Fornitore antisemita di un ristorante a Roma Cronaca di Gianluca De Rosa
Testata: Il Foglio Data: 02 giugno 2024 Pagina: III Autore: Gianluca De Rosa Titolo: «Fornitura antisemita: stop al contratto con Bernabei»
Riprendiamo dal FOGLIO del 30/05/2024, a pag. III la cronaca di Gianluca De Rosa dal titolo "Fornitura antisemita: stop al contratto con Bernabei"
L’annuncio arriva via Instagram. “La proprietà del ristorante Bellacarne comunica di aver interrotto con effetto immediato il rapporto di fornitura con la Bernabei liquori Srl”. Il ristorante kosher, tra i più noti del ghetto di Roma, spiega subito dopo la scelta con un motivo inatteso: l’antisemitismo. “La decisione – si legge sul post pubblicato su Instagram – è stata presa a seguito delle affermazioni esternate sui social network da parte di uno dei punti di riferimento della società e della famiglia Bernabei, Serena Bernabei, la quale ha dichiarato di essere ‘fierissima’ di essere antisemita: ‘fate schifo come popolo e come persone’, oppure ‘Chiamatemi antisemita. Ne andrò fierissima’, sono alcune delle frasi deplorevoli che hanno indotto la nostra azienda a cessare il rapporto con la Bernabei Liquori Srl”. Poi il ristorante Bellacarne aggiunge: “Difendiamo fermamente il diritto di tutti ad esprimere le proprie opinioni, ma quando queste sconfinano in offese e in odio razziale abbiamo il dovere di denunciare e prendere le distanze da chi è promotore di razzismo e antisemitismo”.
Al centro dello scontro nel mondo della ristorazione capitolina ci sono alcune storie pubblicate da Serena Bernabei, manager vendite della parte alberghiera del famoso gruppo di fornitura di vino e alcolici, e notate da Samuel Ouazana, figlio del titolare di Bellacarne. E’ stato lui a scegliere di pubblicare il post per annunciare pubblicamente l’interruzione del rapporto di fornitura con Bernabei. Negli screenshot delle storie, visionati dal Foglio, si legge tra gli altri: “Toglierò il saluto a tutti gli ebrei che continuano a difendere questa strage. Chiamatemi ANTISEMITA NE ANDRO’ FIERISSIMA. MERDE”.
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