Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Numeri da interpretare Quando 1+1 fa 2 ma anche altro
Testata: L'Opinione Data: 26 luglio 2003 Pagina: 0 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Alcuni dati sull'intifada»
I media italiani continuano a ripeterci, dall'inizio della cosiddetta "seconda intifada", è che "i morti palestinesi sono di più dei morti israeliani". Questo dato, nonostante sia innegabile, merita un accurato approfondimento, poichè le cifre riguardanti le vittime della seconda intifada, se analizzate dettagliatamente, riservano alcune sorprese. Ecco quindi l'analisti dettagliata dei dati riguardanti il periodo compreso tra il 27 settembre 2000 e il 4 giugno 2003, il periodo generalmente conosciuto come "Intifada al Aqsa", o seconda Intifada.
MORTI
2291 palestinesi, 762 israeliani di cui 102 donne palestinesi su 2291 e 235 donne israeliane su 762
DONNE / UOMINI
Partiamo dalla cifra totale: 2291 palestinesi e 762 israeliani. Analizzando la cifra totale, le donne palestinesi rappresentano solo il 4% delle vittime palestinesi totali, mentre quelle israeliane superano il 30% del totale.
CIVILI UCCISI
palestinesi 852, israeliani 587 di cui 75 donne palestinesi e 230 donne israeliane
DONNE / UOMINI
Considerando solo i civili, il divario numerico fra vittime palestinesi ed israeliane è molto diminuito. Questo significa che gran parte delle vittime palestinesi sono combattenti (64%), mentre gran parte delle vittime israeliane sono civili (77%). Le donne civili palestinesi poi, sono "solo" 75, meno di un terzo delle donne israeliane.
COMBATTENTI UCCISI
palestinesi 1038, israeliani 159
I palestinesi combattenti (cioè guerriglieri e terroristi) uccisi dagli israeliani sono molti di più di quanti non siano i soldati israeliani uccisi in combattimento.
CIVILI UCCISI DA FUOCO AMICO
palestinesi 292, israeliani 18
Un altro punto in cui i palestinesi superano di gran lunga gli israeliani sono i civili uccisi da azione della loro stessa parte. In queste cifre sono compresi i bambini palestinesi che vengono mandati in prima linea a tirare sassi contro i soldati israeliani, seguiti dai fratelli più grandi, armati di fucile. Ogni tanto, una pallottola vagante palestinese colpisce i piccoli in prima linea, che vengono comunque considerati "martiri" dalla follia omicida palestinese.
CIVILI SOTTO I 12 ANNI
palestinesi 64, israeliani 26
Questo dato ridimensiona notevolmente le menzogne della propaganda palestinese che dipinge i soldati israeliani come "assassini di bambini palestinesi". Come si nota, il divario fra bambini palestinesi e israeliani non è poi così grande. Inoltre, bisogna tener conto che tutti i bambini sotto i 13 anni sono stati considerati civili, ma c'è da tener presente che gran parte dei bambini palestinesi sono morti durante azioni di guerriglia in cui si erano recati spontaneamente o dietro la spinta dei propri genitori, mentre i bambini israeliani sono morti mentre giocavano nel proprio lettino o mentre mangiavano un gelato.
MASCHI CIVILI TRA I 12 E I 29 ANNI
palestinesi 472, israeliani 147
Gran parte dei civili palestinesi sono maschi e hanno fra i 12 e 29 anni, cioè l'età in cui è più facile che, dietro alla spinta della propaganda di odio palestinese, i giovani si rechino nelle strade a lanciare pietre e bombe a mano contro i soldati israeliani. Un ragazzo di 13 anni nella cultura islamica palestinese è considerato un adulto, mentre i media italiani definiscono "bambini palestinesi" anche ragazzi di 16 anni.
CIVILI SOPRA I 45 ANNI
palestinesi 74, israeliani 186
I civili sopra i 45 anni rappresentano solo il 3% del totale delle vittime palestinesi, mentre rappresentano il 24% delle vittime israeliane.
CONCLUSIONE
La statistica spesso ha dei limiti, ma anche dei pregi. In questo caso le accuse dei filopalestinesi parlano di "genocidio" del popolo palestinese, ma i palestinesi erano circa 700.000 nel 1948 quando lo Stato d'Israele venne fondato ed ora sono oltre 5 milioni, strano genocidio quello che permette di quintuplicare la propria gente in 50 anni. Un "genocidio", per essere tale, dovrebbe colpire indiscriminatamente uomini e donne, bambini e anziani... Che è esattamente quello che si nota nei dati riguardanti le vittime israeliane. Per la maggior parte dei palestinesi uccisi dall'inizio dell'Intifada di Al Aqsa si può parlare solo di combattenti e terroristi uccisi unitamente a quegli scudi umani che detti terroristi hanno ritenuto di portarsi ditero per la causa o per sbatterli in faccia all'opinione pubblica europea, molto propensa a piangere per le donne e per i bambini uccisi in guerra, purchè non ebrei. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare il proprio parere alla redazione de L'Opinione. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.