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IC Mappamondo: Il narcoterrorismo di Hezbollah in America Latina che finanzia l’Iran Hezbollah mantiene da due decenni ottimi rapporti con il regime venezuelano. Benché agli antipodi rispetto al Libano, l'America Latina è una zona di operazioni di Hezbollah, dove traffica droga e armi Hezbollah svolge attività terroristiche, sovversive e criminali in America Latina (compreso lo spaccio di droga, la contraffazione di fondi e il traffico di armi). Queste attività illegali hanno dato origine a due attentati terroristici mortali in Argentina, compiuti da Hezbollah e orchestrati dall’Iran: l’attentato suicida contro l’ambasciata israeliana a Buenos Aires (1992) e l’attentato suicida contro l’edificio del Centro comunitario ebraico (AMIA), (1994). Hezbollah ha sempre considerato l’America Latina un terreno fertile per le sue estese attività criminali. Uno dei motivi è la facile accessibilità della popolazione libanese sciita che vive in vari paesi dell’America Latina e gli stretti legami con i cartelli della droga locali. Il controllo da parte di Hezbollah dell’“industria del crimine” in Libano, principalmente nella valle della Beqa’a, è un altro vantaggio che gli consente di combinare le sue capacità criminali in Libano con quelle dell’America Latina e di altri paesi del mondo. Argentina Il 18 luglio 2019 l’Argentina ha dichiarato Hezbollah organizzazione terroristica. L’annuncio è arrivato due giorni dopo che il presidente argentino Mauricio Macri aveva pubblicato un elenco di organizzazioni, istituzioni e operatori terroristici. L’annuncio è stato fatto il 18 luglio 2019, il 25° anniversario dell’attentato al Centro della Comunità Ebraica (edificio AMIA) a Buenos Aires, quando importanti funzionari americani, guidati dal Segretario di Stato Mike Pompeo, erano in visita in Argentina, ordinando il congelamento dei beni di Hezbollah, che “… continua a rappresentare un’attuale minaccia alla sicurezza e all’integrità dell’ordine economico e finanziario della Repubblica argentina”, in una nota (Reuters, 18 luglio 2019). Una dichiarazione fornisce al governo argentino strumenti migliori per affrontare le attività terroristiche, criminali e sovversive di Hezbollah in Argentina e America Latina. Hezbollah nella zona dei tre confini Da quando la TBA (Paraguay,Argentina,Brasile) è stata dichiarata zona di libero scambio negli anni '50, è diventata un centro di contrabbando e attività criminale organizzata. La concentrazione della popolazione musulmana sciita, originaria del Libano, è, per Hezbollah e l’Iran, un comodo serbatoio da cui reclutare agenti locali per formare reti sovversive e terroristiche. Le attività criminali svolte nel TBA in collaborazione con le attività dei cartelli della droga e delle organizzazioni criminali locali sono una fonte di entrate per Hezbollah. I profitti vengono inviati in Libano e utilizzati per attività locali. Nel giugno 2016 l’amministrazione americana aveva istituito un meccanismo per il controllo delle attività finanziarie di Hezbollah negli Stati Uniti, in Sud America e in Africa. Le attività includevano il contrabbando di droga, il riciclaggio di denaro e il commercio di veicoli americani rubati e altre merci (al-Nashra, 29 giugno 2016). Il 13 luglio 2018, l’Unità di informazione finanziaria dell’Argentina ha congelato i beni di 14 cittadini libanesi che vivevano nel TBA, tutti membri del clan Barakat, un’organizzazione criminale legata a Hezbollah. Il 19 agosto 2019, il governo del Paraguay ha annunciato che avrebbe dichiarato Hezbollah organizzazione terroristica. Allo stesso tempo, anche l’ISIS e al-Qaeda vennero considerati organizzazioni terroristiche internazionali. Secondo il ministro degli Interni del Paraguay, consentirà alle istituzioni finanziarie di intensificare e coordinare i loro sforzi per combattere le minacce poste da tali organizzazioni., soprattutto dove si incrociano i confini di Paraguay, Argentina e Brasile La Tripla Frontera, il confine comune di Brasile, Paraguay e Argentina, zona densa di traffici di droga dove opera Hezbollah Punto di svolta è stato l’alleanza sviluppata tra Hugo Chávez e Mahmoud Ahmadinejad. Durante l’incontro del 2006, l’ex presidente del Venezuela ha dato il benvenuto al suo omologo dell’Iran sottolineando la similitudine tra la rivoluzione iraniana e la venezuelana: “due rivoluzioni si stringono la mano: il popolo persiano, guerriero del Medio Oriente, i figli di Simón Bolívar, i guerrieri dei Caraibi, popoli liberi”. I due Paesi più preoccupati da questa situazione sono Israele e Stati Uniti. Il primo perché vede nelle attività del gruppo sciita in Libano e in Siria il principale pericolo per la sicurezza nazionale. Il secondo perché teme che il movimento islamico possa organizzare azioni terroristiche sfruttando la vicinanza geografica. Sicuramente le due nazioni continueranno a fare pressione sui Governi della regione affinché intraprendano azioni atte a contrastare il gruppo libanese
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