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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
29.07.2003 Intervista a Marwan Barghouti
parla dal carcere il leader palestinese della Cisgiordania e terrorista

Testata: Corriere della Sera
Data: 29 luglio 2003
Pagina: 9
Autore: Meron Rappaport
Titolo: «Ariel sa che ora può fare la pace»
Sul Corriere della Sera di martedì 29 luglio 2003 una intervista a Marwan Barghouti, il leader palestinese, e terrorista, della Cisgiordania rinchiuso in carcere ed apparsa sul popolare quotidiano Yediot Aharonot.La nostra non è una critica al Corriere che la pubblica, anzi, l'intervista è ottima. Discutiamo ciò che Barghouti sostiene, ben sapendo che il suo ruolo nell'Hudna non è stato certamente di secondo piano.
Le parole di Marwan Barghouti, dopo 15 mesi di carcere, sembrano essere molto meno bellicose. Basta confrontare ciò che disse di Sharon in un’intervista del settembre 2001 («Sharon è l’ultima pallottola che Israele può sparare. Se riusciremo a eliminarlo, sarà l’inizio della fine dell’occupazione»), e il giudizio che ne dà oggi dalla sua cella: «Per 60 anni Sharon ha avuto un grande ruolo in ogni guerra. Sa cosa significhi la guerra. Non è un caso che abbia dichiarato di riconoscere la necessità di terminare l’occupazione. Ha raggiunto questa posizione dopo le insistenze del popolo palestinese per veder riconosciuti i propri diritti. Ora Sharon deve scegliere se restare attaccato al suo passato o se vuole aiutare a creare un futuro di pace fra i due popoli: può giocare un grande ruolo per costruire la pace». Marwan Barghouti, leader di Al Fatah in Cisgiordania, sotto processo a Tel Aviv, è stato definito l’«architetto del terrore» e della Seconda Intifada. Ma oggi, con una popolarità che nei Territori è seconda solo a quella di Arafat, può essere l’uomo che porterà ai palestinesi la pace. Questa è la prima intervista a un giornale israeliano, dopo il suo arresto.

È soddisfatto della tregua?

«Sì».

Sarà mantenuta dopo i primi tre mesi?

«Sicuramente, ma dipende anche dagli israeliani che, fino ad oggi, non hanno mai perso un’occasione per sabotare il cessate il fuoco. Israele deve assolutamente dare un’opportunità a questa occasione. Deve provare di volersi ritirare dai territori occupati. Non con le parole, ma con i fatti. Per questo gli assassini mirati devono cessare, i prigionieri devono essere liberati, le colonie smantellate».
Non riusciamo a capire come sia possibile che Barghouti, noto mandante di attentati terroristici contro civili israeliani, e non solo, riesca ad affermare che Israele sta sabotando il cessate il fuoco. Secondo i fatti é il contrario. I terroristi palestinesi non si stanno, momentaneamente, facendo saltare in aria, ma hanno rapito un tassista israeliano, ucciso un caporale dell'esercito israeliano e commesso atti che hanno rischiato di interrompere la "hudna".
Molti palestinesi, tra cui Abu Mazen, ritengono che la lotta armata sia stata un errore, che non abbia portato a nulla.

«L’Intifada è scoppiata a causa dell’insuccesso del processo di pace. In 7 anni (1993-2000) Israele ha costruito 23.000 case nei territori. L’Intifada è nata come un movimento di protesta. Sicuramente i palestinesi hanno pagato un prezzo molto alto, ma l’Intifada ha costretto persino Sharon ad ammettere la necessità di terminare l’occupazione».
L'intifada é scoppiata perché i gruppi terrorristici non hanno mai accettato lo Stato d'Israele. L'intifada uguale violenza e terrore. Non é stata l'intifada a costringere Sharon alla strada della pace, ma il suo popolo. Sharon non ha mai detto di non volere la pace, ma di esigere il totale stop della violenza verso i civili israeliani.
Cosa pensa degli attacchi suicidi? Li ritiene moralmente sbagliati?

«Sono contrario ad uccidere persone innocenti, da entrambe le parti».

Ma si è fatto e si continua a permetterlo! L'esercito israeliano non uccide i civili palestinesi. Quando questo accade non é mai premeditato. I palestinesi uccidono continuamente i civili israeliani e questo é premeditato. E' una scelta: terrorismo.
Il capo di Stato Maggiore israeliano, il generale Moshe Yaalon, ha affermato tre settimane fa che Israele ha sconfitto i palestinesi. E’ d’accordo?

«Nel momento in cui i palestinesi hanno dichiarato il cessate il fuoco, Israele avrebbe dovuto accogliere quest’iniziativa. Invece i generali hanno decretato "la vittoria dello Stato di Israele". Di che vittoria parlano? Della vittoria di una potenza occupante sul popolo palestinese? Noi palestinesi abbiamo deciso di porre fine all’Intifada. La hudna (la tregua) è una nostra coraggiosa decisione. Per noi la vera vittoria avverrà quando gli israeliani porranno fine all’occupazione. Penso che siamo molto vicini a quel giorno».
La vittoria e la pace avverranno quando cesserà l'odio palestinese e arabo verso lo Stato d'Israele; quando i palestinesi capiranno che l'unica via é accettare il vicino ebreo.

Quando iniziò il processo, lei si lamentò del trattamento che le avevano riservato. Come la trattano oggi?

«Come pensa possa descrivere la situazione di un uomo solo 24 ore al giorno? Non pensa sia umiliante? Non permettermi di vedere mia moglie e i miei figli, non permettermi di parlare con loro, di accarezzarli, di abbracciarli, è pura crudeltà. L’unica cosa che mi conforta è che sono uno delle migliaia di prigionieri palestinesi che stanno soffrendo in questo momento».
Sembra che i detenuti palestinesi siano in carcere per un gioco e non perché sono dei terroristi. I terroristi o i mafiosi rinchiusi nelle nostre carceri o nel mondo hanno forse un trattamento da vacanza?


Come giudica il governo di Abu Mazen? Sta andando nella giusta direzione?

«Il governo sta facendo molto sul piano delle riforme interne, in particolare per quanto riguarda la gestione del denaro. Ma il governo israeliano non sembra interessato ad un futuro governo palestinese con a capo Abu Mazen. Se Israele non porrà termine alle aggressioni nei confronti dei palestinesi - la demolizione di case, le colonie, gli omicidi - l’esecutivo di Abu Mazen cadrà».
Si capisce chiaramente che Barghouti é in carcere. Ha una visione distorta della realtà. Gli omicidi mirati sono per colpire i terroristi e se sono mirati non coinvolgono civili. Come al solito se il processo di pace e la riforma interna palestinese falliranno la colpa sarà solo d'Israele...

Quante probabilità dà alla road map di riuscire?

«La road map è un piano internazionale per raggiungere una soluzione permanente per il Medio Oriente. La bontà del documento sta nel fatto che si prefigge di terminare l’occupazione e di costituire lo Stato Palestinese. Il successo di questo piano dipende dagli israeliani».
Barghouti dimentica che deve finire il terrorismo palestinese. Il successo non dipende dagli israeliani. Se non ci fossero gli attentati gli israeliani non avrebbero problemi. Il successo dipende dai palestinesi e dalla scelta che loro faranno: volere tutta la palestina e la distruzione dello Stato Ebraico o l'accettazione dello Stato ebraico e la scelta della pace verso la costituzione di uno Stato Palestinese?
Sharon non riconosce Arafat come leader. Gli americani lo boicottano.

«Yasser Arafat è il presidente eletto dai palestinesi, e solo loro hanno il diritto di scegliere i loro leader».

Ma da quando in quando un paese non democratico, che non esiste, come la Palestina, elegge un Premier? Chi ha eletto Arafat?


Si parla della sua prossima liberazione. Ne sa qualcosa?

«Non ne so nulla, comunque chiedo la mia liberazione perché gli israeliani mi hanno arrestato in modo illegittimo. Sono convinto che sarò scagionato».

Anche Barghouti, che comunque é stato arrestato in modo leggittimo, sa bene che Israele é un paese democratico dove ogni detenuto ha diritto ad un giusto processo. E Barghouti lo sa...
Se, come condizione per il suo rilascio, Israele le chiedesse di dichiarare che si oppone alla lotta armata e che non ritornerà ad impugnare le armi, accetterebbe?

«E’ una domanda provocatoria. Spero di essere liberato».
Non é una domanda provocatoria. E' una domanda chiara: continuerai a fare il terrorista? La risposta di Barghouti é altrettanto chiara perchè non dice di no.


Se uscirà dal carcere, sarà un rivale politico di Abu Mazen?

«Il mio scopo è che il popolo palestinese ottenga la libertà e l’indipendenza. Su questo punto, non sono il rivale di nessuno».

Come deve ottenere l'indipendenza e la libertà il popolo palestinese? Con gli attacchi terroristici?

In ogni intervista o dichiarazione di parte palestinese la colpa di tutto ricade sempre sugli israeliani. La pace dipende sempre dagli israeliani. Anche Barghouti la pensa così. Anche lui, alla fine, non esplicitamente, ci fa capire che é pronto a combattere ancora e che odia gli israeliani. Per la cronaca lo stesso Barghouti viene considerato, anche dall'UE, un moderato. Spesso leggiamo dichiarazioni dove gli ebrei e gli israeliani criticano il Governo Sharon; spesso sono di parte palestinese. Non leggiamo mai però un arabo che critica il suo popolo. Significherà qualcosa?

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