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Libero Rassegna Stampa
13.07.2003 Faccia a faccia con il terrorismo
Lo racconta chi lo combatte

Testata: Libero
Data: 13 luglio 2003
Pagina: 13
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Intervista con Shlomo Aharonishki»
DIMITRI BUFFA INTERVISTA IL CAPO DELLA POLIZIA ISRAELIANA SHLOMO AHARONISHKI -
"Il giorno più drammatico fu la Pasqua ebraica del 2002 a Netanya..
29 morti in un colpo solo, ho pensato che la gente non ce l'avrebbe fatta a
sopportare pure questo.. e invece il popolo di Israele ce l'ha fatta e da
allora abbiamo cominciato poco a poco a credere di potere vincere la nostra
incredibile battaglia sul terrorismo, perché la cosa più importante non è
solo quella di prevenire o di reprimere i terroristi ma quella di non fare
il loro gioco, cioé lasciarsi terrorizzare".
A parlare in esclusiva con "libero" é il capo della polizia israeliana
Shlomo Aharonishki, in questi giorni in visita ufficiale in Italia per
accordi di settore con il nostro capo della polizia Gianni de Gennaro, per
il quale Aharonishki non ha se non parole di elogio: "é stato un incontro
molto proficuo per la lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e al
traffico di clandestini, l'Italia può stare al sicuro, é in buone mani".

Anche lei si sente al sicuro in Italia con la protezione della nostra
polizia?
"Certo che sì, non ho dubbi in proposito: De Gennaro per voi é proprio la
persona che ci voleva per fare il capo della polizia."

Perchè questa visita in Italia?
"Sono venuto da voi dopo un invito del vostro simpatico capo della polizia
il signor Gianni De Gennaro, che a sua volta era venuto a trovarci in
Israele circa un mese fa. Ovviamente le visite non sono solo di cortesia ma
riguardano più ampi rapporti di collaborazione reciproca tra i nostri due
paesi amici .. parlo non solo della lotta al terrorismo internazionale ma
anche di quella ai traffici di droga e clandestini e in genere alla malavita
organizzata. Chiaramente questi due incontro sono solo i primi ma non gli
ultimi di un proficuo rapporto di collaborazione tra i nostri due paesi che
si sta rivelando la chiave per prevenire fenomeni di terrorismo globale e di
delinquenza organizzata transnazionale."

Quale é il compito preciso della polizia israeliana nella prevenzione anti
terrorismo? Che differenza c'é rispetto ai compiti delle forze armate?
"La polizia é uno dei quattro corpi di forze dell'ordine nazionali con
compiti di sicurezza anche in chiave di anti terrorismo. Tra questi quattro
corpi ci sono accordi ben precisi sui confini delle competenze reciproche,
sull'interdipendenza e sul coordinamento. E' come una macchina in cui ognuno
ha compiti di versi ma che poi convergono verso un unico obiettivo."

E quali sono le prerogative della polizia israeliana?
"Facciamo il lavoro sul territorio, e la prima divisione è questa: la
polizia tratta il terrorismo all'interno di Israele, mentre l'Israeli
defence forces si occupa del terrorismo all'interno dei territori governati
dall'Anp, prima dell'eventuale infiltramento di "suicide bombers" in
Israele. Quando ci mandano un'informazione che uno di loro è passato
entriamo in gioco noi per rintracciarlo prima che si faccia esplodere."

Israele negli ultimi tre anni ha avuto una pressione terroristica che
nessuno stato nel mondo ha mai subito nel corso della propria storia.
Come capo della polizia e come uomo quali sono i fatti più drammatici che
non riesce a dimenticare?
"Premetto che come capo della polizia, il compito più difficile é quello di
rimanere freddo di fronte a eventi che possono cambiare la vita e la storia
di un paese e quindi bisogna reprimere le emozioni e pensare a tenere i
reparti delle forze dell'ordine pronti ed efficienti, perché la vita e la
delinquenza continuano anche in tempi di terrorismo globale.
Anzi noi diciamo che la polizia deve combattere il terrorismo come se la
delinquenza comune non esista e la delinquenza comune come se il terrorismo
non ci fosse. Poi c'è la gente, cioè coloro di cui dobbiamo assicurare la
sicurezza. negli ultimi tre anni abbiamo subito 1700 attentati che hanno
provocato oltre 600 vittime civili , la preoccupazione più grande riguarda
il livello di benessere della gente
cioé cercare di infondere loro sicurezza nonostante tutto. L'evento più
tragico da me vissuto in prima persona e che non potrò mai dimenticare é
quando ci fu l'attentato a Netanya il 29 aprile 2002, giorno della Pasqua
ebraica (quello dopo il quale Berlusconi non volle più vedere Arafat, ndr),
pensavo veramente che stavolta la popolazione non ce l'avrebbe fatta più a
sopportare una simile ingiustizia e rimasi stupito invece dalla reazione
civile e composta dalla gente.."

Quello che da noi in Italia sembra incredibile è proprio questa compostezza,
ogni giorno si vedono immagini di attentati terribili, in Israele c'é una
strage di piazza Fontana al giorno eppure la popolazione resiste e le
istituzioni democratiche non vengono mai messe in dubbio..ma come fate?
"Lei deve pensare che il terrorismo in Israele esiste da quando è nato il
nostro stato. Non è un problema degli ultimi tre anni, la nostra storia
patria è stata accompagnata dal terrorismo arabo-palestinese, con questo non
voglio dire che siamo assuefatti o abituati, ma temprati sì. La gente
resiste, la vita deve continuare, nessuno si barrica in casa, perché per
vincere il terrorismo bisogna non lasciarsi terrorizzare.. e le persone
partecipano alla lotta al terrorismo per l'appunto evitando di farsi
coinvolgere dalla paura, per noi questo è il più grande apporto morale che
si possa immaginare, e per questo siamo convinti che la nostra battaglia
sarà vincente, almeno nel medio lungo periodo."

E la crisi economica di questo periodo?
"E' uno dei problemi più grandi e abbiamo bisogno di tutti i nostri amici
italiani ed europei perchè vengano a visitare Israele , a fare i turisti da
noi. Anche questo aiuterà la lotta al terrore globale."

Lei che li ha conosciuti, si é fatto un'idea del perchè questi estremisti
islamici vi odino al punto di farsi saltare in aria in mezzo a voi pur di
uccidere degli ebrei?
"I profili delle persone da noi catturate prima che portino a compimento un
attentato sono i più disparati, qualche giorno fa abbiamo preso un signore
di oltre cinquanta anni con moglie e figli, altre volte si trattava di donne
o di adolescenti.. l'idea che ci siamo fatti è che i loro cervelli siano
inquinati dalla propaganda di quei predicatori estremisti che nelle moschee
invitano la gente a fare la guerra santa, una parte dell'Islam è purtroppo
in guerra con le altre religioni.."

Con le altre polizie europee esiste un coordinamento simile a quello che c'è
con l'Italia?
"Adesso sì, perchè) si separa il lato tecnico della cosa dalla politica dei
singoli paesi europei verso Israele, anche perchè gli ultimi eventi hanno
dimostrato che atti di questo terrorismo globale possono accadere in quasi
tutti i paesi del mondo e non solo in Israele o negli Usa.. certo per un
periodo forse troppo lungo questi rapporti di fatto non c'erano stati perchè
prevaleva la politica di certi paesi europei, pregiudizievolmente ostile ad
Israele".

Adesso che sembra esserci una prospettiva di pace, i palestinesi collaborano
con voi nella prevenzione di ulteriori attentati suicidi?
"E' ancora troppo presto per fare bilanci, qualcosa si sta indubbiamente
muovendo nel verso giusto e noi siamo sicuri che questa é la strada da
battere.. dopo la guerra all'Iraq le organizzazioni terroristiche non hanno
più quegli appoggi economici e politici che avevano prima e anche stati cime
Siria e Iran adesso ci pensano due volte perchè sanno che quello che è
successo a Saddam un domani potrebbe accadere a loro..però é ancora troppo
presto per cantare vittoria."

Se la sente di dare un messaggio di ottimismo e di speranza al popolo
israeliano? Il terrorismo alla fine sarà vinto?
"Se non avessimo questa speranza e questo ottimismo, cambieremmo mestiere,
il terrorismo sarà vinto perché la gente non si farà intimidire, certo il
processo sarà lungo ma l'esito per noi è scontato, alla fine i profeti e gli
ingegneri del terrorismo globale saranno isolati, il loro potere
ridimensionato e la gente da loro strumentalizzata aprirà gli occhi..ci
vorranno altri anni ma il loro destino é segnato, Israele non sarà mai
sopraffatta dal terrorismo."
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