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La Repubblica Rassegna Stampa
25.04.2024 Fassino esce dal duty free con lo Chanel in tasca
Cronaca di Romina Marceca

Testata: La Repubblica
Data: 25 aprile 2024
Pagina: 11
Autore: Romina Marceca
Titolo: «Fassino esce dal duty free con lo Chanel in tasca 'Ma non volevo rubarlo'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 25/04/2024, a pag. 11, con il titolo "Fassino esce dal duty free con lo Chanel in tasca 'Ma non volevo rubarlo'", la cronaca di Romina Marceca

Piero Fassino, denunciato per furto perché stava uscendo dal duty free dell'aeroporto di Fiumicino portandosi una boccia di profumo Chanel in tasca. Fassino è stato nostro ministro degli Esteri, oltre che sindaco di Torino. Attualmente è parlamentare e dovrà arrampicarsi per trovare un'altra spiegazione, anche perché, come è andata la storia è impresso nella memoria delle telecamere di videosorveglianza. Quelle poche righe che trovate qui nell'articolo non sono discutibili e sono quelle precise di quando qualcuno cerca di rubare qualcosa sperando di non essere visto. 

Il minuto che mette nei guai il deputato dem Piero Fassino è impresso nella memoria delle telecamere di videosorveglianza del duty free 25 del Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino.

«Si vede l’eurodeputato entrare diretto allo stand dei profumi per donna, trascina un trolley, ha un giaccone scuro. Prende una confezione di Chanel Chance da 100 ml (prezzo 130 euro, ndr ).Alza gli occhi in direzione delle telecamere, si guarda attorno, si apparta in un angolino e infila il profumo dentro una tasca del giaccone. Esce dal duty free senza acquistare nulla e viene avvicinato da un addetto alla vigilanza privata». Questo è quello che è stato ripreso la mattina del 15 aprile, intorno alle 10.30, come riferisce aRepubblica una fonte accreditata che ha avuto modo di vedere quel video. Un documento che presto finirà agli atti della procura di Roma.

L’ex ministro della Giustizia Fassino, deputato in carica alla sua settima legislatura, stava per partire per Strasburgo. È stato denunciato alla polizia di frontiera per tentato furto dai vigilantes. Un’accusa pesante che Piero Fassino ha subito respinto parlando al Fatto Quotidiano e fornendo una versione poi ribadita a Repubblica : «Lunedì scorso, prima di imbarcarmi, ho fatto un passaggio alduty free di Fiumicino per acquistare un profumo per mia moglie. Con il trolley in mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse. In quel momento si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell’atto segnalandolo ad un agente di polizia. In vita mia non mi sono mai appropriato di alcunché. E certo non intendevo appropriarmi indebitamente di una boccettina di profumo che avrei voluto pagare».

Si spera che non siano le immagini a riportare Piero Fassino sui suoi passi come accadde dieci anni fa quando era sindaco di Torino e partecipò alla commemorazione per la tragedia di Superga. Appena salì sul palco venne fischiato e insultato e lui rispose sollevando il dito medio. Per poismentire il gestaccio. Ma quando le immagini vennero rese pubbliche dovette cambiare registro: «Mi hanno tirato pietre e offeso la mia famiglia ».

Sta di fatto che ci sono due discrepanze tra ciò che racconta di aver visto la fonte diRepubblica e ciò che riferisce Piero Fassino. Il deputato del Pd non si vede parlare al telefono nelle immagini della videosorveglianza. «Nel video non c’è il telefonino all’orecchio del parlamentare», specifica la fonte. Forse il deputato aveva le cuffie? «Dalle immagini non sembrerebbe », continua.

Altro particolare. Fassino ha dichiarato di essere stato fermato dentro il duty free perché dice che si stava avvicinando alle casse. «Nelle immagini si vede andare via, fuori dal duty free. Non c’è l’antitaccheggio perché l’area è sorvegliata con le telecamere. Per questo è intervenuto il personale della sicurezza», ribadisce la fonte aRepubblica . Ma allora perché una denuncia per tentato furto e non per furto? La risposta arriva dalla Cassazione: è tentato furto anche se si superano le casse «allorché l’avente diritto o la persona da questi incaricata sorvegli l’azione furtiva, così da poterla interrompere in qualsiasi momento, il delitto non può dirsi consumato» perché la merce non è ancora uscita dalla sfera di vigilanza e di controllo diretto dell’offeso. In parole meno burocratiche, il parlamentare era ancora nell’area di videosorveglianza controllata dai vigilantes.

Questo è quanto sarebbe accaduto la mattina di 8 giorni fa quando Fassino era in attesa di salire sull’aereo per Strasburgo. Non stava tornando a casa, a Torino. Forse il profumo lo avrebbe consegnato alla moglie al ritorno dall’estero. «Sono stupito per un episodio che pensavo di aver già chiarito con i responsabili», continua Fassino. Dalla ricostruzione delFatto Quotidiano , il deputato avrebbe chiesto di pagare addirittura due confezioni di profumo per chiuderla lì. Nonostante proprio l’anno scorso l’eurodeputato avesse sventolato alla Camera la sua busta paga, sostenendo che i 4.718 euro che percepisce sono una «buona indennità» ma «non sono degli stipendi d’oro». Facendo intendere che si trattasse di uno stipendio con il quale non ci si può lanciare in spese pazze.

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