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Internazionale Rassegna Stampa
21.07.2003 Sempre contro Israele
e ogni tanto un "contentino" sugli ebrei "buoni".Ecco la tecnica di Internazionale

Testata: Internazionale
Data: 21 luglio 2003
Pagina: 18
Autore: la redazione
Titolo: «Tre servizi»
DAL NUMERO DI INTERNAZIONALE DEL 18 LUGLIO 2003


A pag. 18: Mass Media.
Il premier israeliano Ariel Sharon ha rifiutato di incontrare i giornalisti della Bbc
durante la sua visita a Londra. Motivo: "L'arma segreta di Israele", un
documentario della Bbc sulle armi biologiche e nucleari israeliane

La BBC si è resa responsabile di continue distorsioni della realtà, non solo nei tg, ma anche su internet.
Il servizio in questione è l'ultimo di una lunga serie (forse per la BBC, Israele non dovrebbe avere armi che fungono da deterrente in una zona colma di odio per lo stato ebraico).
Quando anche l'Onu, da tempo, ha negato il fantomatico "massacro di Jenin", la BBC continua a parlarne in termini diffamatori per Israele.
Quindi Sharon si è rifiutato di parlare con la tv di Sua Maestà per diversi episodi di informazione scorretta e faziosa.

A pag. 19 GERUSALEMME: una settimana in Medio Oriente
Diplomazia
Un attentato mette in pericolo la tregua
Il 14 luglio un palestinese ha accoltellato un israeliano in un locale a Tel
Aviv: l'uomo è morto poche ore dopo. Altri due israeliani sono stati feriti
dall'attentatore che è stato catturato dalla polizia israeliana. Le Brigate
dei martiri di al Aqsa hanno rivendicato l'aggressione che costituisce di
fatto una violazione della tregua unilaterale conclusa il 29 giugno da
cinque organizzazioni estremiste palestinesi. Il governo israeliano non ha
compiuto rappresaglie. Il 13 luglio Hamas e Jihad islamica avevano
minacciato di interrompere il cessate il fuoco se il governo israeliano
avesse ancora cercato di disarmare gli attivisti islamici.

Internazionale si "dimentica" di scrivere che le Brigate dei martiri di Al-Aqsa sono una diretta emanazione di Al-Fatah, il partito dell'idolo del direttore De Mauro, Arafat.
Non sia mai che i palestinesi escano male dalle pagine del settimanale filo-arabo.


* Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha compiuto un viaggio ufficiale
in Gran Bretagna e Norvegia. A Londra Sharon ha incontrato il premier Tony
Blair, a cui ha chiesto, secondo il quotidiano The Independent, di
boicottare il presidente palestinese Yasser Arafat e di fare pressioni
sull'Autorità Nazionale Palestinese perché smantelli i gruppi armati e ne
arresti i membri.

Cronaca
Marcia a Gaza
Oltre 1.500 bambini palestinesi hanno sfilato a Gaza chiedendo la
liberazione dei loro padri detenuti nelle carceri israeliane. La
manifestazione è stata organizzata da Hamas.

Hamas? Perchè non ricordare chi è Hamas? E' quella organizzazione dedita al terrore dall'anno successivo (1993), gli accordi di pace di Oslo (1992).
Questa organizzazione sfrutta, come al solito, i bambini, non solo utilizzandoli come carne da macello, ma anche per attirare l'attenzione dei media filo-arabi che cascano nel tranello, come Internazionale, per poi poter accusare Israele di ogni nefandezza.

Le scarcerazioni che chiedono Hamas e alcune organizzazioni pseudo-umanitarie a senso unico (quello arabo), sono di persone accusate di gravi reati di sangue, che, una volta in libertà, potrebbero andare ad ingrossare le fila degli aspiranti suicidi.
Hamas inoltre, ha più volte annunciato che se l'Anp dovesse tentare di disarmare tutti i gruppi armati, la tregua cesserà all'istante.
Di questo avvertimento, chi riporta la cronaca da Gerusalemme, non ne parla.

Secondo alcune organizzazioni umanitarie sono seimila i prigionieri palestinesi di Israele, la metà dei quali è stata arrestata durante la seconda intifada. Il governo israeliano
ha accettato di liberare 350 prigionieri palestinesi, ma ha escluso di
estendere il provvedimento a membri di Hamas e della Jihad islamica [16].
L'esercito ha liberato Eliahu Gorel, 61 anni, tassista israeliano rapito da
un gruppo di palestinesi a Gerusalemme Est. L'uomo è stato ritrovato in una
casa di Ramallah:

In una casa?!?!?
La redazione di Internazionale scambia una buca, una fossa profonda 10 metri, ricavata nel terreno all'interno di un edificio in costruzione (dove è stato ritrovato il tassista, liberato da unità antiterrorismo israeliane), per una casa, bontà loro....
Forse il tassista era in salotto a guardare la tv mentre veniva liberato....


alcuni dei suoi rapitori sono stati arrestati. Secondo
l'esercito l'obiettivo del rapimento era la richiesta di un riscatto e della
liberazione di alcuni prigionieri palestinesi tra i quali Marwan Barghouti
[16].

Palestinesi
L'ira di Arafat
Il presidente dell'Anp Yasser Arafat e il primo ministro palestinese Abu
Mazen si sono incontrati a Ramallah per appianare i disaccordi scoppiati
sulla gestione dei rapporti con Israele. Secondo Arafat, l'atteggiamento di
Abu Mazen nei confronti di Israele è troppo moderato e non ottiene risultati
sulla questione della liberazione dei prigionieri. Dopo l'incontro Arafat ha
dato il suo benestare alla visita di Abu Mazen a Washington fissata per il
25 luglio [16].

Arafat sta compiendo, nei confronti del suo primo ministro Abu Mazen, una sistematica opera di destabilizzazione, al fine di far naufragare il tentativo di pace iniziato con la road-map e poter così ridare il via all'intifada, unica opzione, quella della violenza, che Arafat conosce.
Una delle prove del boicottaggio consiste nelle dimissioni, poi ritirate, presentate da Abu Mazen.
Intanto lo Shin Bet, il servizio segreto interno d'Israele, ha avvertito del rischio che Hamas usi la tregua per riarmarsi di missili Qassam, notizia che non viene riportata da Internazionale.
Così come non vengono riportate da Internazionale le numerose notizie riguardanti atti di provocazione da parte di palestinesi di vari gruppi armati, come tiri di mortaio verso villaggi israeliani e sparatorie.



A pag.42 è pubblicato un servizio del settimanale inglese The Spectator, riguardo l'immigrazione degli ebrei russi nell' ex Germania dell'est.

A proposito di questi servizi, è interessante notare un fatto.

Internazionale viene accusato (a ragione), di essere filo arabo, pubblicando reportage faziosi, di volgare propaganda come quello di John Berger da Ramallah (due settimane fa), notizie incomplete od omettendo particolari in grado di cambiare il senso di un avvenimento.
Quindi la redazione, ogni tanto pubblica servizi che riguardano il mondo ebraico "alla lontana"; non da Gerusalemme per, ad esempio, testimoniare gli effetti di un attentato (mai scontati), oppure pubblicando un diario settimanale come quello scritto da Ramallah.
Servizi come quello del settimanale sopra citato, oppure sugli ebrei di Francia qualche settimana fa, oppure interviste a professori israeliani riguardo internet, ecc...
Tutti servizi che non toccano direttamente il conflitto in atto.
Quando lo faranno, obiettivamente e senza la solita propaganda da quattro soldi, non mancheremo di applaudire, ma, per ora, niente.
Non sia mai che i palestinesi escano male dalle pagine del settimanale fazioso, filo-arabo, diretto da Giovanni De Mauro.



Invitiamo i lettori a scrivere alla redazione di Internazionale per chiedere obiettività e di riportare le notizie in modo corretto, anche se risultano sgradevoli alla parte loro cara, quella palestinese.
Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.


la.redazione@internazionale.it

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