L’antisemitismo minaccia l’Europa Editoriale di Maurizio Molinari
Testata: La Repubblica Data: 04 giugno 2024 Pagina: 31 Autore: Maurizio Molinari Titolo: «Il seme dell’odio viene dal 7 ottobre»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 04/06/2024, a pag. 1/31, con il titolo "Il seme dell’odio viene dal 7 ottobre" l'editoriale del direttore Maurizio Molinari.
Noi, cittadini europei, ci incontriamo a Parigi mentre le nostre democrazie stanno subendo la più grave ondata di intolleranza contro il popolo ebraico dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. L’antisemitismo prende di mira gli ebrei, ma la Storia ci insegna che rappresenta una minaccia contro tutti coloro che amano la libertà e la democrazia. Dobbiamo chiederci da dove viene questo odio e chi lo sta usando contro tutti noi. L’odio viene da coloro che hanno commesso e sostengono il pogrom di Hamas del 7 ottobre. Sfruttando anche le vittime civili palestinesi a Gaza per delegittimare lo Stato ebraico e distruggere ogni speranza di pace e di coesistenza in Medio Oriente tra arabi e israeliani. E questo odio si sta diffondendo così rapidamente nelle nostre società, inclusa l’Italia, perché viene usato per creare disordini, instabilità e frammentazione al fine di indebolire dall’interno i nostri Paesi. Lo scopo di questa sofisticata campagna ibrida è dividerci, farci implodere. Le indagini francesi su chi ha dipinto le stelle di David sulle case ebraiche e le mani rosse sul Memoriale dell’Olocausto qui a Parigi stanno dimostrando che attori russi prendono parte a questa campagna di odio. Come una recente indagine del Parlamento europeo attesta che ci sono spesso attori russi dietro le campagna social che più diffonde odio. Nascondendosi dietro a chi, in buona fede, si batte per la fine della guerra in Medio Oriente, in difesa di tutte le vittime civili a Gaza e in Israele, e per la soluzione dei due Stati prevista dagli accordi di Oslo, c’è chi diffonde il seme dell’odio fra noi. Per gettare le nostre democrazie nello scompiglio. Ecco perché noi, cittadini europei, dobbiamo comprendere che difendere Kiev e combattere l’antisemitismo sono due fronti di una stessa sfida: proteggere le nostre libertà.
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