la formazione di una “brigata francese” di 4.500 soldati ucraini addestrati in Francia ed equipaggiati con armi francesi. Per quanto teoricamente lodevole, l’iniziativa della brigata francese ha lasciato perplesso più di un alleato dal momento che ne sfugge l’utilità, se non quella appunto di volersi appuntare una medaglia al petto a scopi meramente elettorali.
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