Internazionale: pessimo esempio di giornalismo la disinformazione continua sul settimanale di De Mauro
Testata: Internazionale Data: 25 luglio 2003 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «estratti dall'Internazionale»
A pag.11 la redazione pubblica un editoriale dal solito Ha'aretz. Infatti Internazionale conosce, o fa finta di conoscere solo Ha'aretz. La cosa interessante č che pubblica solo ed esclusivamente gli editoriali che accusano o sono molto duri con Sharon, tralasciando completamente quelli contro l'idolo di De Mauro, Arafat. Pessimo esempio di giornalismo.
A pag.19: Gerusalemme: una settimana in Medio Oriente
I detenuti palestinesi al centro dei negoziati: Il 23 luglio una commissione interministeriale israeliana ha deciso di liberare 350 detenuti palestinesi i cui nomi figurano in una lista fornita al governo dallo Shin Bet, il servizio segreto israeliano. Nessuno dei palestinesi che saranno liberati appartiene ad Hamas o alla Jihad islamica. La commissione ha rinviato al governo un dossier sulla liberazione di altri cento prigionieri palestinesi membri di organizzazioni terroristiche. Non prigionieri, ma detenuti, c'č una grossa differenza. E poi, abbiamo letto bene? Organizzazioni terroristiche? Finalmente! E'la prima volta che la redazione di Internazionale chiama queste organizzazioni per quello che sono, terroristiche. Un plauso, ma, purtroppo, una rondine non fa primavera, come vedremo in seguito. La radio pubblica israeliana che ha diffuso la notizia non ha specificato se la liberazione avverrā prima del 29 luglio, il giorno dellšincontro alla Casa Bianca tra il premier israeliano Ariel Sharon e il presidente statunitense George W. Bush. La visita di Sharon sarā preceduta, il 25 luglio, da quella del primo ministro palestinese Abu Mazen. LšAutoritā Nazionale Palestinese reclama la liberazione dei 6.000 i detenuti palestinesi. I gruppi estremisti di Hamas e della Jihad islamica hanno giā fatto sapere che, se nessuno dei loro uomini verrā liberato, romperanno la tregua unilaterale di tre mesi proclamata a fine giugno. Sorvoliamo sul termine estremista, visto che in precedenza era stato specificato che si trattava di gruppi terroristici. Internazionale dovrebbe spiegare ai lettori che la liberazione dei detenuti NON č prevista dagli accordi della road-map. Quindi č a discrezione del governo israeliano rilasciare o meno, come segno di buona volontā, dei detenuti. Non certamente quelli che si aspetterebbe Hamas, ovvero persone pronte a farsi esplodere alla prima occasione. Al danno si aggiungerebbe una beffa etica e morale atroce.
Dalla cronaca: Ucciso per errore
Un arabo israeliano č stato ucciso per errore dallšesercito israeliano che lo aveva scambiato per un terrorista palestinese. Il fatto č avvenuto a Taibeh, al confine con la Cisgiordania. L'auto non si era fermata ad un posto di blocco e con lo stato di tensione in corso, con le continue violazioni della tregua (piccole ma costanti, delle quali Internazionali non scrive), non č difficile incorrere in questi episodi.
La polizia ha proclamato lo stato di allerta nella zona in seguito alle minacce di attentati degli estremisti palestinesi. ancora con il termine estremisti, il settimanale ha giā ripreso le vecchie pessime abitudini.
Sono dieci le vittime delle violenze tra israeliani e palestinesi dallšinizio della tregua, il 29 giugno.
Siamo alle solite: la redazione mette sullo stesso piano vittime civili israeliani con terroristi palestinesi ricercati e braccati dall'esercito di Gerusalemme, periti in scontri a fuoco in seguito a tentativi di arresto. Pietā per ogni morto, ma non č corretto questo modo di indicare il numero delle vittime. L'Organizzazione dei Medici del mondo ha pubblicato un rapporto che denuncia come crimini contro l'umanitā gli attentati commessi dai gruppi armati palestinesi contro i civili israeliani. Il documento segue un rapporto pubblicato lšanno scorso insieme alla Federazione internazionale dei diritti dell'uomo, in cui si definivano crimini di guerra le azioni compiute dall'esercito israeliano contro i civili palestinesi a Nablus, nel 2002. Credevate forse che Internazionale mettesse sotto una brutta luce i palestinesi? Un rapporto che denuncia quello che molti fanno finta di non capire, ovvero i crimini contro l'umanitā perpetrati da terroristi palestinesi suicidi che spezzano la vita di inermi civili israeliani, donne, anziani, bambini, subito annacquato (un classico per la redazione), con un rapporto vecchio di un anno, per altro discutibile. Internazionale, piuttosto, avrebbe riesumato rapporti del 1970 pur di non concludere con qualcosa che gettasse nella giusta luce le tattiche violente palestinesi. Protesta contro il muro.
Cinquecento palestinesi e 40 pacifisti stranieri hanno manifestato a nord di Tulkarem contro la chiusura di sicurezza, la recinzione progettata per impedire ai palestinesi di compiere attentati in territorio israeliano. Israele ha appena votato uno stanziamento di 170 milioni di dollari per continuare la costruzione del muro lungo 350 chilometri. I palestinesi accusano Israele di annettere nuovi settori della Cisgiordania determinando unilateralmente le frontiere con i Territori. Pessimo esempio di giornalismo: avevamo accusato Hamas, nella precedente recensione, di utilizzare i bambini per condizionare i mass-media (quelli che ci cascano, come Internazionale). Purtroppo anche la redazione di Internazionale utilizza foto come quella di pag.19 per condizionare i lettori e questo č un altro pessimo esempio di giornalismo. Nella foto sono ritratti dei bambini in manette, con in mano delle foto dei loro parenti con la seguente didascalia: "bambini palestinesi manifestano per la liberazione dei loro cari a Nablus" Dei loro cari, certo, quale bambino non vorrebbe il proprio padre a casa? Peccato che molti, dei loro cari, si sono resi protagonisti di orrendi attentati che hanno privato molti bambini israeliani, dei propri cari, per sempre. Ma del dolore dei bambini israeliani, uccisi in attentati, mutilati o orfani, non c'č mai traccia dalle pagine di Internazionale, e questo č vergognoso. Sig. De Mauro, come mai non ha pubblicato la notizia del rapimento del governatore di Jenin da parte delle Brigate di Al-Aqsa, poi rilasciato dopo una telefonata di Arafat che dimostra la sua influenza sull'organizzazione terroristica? Troppo scomodo per il suo idolo, Arafat? Invitiamo i nostri lettori a scrivere il loro parere alla redazione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirā un'e-mail giā pronta per essere compilata e spedita.