Eliahu Gurel, il tassista israeliano liberato ha fatto tutto l'intelligence israeliana senza ricevere aiuto dall'Autorità palestinese
Testata: Avvenire Data: 17 luglio 2003 Pagina: 15 Autore: Graziano Motta Titolo: «Abu Mazen vedrà Bush. Oggi vertice con Sharon»
Riportiamo l'articolo sulla liberazione del tassista israeliano imprigionato fino alla notte scorsa da un gruppo di palestinesi, firmato da Graziano Motta e pubblicato su Avvenire giovedì 17 luglio 2003. I servizi segreti israeliani all'onore delle cronache e dei riconoscimenti solenni per la liberazione, l'altra notte in un quartiere di Ramallah, del taxista Eliahu Gurel dai suoi rapitori palestinesi, cinque, tutti catturati. Salvo e sano, come ha accertato una visita medica in ospedale, benché avesse vissuto per quattro giorni e altrettante notti in un pozzo profondo dieci metri di un cantiere edile. Doveva servire da moneta di scambio per la liberazione di duemila prigionieri palestinesi, uno dei quali eccellente, Marwan Barghuti, leader dei combattenti Tanzim processato in Israele per terrorismo; e altri condannati per l'assassinio del ministro del turismo Rehavam Zeev. Questi ultimi perchè compaesani, cioè del villaggio di Bet Rima, di Ahmed Ajagid, ideatore e principale protagonista del rapimento, del quale si conoscono i trascorsi di attivista del Fronte Popolare e di detenuto nelle carceri israeliane, ma non ancora la militanza attuale. Le indagini non hanno cioè finora accertato per conto di chi egli ha agito, escludendo la polizia una sua iniziativa personale. Non è un particolare di poco conto, perchè il tema della liberazione dei prigionieri è il più evidenziato dalle organizzazioni della rivolta che hanno proclamato la tregua, il più agitato dalle manifestazioni di piazza che vedono protagonisti persino decine di bambini con le mani incatenate, ed è quello che ha provocato l'ondata di accuse del comitato centrale del partito al-Fatah ad Abu MAzen, sino a costringerlo alle dimissioni da questo organismo e a fargli minacciare quelle da primo ministro. E di prigionieri ritorneranno a parlare Ariel Sharon e Abu MAzen nell'incontro che avranno stamane (doveva avvenire la settimana scorsa ma era stato rinviato per la crisi politica palestinese) nel contesto dell'attuazione della Road map, il piano di pace. E Abu Mazen è atteso il 25 luglio alla Casa Bianca, per la sua prima delicata missione negli Stati Uniti come primo ministro dell'Anp. Il film della liberazione di Gurel è stato ricostruito in tutti i particolari e proposto al curioso interesse dell'opinione pubblica israeliana che ha temuto per la sua vita e ha condiviso la gioia del suo ritorno a casa e dei festeggiamenti dei vicini. Il 61enne taxista aveva trasportato venerdì pomeriggio da Lod a Gerusalemme Ajadid, la sua fidanzata -una diciottenne di Gaza- e un loro amico. Nella zona nord della città minacciandolo con un coltello alla gola lo avevano immobilizzato; abbandona l'automobile nel quartiere di BEit Hanina, con un'altra auto erano riusciti a traferirlo nella vicina città di Ramallah e a nasconderlo in un cantiere. Le autorità parlano di un'eccellente, paziente e riuscita operazione di intelligenze, incominciata con il fermo della ragazza a Lod, alla sua segnalazione di due complici a Kalkilia. Fonti giornalistiche hanno parlato di una collaborazione dei servizi palestinesi; esclusa invece dalle autorità israeliane che, anzi, hanno lamentato lo scarso aiuto ricevuto. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione di Avvenire. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita