L’Aja: da Israele un coro di condanne. E’ una vergogna Cronaca di Rossella Tercatin
Testata: La Repubblica Data: 21 maggio 2024 Pagina: 2 Autore: Rossella Tercatin Titolo: «Da Israele un coro di condanne: È una vergogna»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/05/2024, a pag. 2, con il titolo "Da Israele un coro di condanne: È una vergogna" la cronaca di Rossella Tercatin.
«Questa decisione è uno scandalo. Non ci fermerà», la reazione di Netanyahu. «Qui c’è un tentativo di negare la legittimità dello Stato ebraico a difendersi. Stanno cercando di imporci limiti che non sono state mai dati a nessun altro esercito. È un tentativo di legarci le mani, cosa che mette in pericolo il nostro futuro e la nostra esistenza. Dobbiamo resistere uniti contro questa macchia». A scatenare la rabbia israeliana è stata anche l’equiparazione tra i propri leader e quelli di Hamas, organizzazione ufficialmente classificata come terrorista dalla maggior parte delle nazioni occidentali. «Mentre gli assassini e violentatori di Hamas stanno continuando a commettere crimini contro l’umanità nei confronti dei nostri fratelli e sorelle, il procuratore capo mette sullo stesso piano il primo ministro e il ministro della Difesa di Israele e gli abominevoli mostri nazisti di Hamas», il commento del Ministro degli Esteri israeliano Israel Katz in una nota..Mentre il Ministro della Giustizia Yariv Levin ha parlato apertamente di decisione motivata da antisemitismo e odio antiebraico. Dal tenore simile sono state anche le parole di Benny Gantz, che attualmente sostiene la maggioranza ed è membro dello speciale gabinetto di guerra formatosi dopo il 7 ottobre, ma solo due giorni fa aveva presentato a Netanyahu un duro ultimatum, accusando il premier di condurre il conflitto sulla base di considerazioni politiche in contrasto con gli interessi del paese. «Con Israele che combatte seguendo uno dei codici morali più severi della storia, nel rispetto del diritto internazionale e vantando un robusto sistema giudiziario indipendente, tracciare un parallelo tra i leader di un paese democratico determinato a difendersi dal terrorismo più spregevole e i leader di un’organizzazione terroristica assetata di sangue è una profonda distorsione della giustizia e un segno di evidente bancarotta morale », ha detto Gantz, che si è spinto a descrivere l’annuncio del procuratore capo della corte «un crimine di proporzioni storiche». Anche il capo dell’opposizione Yair Lapid ha duramente condannato la richiesta dei mandati d’arresto. «Non è possibile emettere mandati di arresto contro Netanyahu, Sinwar e Deif (leader di Hamas, ndr)», ha detto Lapid. «Un paragone del genere può esistere, non possiamo accettarlo ed è imperdonabile», ha aggiunto, parlando di «terribile fallimento politico». Lapid, come anche il parlamentare del Likud Danny Danon, hanno espresso l’auspicio di un intervento americano per fermare gli sviluppi successivi in seno alla corte internazionale. Anche il Forum delle Famiglie degli Ostaggi, che da mesi critica l’operato del governo per quanto riguarda la gestione del conflitto ha espresso il suo disappunto, dichiarando il proprio “disagio” per l’equivalenza tracciata tra la leadership israeliana e i terroristi di Hamas. Una dichiarazione di condanna dell’Aja è stata sottoscritta da 106 parlamentari su 120. A non firmare i rappresentanti dei partiti arabi. «Netanyahu è l’unico capo di governo sotto processo nel proprio paese e fuori. Vale la pena di rifletterci», ha dichiarato il deputato Ahmad Tibi.
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