L’orrore nazi-islamista non conosce limiti Video dell'orrore di un ostaggio torturato, sempre che sia ancora vivo
Testata: israele.net Data: 25 aprile 2024 Pagina: 1 Autore: Redazione di Israele.net Titolo: «L’orrore nazi-islamista di Hamas non conosce limiti»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - l'articolo dal titolo "L’orrore nazi-islamista di Hamas non conosce limiti", con traduzioni da YnetNews, Times of Israel, Jerusalem Post
Hamas ha diffuso un altro dei suoi spietati video volti ad esercitare il più disumano ricatto piscologico sugli israeliani.
Nel video di quasi 3 minuti, il 23enne israelo-americano Hersh Goldberg-Polin, evidentemente mutilato della mano sinistra, si identifica e chiede al governo israeliano di riportarlo a casa.
Il video (che vari media israeliani si rifiutano di riprodurre) non è datato, ma Goldberg-Polin afferma di essere stato tenuto prigioniero per “quasi 200 giorni”, indicando che è stato girato di recente. Finora di lui non si era avuta più alcuna notizia.
Goldberg-Polin è stato rapito al rave musicale Supernova presso Re’im la mattina del 7 ottobre. Insieme ad altri giovani aveva cercato di mettersi in salvo in un rifugio anti-aereo ma – come documentato da altre immagini già note – i terroristi palestinesi si accanirono a gettare granate dentro il rifugio mentre il suo amico, Aner Shapira, le ributtava all’esterno. Infine, l’ottava granata è esplosa all’interno uccidendo Aner Shapira e mutilando Goldberg-Polin.
La maggior parte degli altri giovani nel rifugio sono stati poi uccisi o sequestrati dai terroristi. Nel video, Goldberg-Polin dice fra l’altro che era con gli amici al Nova Music Festival quando Hamas li ha attaccati e ha rapito lui e alcuni suoi amici, smentendo quanto capi e fiancheggiatori di Hamas cercano spudoratamente di sostenere e cioè che i terroristi palestinesi non avrebbero preso di mira civili.
Diversi media israeliani, come YnetNews, hanno scelto di non riportare integralmente le parole di Goldberg-Polin perché pronunciate sotto costrizione dei suoi aguzzini.
Rachel Goldberg, la madre di Goldberg-Polin, è una delle più conosciute attiviste al centro della campagna mondiale per il rilascio dei 133 innocenti ancora tenuti in ostaggio a Gaza.
Mercoledì sera una dichiarazione della famiglia dell’ostaggio Goldberg-Polin ha approvato l’uso e la pubblicazione del video di propaganda diffuso da Hamas. “Il grido di Hersh è il grido collettivo di tutti gli ostaggi: il loro tempo sta rapidamente scadendo – afferma in una nota il Forum Hostages and Missing Families – Non possiamo permetterci di perdere altro tempo: gli ostaggi devono avere la massima priorità. Tutti gli ostaggi devono essere riportati a casa: quelli vivi per iniziare il processo di riabilitazione, e quelli uccisi per avere una sepoltura dignitosa. Questo video angosciante funge da appello urgente per intraprendere un’azione rapida e decisiva per risolvere questa orribile crisi umanitaria e garantire il ritorno sicuro dei nostri cari”.
Dal canto suo Tikva Forum, l’altro dei due gruppi principali di famigliari di ostaggi, ha commentato il video dicendo: “Questo video è un altro segnale che Hamas non è piegata e cerca di approfittare di noi, famiglie degli ostaggi. I nostri pensieri sono rivolti alla famiglia Goldberg-Polin e siamo addolorati con loro per la crudeltà e il ribrezzo suscitato da Hamas”. Il Forum esorta i media “a non collaborare con i video di propaganda nazista”, e aggiunge: “Ci aspettiamo che il primo ministro e il gabinetto di guerra inizino a usare significative leve di pressione per riportare a casa Hirsch e il resto degli ostaggi il più presto possibile”.
In serata i genitori di Hersh, Rachel Goldberg-Polin e Jon Polin, hanno rilasciato un video-messaggio in cui dicono: “Vedere oggi il video di Hersh è sconvolgente. Siamo sollevati nel vederlo vivo, ma siamo anche preoccupati per la sua salute e il suo benessere, così come per quelli di tutti gli altri ostaggi e di tutti coloro che soffrono in questa regione”. I genitori del giovane lanciano “un appello a tutti i leader” che fino ad oggi hanno negoziato un accordo sugli ostaggi, nominando Qatar, Egitto, Stati Uniti, Hamas e Israele: “Siate coraggiosi, avvicinatevi, cogliete questo momento e concludete un accordo per riunire tutti noi con i nostri cari e porre fine alle sofferenze di questa regione”. Infine, rivolti al figlio, dicono: “Hersh, se riesci a sentire, oggi abbiamo sentito la tua voce per la prima volta dopo 201 giorni. E se riesci a sentirci, ti stiamo dicendo: ti amiamo, sii forte, sopravvivi”.
(Da: YnetNews, Times of Israel, Jerusalem Post, israele.net, 24.4.24)
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