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Il Foglio Rassegna Stampa
29.03.2024 Rispettare gli ebrei per essere tedeschi
Editoriale de Il Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 29 marzo 2024
Pagina: 3
Autore: Redazione de Il Foglio
Titolo: «Rispettare gli ebrei per essere tedeschi»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 29/03/2024, a pag. 3, l'articolo "Rispettare gli ebrei per essere tedeschi" 

Nancy Faeser, ministro dell'Interno della Germania, in quota socialdemocratica. Sua la proposta di introdurre un impegno a rispettare gli ebrei e Israele per i cittadini stranieri che vogliono diventare cittadini tedeschi. “Chi non condivide i nostri valori non può ottenere un passaporto tedesco”.

La Staatsräson, la Ragion di stato, spiegata agli stranieri: è questo il fulcro di un regolamento annunciato dalla ministra dell’Interno della Germania, la socialdemocratica Nancy Faeser. A inizio anno il Parlamento tedesco ha votato una legge per accelerare il processo di naturalizzazione degli stranieri prevedendo un allentamento dei requisiti necessari per fare domanda: dagli otto anni di residenza e lavoro (o scuola) in regola si è passati a cinque che scendono a tre in casi di particolare merito e integrazione anche linguistica. E rinunciare alla cittadinanza d’origine non sarà più necessario. Tanti futuri cittadini provengono però da paesi con tradizioni, storie e usi diversi, è necessario che chi punta al passaporto tedesco condivida i valori fondamentali del paese. Fra i quali si ricorda l’uguaglianza fra i sessi e le “razze” (il progetto di togliere la parola razza dalla Costituzione postbellica è stato bocciato perché faceva troppo cancel culture) ma anche il rispetto per Israele e per gli ebrei, questa la novità annunciata da Faeser. “Chi non condivide i nostri valori non può ottenere un passaporto tedesco”, ha scandito la ministra. Il pogrom dello scorso 7 ottobre l’ha spinta a inserire proprio la sicurezza dello stato ebraico – da anni definita Ragion di stato a Berlino – nel test per la naturalizzazione degli stranieri. Ai quali si chiederà non solo di conoscere la lingua di Goethe ma anche di indicare il nome in tedesco di un luogo di preghiera ebraico, di sapere quando è stato fondato lo stato di Israele e perché la Germania ha una responsabilità speciale nei confronti di Israele. Secondo lo Spiegel, ai candidati potrà anche essere chiesto quali siano i requisiti per diventare membro dei circa 40 club sportivi ebraici del Makkabi. Basterà un test a sradicare l’antisemitismo di importazione? Probabilmente no. L’iniziativa di Faeser ha però il pregio di fare chiarezza. Nessuno domani potrà dire: io non lo sapevo.

 

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