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Michelle Mazel
Europa/Medio Oriente
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Israele non ha ancora capito: salvare la vita dei suoi cittadini è incompatibile con il sostegno internazionale 29/05/2024

Israele non ha ancora capito: salvare la vita dei suoi cittadini è incompatibile con il sostegno internazionale
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://israel247.org/israel-na-pas-compris-sauver-la-vie-de-ses-citoyens-nattire-pas-le-soutien-international-85838.html

Sfollati interni israeliani, in fuga dalle zone colpite dai razzi di Hamas e Hezbollah. Nessuno si ricorda di loro

Ogni giorno dozzine, e talvolta centinaia, di missili e vari tipi di razzi  vengono lanciati contro le popolazioni civili del sud ma anche contro quelle del nord di Israele. Sì è vero, ma tutto ciò non provoca abbastanza vittime da garantire un po' di simpatia per lo Stato ebraico. Hamas continua ad accanirsi sulle città e i villaggi di confine, già duramente colpiti il ​​7 ottobre, ma quelli sono deserti: Israele, a sue spese, ha preso l'iniziativa di trasferire temporaneamente gli abitanti in alberghi a Eilat e al Mar Morto. La sofferenza delle famiglie sradicate, che non vedono la fine dei loro dolori, non interessa a nessuno. Nel Nord, Hezbollah ha deciso “in solidarietà con i fratelli di Gaza” di prendere di mira le città e i villaggi di confine. La difesa aerea d’ Israele è in piena azione, ma non riesce a bloccare tutto. Sicché, anche lì,  il governo ha incoraggiato i cittadini a trasferirsi in alberghi, e sta coprendo le spese del loro soggiorno

I danni materiali sono enormi, i raccolti e il bestiame sono gravemente colpiti, ma la perdita di vite umane è limitata. Evidentemente, lo Stato ebraico non capisce nulla della guerra moderna.

La difficile situazione di decine di migliaia di famiglie “sfollate” nel proprio Paese non fa notizia da nessuna parte. Dopotutto, quelle persone non soffrono la fame e hanno accesso alle cure mediche. Signori, non c’è niente da vedere. Circolare!  Ah, se un missile fosse caduto nel cortile di una scuola durante la ricreazione, quella sarebbe stata un'altra cosa! Anzi, meglio ancora, se la Cupola d’acciaio non avesse intercettato un missile diretto verso il tetto di un ospedale! Ma no, l'esercito non capisce che un “fallimento” di questa Cupola gli garantirebbe la cronaca dei telegiornali e le prime pagine della stampa. Guarda cosa è successo due giorni fa. Dopo il lancio di diversi missili su Tel Aviv,  abbattuti anche in questo caso, non ci sono state vittime, insomma, due persone non molto giovani che sono inciampate e si sono ferite mentre correvano al riparo, e una terza colpita dai frammenti di un razzo, che praticamente non si è fatta niente. Ma quando l’esercito ha individuato due leader di Hamas a Rafah e li ha eliminati con un fuoco preciso, ci siamo resi conto che questi coraggiosi guerrieri, installati un po’ troppo vicino a un campo profughi, avevano stoccato degli esplosivi. Questi ultimi hanno preso fuoco e sono morti anche dei rifugiati.  Emmanuel Macron si è subito detto “indignato”. Per il Presidente francese: “Queste operazioni devono cessare. A Rafah non ci sono aree sicure per i civili palestinesi. Chiedo il pieno rispetto del diritto internazionale e un cessate il fuoco immediato.”  Sfortunatamente, non è l’unico. Hamas, che fa dell’uso degli scudi umani la parte essenziale della sua strategia, può vantarsene. Minaccia addirittura di non riprendere le trattative per la liberazione degli ostaggi.

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Michelle Mazel


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