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Riprendiamo da LIBERO di oggi, 31/05/2024, a pag. 3 con il titolo "Conte: Ora basta armi! Ma l'Italia ne ha poche e già non ne manda più", l'analisi di Lorenzo Mottola.
“Basta armi” e “basta guerra”. A giudicare dagli slogan della campagna elettorale, si potrebbe arrivare alla conclusione che è dalle urne tricolori che passa il destino del mondo. LA REAZIONE Certo, quando l’Italia ha annunciato lo stop all’export verso Israele («la legge ci impedisce di vendere a Paesi in guerra, siamo costretti», ha spiegato il ministro Antonio Tajani) la cosa aveva avuto una certa eco tra i giornali locali. IL CASO KIEV Poi c’è il caso Ucraina, che invece vede delle cifre decisamente più significative e che è stato al centro del piccolo scontro al question time di martedì alla Camera tra Guido Crosetto e i Cinquestelle. Il ministro della Difesa ha sostanzialmente preso in giro i grillini, dichiarandosi pronto a modificare le norme che gli impongono il segreto sulle armi che l’Italia invia al fronte del Donbass. Norme che sono state controfirmate proprio dai seguaci di Conte. E questo perché c’è ben poco da nascondere. È passato circa un anno da quando Crosetto ha spiegato che purtroppo l’Italia non ha più riserve da impiegare per sostenere gli sforzi di Zelensky. Magazzini vuoti. E non è un caso se – come dimostra l’Ukraine Support Tracker, ovvero il database periodicamente aggiornato che traccia gli aiuti ricevuti dall’inizio della guerra da Kiev – è proprio da allora che il nostro Paese non sta praticamente più inviando bombe e cannoni. Fino a quel momento avevamo invitato materiale bellico per circa un miliardo di euro. Da allora il flusso si è sostanzialmente fermato. Lo stesso vale perla Francia, mentre Regno Unito, Germania e Paesi nordici hanno aumentato significativamente i loro sforzi. Nella classifica degli aiuti, siamo piazzati in fondo alla lista dei grandi, staccati dalla Repubblica Ceca e poco sopra Belgio e Norvegia. L’Olanda ha dato circa il quadruplo di noi. Una nota: l’ultimo scontro sulle armi da inviare dall’Italia a Kiev riguardava il sistema Samp-T, acronimo di “Superficie Aria Media Portata Terrestre”. Si tratta di contraerea. Altrimenti detto, i pacifisti a Cinquestelle ritenevano che fosse un errore cercare di impedire a Putin di bombardare comodamente gli ucraini. Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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