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Deborah Fait
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Israele non scusarti. La guerra è guerra e l'hanno voluta i palestinesi 29/05/2024

Israele non scusarti. La guerra è guerra e l'hanno voluta i palestinesi
Diario di guerra di Deborah Fait

L'incendio alla tendopoli di Rafah che ha provocato 45 morti non è colpa di Israele. L'aviazione ha colpito selettivamente due capi terroristi, usando un ordigno molto piccolo. L'incendio è divampato a causa dello scoppio di razzi di Hamas, che ha la responsabilità, come sempre, di mischiare obiettivi civili e militari. 

Incominciamo col dire che l’incidente di Rafah con i suoi 45 morti è stato uno dei tanti da attribuire a Hamas. Israele ha utilizzato una bomba molto piccola per colpire unicamente due terroristi segnalati, inoltre la bomba è scoppiata a un kilometro dall’incidente. Il danno è dovuto a un veicolo dei terroristi di Hamas pieno di razzi, che è scoppiato prematuramente provocando l’incendio e tutti quei morti. Nessuna responsabilità di Israele ma i terroristi giocano sulla propaganda e sulla fiducia dell’Occidente nei loro confronti. Quello che Hamas dice è legge per l’Occidente tremolante e i media ormai dhimmi degli arabi.

Netanyahu poteva perciò evitare di scusarsi e di parlare di tragico errore. Quale tragico errore? Se i terroristi si circondano di scudi umani non esiste nessun tragico errore di Israele, ma un tragico cinismo palestinese che non scandalizza mai nessuno. L’Europa e gli USA dal giorno seguente il 7 Ottobre, avrebbero dovuto schierarsi con Israele e aiutarlo a vincere la guerra contro Hamas. Invece hanno cercato in tutti i modi di remare contro, di frenare le giuste reazioni di Israele, di far sì che perda la guerra, almeno quella dell’informazione,  di vittimizzare i carnefici e colpevolizzare le vittime. Hamas è trattato con i guanti bianchi, lo si chiama alle trattative come fosse rappresentante di uno stato. Una cosa mai vista, un cosa indecente e vergognosa. Il mondo occidentale avrebbe dovuto ordinare ai terroristi di deporre le armi, di liberare immediatamente gli ostaggi e arrendersi. Invece li vezzeggiano, in 8 mesi la CRI non si è degnata di chiedere notizie degli ostaggi, se vivi o morti. Sappiamo, dalle testimonianze di qualche sopravvissuto, che quelli ancora vivi sono prigionieri nei tunnel o nelle cantine di case private dove sono oggetto di soprusi, accanimenti, stupri ogni volta che i padroni di casa vogliono togliersi qualche capriccio sessuale o vogliono dare sfogo al loro odio.

Nessuna guerra al mondo è mai stata tanto monitorata, da una parte sola, e passata al microscopio come la guerra di Israele a Gaza. Lo stesso giorno dei 45 morti a Rafah, la Russia ha bombardato un supermercato in Ucraina facendo decine di morti. La notizia è stata data senza urlare al genocidio e poi subito dimenticata. A nessun esercito si è mai chiesto di comportarsi con gentilezza con i suoi nemici mortali, mai! A nessun paese in guerra è stato chiesto di dare cibo e acqua e di curare nei suoi ospedali criminali assassini, stupratori. A nessun paese in guerra contro un nemico che vuole annientarlo, è stato chiesto di non essere troppo duro con degli assassini che hanno violentato le sue donne e bruciati vivi i suoi bambini. Eppure lo si chiede a Israele. Nessun paese al mondo è odiato più di quanto lo sia Israele. Per questo penso che sia in atto un disegno mondiale per farci fuori tutti, se così non fosse non sarebbe possibile leggere ogni secondo giorno qualche risoluzione fatta per indebolire Israele da parte dell’ONU, non sarebbero possibili le manifestazioni di odio in tutto il mondo, non sarebbe possibile che tre o quattro dei paesi più antisemiti d’Europa riconoscessero unilateralmente la Palestina, Danimarca, Norvegia, Spagna e Irlanda, con Gerusalemme est capitale di questo stato inesistente. Ma come si permettono? Come si permettono di decidere sulla testa di Israele, come si permettono di non rispettare un democrazia occidentale in favore di un gruppo di terroristi, tagliagole, assassini, figli dei Fratelli Musulmani, fratelli dell’Isis. Vogliono uno stato palestinese, cioè un ennesimo stato talebano?

Bene, come loro augurano a noi di morire, dato che questo è in fondo quello che sperano con il loro comportamento, io auguro a loro tanti 7 ottobre e tanta sharia, a loro e ai loro figli e nipoti. Non è cattiveria ma giustizia perché forse capiranno la differenza tra un Israele democratico e occidentale e un ammasso di terroristi senza scrupoli, senza umanità che, dopo aver raggiunto il loro primo scopo che è la distruzione di Israele, si dedicheranno al secondo grande compito stabilito in nome di Allah: La scomparsa della cultura occidentale in favore dell’islam la cui bandiera verde sventolerà, come da statuto di Hamas, sopra il Vaticano e San Pietro trasformato in moschea. Ricordate: “Prima il popolo del sabato, poi quello della domenica”. E’ scritto!

Molti di noi non saranno vivi per assistere a questo scempio ma accadrà e molti dei giovani scalmanati e ignoranti che oggi gridano Free free Palestine, malediranno il momento in cui si sono lasciati ingannare dai falsi profeti, figli di Allah.

Deborah Fait
Deborah Fait


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