Le vergognose lodi di Guterres al grande imam che ha glorificato il massacro del 7 Ottobre Redazione di Israele.net
Testata: israele.net Data: 14 aprile 2024 Pagina: 1 Autore: Israele.net Titolo: «Le sperticate lodi di Guterres al grande imam di Al-Azhar, che ha glorificato il massacro del 7 ottobre»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - l'articolo dal titolo "Le sperticate lodi di Guterres al grande imam di Al-Azhar, che ha glorificato il massacro del 7 ottobre" tradotto da Memri
Nell’ambito di un tour in Medio Oriente in occasione del Ramadan, lo scorso 24 marzo il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha incontrato al Cairo lo sceicco di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, suprema autorità religiosa del mondo musulmano sunnita. Dopo l’incontro, al quale era presente anche il Commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini, in un post sul suo account X Guterres ha elogiato Al-Tayyeb affermando che “il suo impegno permanente per promuovere la pace e la solidarietà deve essere un esempio per tutti, ora più che mai”. Si dà il caso, tuttavia, che Al-Tayyeb e l’istituto da lui diretto hanno espresso sostegno aperto e incondizionato all’organizzazione terroristica Hamas e ai suoi crimini. Immediatamente dopo la carneficina perpetrata da Hamas il 7 ottobre in Israele, la moschea-università di al-Azhar del Cairo ha diffuso una dichiarazione in cui affermava che l’istituzione “saluta con il massimo orgoglio gli sforzi di resistenza dell’orgoglioso popolo palestinese”. In un’altra dichiarazione, alcuni giorni dopo, Al-Azhar ha nuovamente reso omaggio alla fermezza dei palestinesi di Gaza nella loro lotta contro Israele e alla loro disponibilità a diventare martiri sul suo suolo. Dal 7 ottobre in poi, altri funzionari di Al-Azhar hanno spesso aizzato contro Israele e Stati Uniti utilizzando una retorica violentemente antisemita in cui si definiscono gli ebrei “discendenti delle scimmie e dei maiali”, “assassini di profeti”, “nemici dell’umanità” e ci si augura la loro scomparsa. Il preside della facoltà di Studi islamici e arabi dell’Università di Al-Azhar, Muhammad Omar Al-Qady, ha attaccato gli Stati Uniti definendoli “il più grande Satana” e una “mafia globale”. Va notato che Ahmad Al-Tayyeb, noto da tempo per le sue posizioni estremiste e il sostegno al terrorismo e alle organizzazioni terroristiche, si rifiuta di promuovere un discorso religioso moderato come parte della lotta contro l’estremismo a dispetto della sua frequente partecipazione al dialogo interreligioso e del fatto che nel 2019 ha firmato insieme a Papa Francesco il Documento sulla Fratellanza Umana (Dichiarazione di Abu Dhabi). In passato Al-Tayyeb ha affermato, ad esempio, che gli attacchi “di martirio” (attentati suicidi) da parte di palestinesi contro obiettivi israeliani sono atti legittimi di autodifesa, sostenendo che Israele, definito il “barbaro nemico”, continua ad attaccare i palestinesi con l’appoggio occidentale e americano e dunque i palestinesi hanno il diritto di “far saltare in aria quello che vogliono”. Ha anche sostenuto che non ci sono prove che Osama bin Laden fosse responsabile degli attacchi dell’11 settembre 2001, lasciando intendere che dietro quegli attentati potrebbero esserci gli israeliani. In un’altra occasione Al-Tayyeb ha affermato che i gruppi terroristici fondamentalisti sono il prodotto dell’imperialismo al servizio del sionismo globale. Sotto Al-Tayyeb, la moschea-università di Al-Azhar si rifiuta di accusare i terroristi musulmani sunniti di eresia o deviazione dalla retta fede – cosa che li priverebbe della giustificazione religiosa per le loro azioni violente – minando così gli sforzi di promuovere un discorso religioso moderato. Non risulta che il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, famoso per essere arrivato a un passo dal giustificare la carneficina del 7 ottobre dicendo che “non nasce dal niente”, abbia chiesto conto ad Al-Tayyeb di queste posizioni, nel loro cordialissimo incontro di fine marzo. Il 7 ottobre la moschea-università di al-Azhar, sotto la guida del grande imam Ahmad Al-Tayyeb, ha rilasciato una dichiarazione in cui ringrazia i palestinesi per aver “dato speranza” ai musulmani. La dichiarazione afferma, fra l’altro: “Al-Azhar esprime le sue più sentite condoglianze per i nostri martiri, i martiri della nazione islamica e araba, i martiri dell’orgogliosa Palestina, che hanno conseguito il martirio per difendere la loro patria, la loro nazione e la loro causa, la nostra causa e la causa di tutte le persone onorevoli nel mondo: la causa palestinese. Al-Azhar prega Allah di garantire al popolo palestinese fermezza di fronte alla tirannia e al terrore sionista. Al-Azhar saluta con il massimo orgoglio gli sforzi di resistenza dell’orgoglioso popolo palestinese”. Più avanti, la dichiarazione afferma: “Al-Azhar sostiene i cuori e le mani dell’orgoglioso popolo palestinese che ci ha infuso spirito e fede e ci ha riportato in vita, dopo che pensavamo che ciò non sarebbe mai accaduto, e prega che Allah conceda loro fermezza, serenità e forza”. Il 18 ottobre il “Centro globale per le fatwa online” di Al-Azhar ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una fatwa (decreto religioso) in cui si afferma che “il termine ‘civili’ non si applica ai coloni sionisti della terra occupata” (gli ebrei in terra d’Israele). La fatwa incoraggiava anche “i palestinesi dell’interno” (gli arabi israeliani) a unirsi alla lotta contro Israele, definendo lo stato ebraico “un cancro nel cuore della nazione araba islamica” destinato a perire.
(Da: memri.org, israele.net, 11.4.24)
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