Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
L'Italia al secondo posto fra i paesi amici di Israele la Knesset ha fiducia in Berlusconi e nel suo ruolo di presidente di turno dell'Unione Europea
Testata: Corriere della Sera Data: 31 luglio 2003 Pagina: 13 Autore: Mara Gergolet Titolo: «I deputati israeliani: ''Solidali con Berlusconi per il suo equilibrio''»
Come giudica il parlamento israeliano la politica del governo italiano? Riportiamo l'articolo di Mara Gergolet pubblicato sul Corriere della Sera giovedì 31 luglio 2003. «La Knesset di Israele esprime il proprio apprezzamento per l’amica Italia, presidente di turno dell’Unione Europea, e per il suo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che è un vero amico dello Stato di Israele e del popolo ebraico ed è un difensore dei valori della libertà... La Knesset condanna gli attacchi pretestuosi da parte di elementi politici in Europa nei confronti del presidente del Consiglio italiano e del suo governo, attacchi derivanti dalla loro politica responsabile ed equilibrata». Dopo la «classifica» stilata da Sharon, che ieri alla Casa Bianca ha piazzato l’Italia al secondo posto, tra i «Paesi amici», nominandola subito dopo gli Stati Uniti, anche il Parlamento israeliano lancia un altro segnale di stima verso la posizione assunta da palazzo Chigi sul Medio Oriente: riconoscendole, - come ha sottolineato più volte il premier Sharon, e come ha sintetizzato ieri la mozione approvata dalla Knesset - «un approccio equilibrato sul conflitto arabo-israeliano». Più bilanciato, in altre parole, di quello di altri Paesi europei, la Francia in testa, o della stessa Ue, che qui vengono percepite come troppo filo-palestinesi, troppo remissive con i terroristi. Ed eccolo il punto: «L’auspicio è che durante la presidenza italiana possa avvenire un avvicinamento significativo tra Israele e Ue». La mozione, presentata dal capogruppo della maggioranza, Gideon Saar («L’ho depositata dopo l’attacco a Berlusconi in Europarlamento, pretestuoso, che voleva colpire la sua linea politica», spiega al telefono), ha raccolto i voti dei partiti di governo e d’opposizione, a dimostrazione che il consenso per il governo Berlusconi è trasversale. Meno forte, la voglia di esprimerlo, lunedì a tarda notte: hanno votato in 13, un miniconclave di delegati: 11 sì, un astenuto, un no. La luna di miele israeliana con Berlusconi, va ricordato, ha origine in un ripudio: quello di Arafat, che il presidente del Consiglio si è rifiutato di incontrare (come chiedono Sharon e Bush), durante la sua visita a Gerusalemme in giugno, scatenando le ire dell’Eliseo e conseguenti accuse di tradimento della «comune politica europea». Un incidente in buona parte ricomposto con la leadership palestinese (il premier Abu Mazen sarà a Roma a fine agosto), che però allo stesso tempo per gli israeliani è stata la prova certa dell’amicizia. Premesse che consentono a Berlusconi di muovere con un certo credito in Medio Oriente. Come dice l’ambasciatore Riccardo Sessa, direttore generale della Farnesina per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, a conclusione della sua visita di tre giorni in Israele e nei Territori, «c’è un chiaro riconoscimento del ruolo originale e molto forte dell’Italia, e del suo impegno, in rappresentanza dell’Ue, per l’attuazione della road map». Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione del Corriere della Sera. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.