Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 13/03/2024, a pag. 17, con il titolo "Biden manda altri missili a Kiev: Putin va fermato" la cronaca di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Joe Biden
NEW YORK — Il Pentagono raschia il barile degli ultimi fondi rimasti, per mandare un nuovo pacchetto di forniture militari all’Ucraina da 300 milioni di dollari, che includono i missili a lungo raggio Atacms. Casa Bianca e Cia però avvertono che è l’ultimo, lanciando un segnale al Congresso, che bloccando l’approvazione dei 60 miliardi di aiuti richiesti dal presidente Biden sta regalando la vittoria a Putin. I soldi stanziati in passato sono finiti, ma il Pentagono ha scoperto di aver risparmiato su alcune forniture precedenti, costate meno del previsto. Così ha recuperato i 300 milioni del nuovo pacchetto, che comprende gli Atacms, missili a lunga gittata che il presidente Zelensky chiedeva da mesi, ma Washington non consegnava per il timore che venissero usati per attaccare il territorio russo, provocando un’escalation. Una prima fornitura di queste armi era stata consegnata a Kiev ad ottobre ed impiegata quasi in segreto. Questa seconda dimostra la volontà di Biden di non indietreggiare, come ha promesso durante il discorso sullo stato dell’Unione di giovedì scorso. In realtà si tratta del modello meno avanzato dei missili, con gittata limitata a 100 miglia. Però possono fare la differenza, perché a seconda di dove vengono posizionati, hanno la capacità di colpire la Crimea e le infrastrutture logistiche russe dietro la prima linea. A luglio, poi, Kiev dovrebbe ricevere i primi caccia F-16 promessi nei mesi scorsi. Sempre troppo poco e in ritardo, ma la scommessa è che queste armi aiutino l’Ucraina a frenare l’offensiva russa,che potrebbe accelerare in primavera, nella speranza che nel frattempo il Congresso sblocchi i 60 miliardi di dollari di aiuti richiesti. Il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan e il direttore della Cia Burns sono stati chiari: «Agli ucraini non mancano volontà e capacità di resistere, ma quando i russi sparano non hanno munizioni per rispondere». Così i giochi politici del Parlamento americano mettono a rischio la sopravvivenza di Kiev. In Congresso in realtà c’è la maggioranza necessaria ad approvare il pacchetto richiesto da Biden. Il Senato lo ha già fatto, con l’aiuto del leader repubblicano McConnell, ma alla Camera lo Speaker Johnson ha finora impedito il voto. Il motivo è Trump. Come ha detto il premier ungherese Orbàn dopo averlo incontrato a Mar a Lago, non vuole dare più un soldo all’Ucraina, un po’ perché i suoi elettori isolazionisti vogliono che i soldi siano spesi a casa, e un po’ per la sua ammirazione mai chiarita verso Putin. Perciò Johnson non si muove, perché la pattuglia di deputati più trumpisti potrebbe fargli perdere il posto, se portasse il pacchetto al voto. Così però danneggia non solo l’interesse nazionale degli Usa, ma anche il Pentagono, perché i finanziamenti del pacchetto verrebbero spesi in America, per ricostituire l’arsenale svuotato dalle forniture già inviate a Kiev.
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