Usa: sanzioni contro Teheran Analisi di Paolo Mastrolilli
Testata: La Repubblica Data: 17 aprile 2024 Pagina: 4 Autore: Paolo Mastrolilli Titolo: «Gli Usa: Sanzioni contro Teheran. Ora la parola al G7»
Riprendiamo da LA REPUBBLICA di oggi, 08/04/2024, a pag. 8, con il titolo "Gli Usa: Sanzioni contro Teheran. Ora la parola al G7" l'analisi di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Nuove sanzioni all’Iran, per punirlo dell’attacco lanciato contro Israele; pressioni per usare i beni russi congelati all’estero, allo scopo di finanziare la resistenza ucraina all’invasione ordinata da Putin; possibili misure contro le banche e le compagnie cinesi che aiutano Mosca ad attaccare Kiev. Sono tre obiettivi che la segretaria al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen si è data per i vertici del Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, cominciati ieri a Washington. Temi che toccano direttamente l’Italia, perché dovrà contribuire a gestirli nella sua veste di presidente di turno del G7, a partire dagli incontri tra i ministri degli Esteri in programma oggi a Capri, a cui parteciperà il segretario di Stato Antony Blinken.
Parlando ai giornalisti a margine dell’apertura dei meeting, Yellen ha detto che «il Tesoro non esiterà a lavorare con i nostri alleati, per usare la nostra autorità sanzionatoria allo scopo di compromettere le attività maligne e destabilizzanti del regime iraniano». Yellen ha spiegato che «l’attacco lanciato da Teheran e dai suoi alleati nella regione sottolinea l’importanza del lavoro del Tesoro perusare i nostri strumenti economici con l’obiettivo di contrastarli». Non è scesa nei dettagli, perché «non anticipiamo le nostre mosse, ma nelle discussioni che ho avuto per interrompere il finanziamento del terrorismo da parte dell’Iran, tutte le opzioni continuano a essere sul tavolo». Quindi anche il commercio del greggio, nonostante ciò potrebbe avere un impattonegativo sull’inflazione, capace di complicare la campagna del presidente Biden per la rielezione: «Chiaramente, l’Iran sta continuando a esportare petrolio. Ci può essere qualcosa in più che potremmo fare».
Sull’Ucraina, oltre alla richiesta che il Congresso approvi gli aiuti militari, e le nuove sanzioni per colpire il National Payment CardSystem di Mosca, Yellen ha confermato che «continuiamo a lavorare con i nostri partner internazionali per sbloccare il valore economico dei beni sovrani russi immobilizzati e assicurare che paghi i danni che ha causato». Dunque usare questi capitali per finanziare direttamente Kiev, o garantire prestiti in suo favore. È presumibile che Blinken solleverà questi temi a Capri, e come presidente del G7 l’Italia avrà il compito di trovare un punto di equilibrio non facile, perché gli altri alleati europei sono titubanti, nel timore che un’azione di questo tipo destabilizzi i mercati finanziari.
Sullo stesso tema, un altro aspetto fondamentale sarà l’approccio alla Cina. Nei giorni scorsi, durante la sua visita a Pechino, la Yellen ha avvertito che «qualunque iniziativa che coinvolga l’aiuto all’apparato militare della Russia nella sua brutale guerra contro l’Ucraina è inaccettabile per noi, e abbiamo l’abilità di sanzionarla». La Repubblica popolare ha il diritto di avere le relazioni che vuole con la Russia, ma la fornitura di aiuti militari potrebbe far scattare misure economiche, con il possibile coinvolgimento degli alleati.
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