Quella democrazia calunniata dalle dittature Analisi di Ben Lazarus
Testata: israele.net Data: 28 febbraio 2024 Pagina: 1 Autore: Ben Lazarus Titolo: «Quella democrazia calunniata dalle dittature»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - un articolo di Ben Lazarus tradotto da Times of Israel del 27.02.24, dal titolo "Quella democrazia calunniata dalle dittature".
Le elezioni amministrative si dovevano tenere il 31 ottobre 2023 ma sono state posticipate a causa della guerra scatenata da Hamas. Quelle politiche - se ne parla naturalmente - ma prima bisogna vincere la guerra.
Oggi [martedì 27] è stato un giorno festivo in Israele perché ci sono state le elezioni amministrative, che avrebbero dovuto tenersi il 31 ottobre 2023 ma sono state posticipate (a causa della guerra scatenata da Hamas). Alcuni dei temi sul tappetto possono sembrare un po’ banali, soprattutto avendo un figlio attualmente tornato in prima linea. Ma vale la pena cogliere l’occasione per ricordare che Israele è una democrazia liberale.
Non sono ingenuo. So che a Israele non mancano pecche e autentiche lacune e che c’è molto da fare per migliorare. Ma vale la pena prendere nota della posizione della democrazia israeliana rispetto ai paesi che lo accusano di “genocidio”.
La classifica a cui facciamo qui riferimento è tratta dall’edizione 2023 della classifica annuale approntata dell’Economist Intelligence Unit (vedi anche qui).
Israele si colloca al 30esimo posto, una posizione dietro agli Stati Uniti (29esimo posto) e una davanti al Portogallo (31esimo) [l’Italia risulta al 34esimo posto ndr].
Su una scala da 1 a 10, Israele ottiene un punteggio di 7,8 mentre la media del resto del Medio Oriente è 2,4.
Vale la pena prendere nota, dal grafico che riportiamo, dei punteggi relativi ai paesi che capeggiano la campagna di accuse contro Israele.
Grafico elaborato dall’autore sui dati della ricerca citata (clicca per ingrandire)
Israele viene descritto come un perfido colonizzatore colpevole di apartheid e, ad esempio, proprio ieri [26 febbraio] la Cina, al 148esimo posto nella classifica delle democrazie, ha difeso il diritto di Hamas di ricorrere alla “resistenza armata” contro Israele.
Vale la pena ricordare che Israele ha sancito i diritti civili e democratici di tutti i suoi cittadini, e nella sua Dichiarazione d’Indipendenza afferma che “assicurerà la completa eguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti indipendentemente da religione, razza o sesso; garantirà la libertà di religione, di coscienza, di lingua, di educazione e di cultura; salvaguarderà i Luoghi Santi di tutte le religioni e sarà fedele ai principi della Carta delle Nazioni Unite”.
Non sono ingenuo e so che c’è molto da sistemare. Ma rimango orgoglioso di Israele e difendo i suoi successi e il suo diritto di esistere. E mi sento esausto per la profondità sproporzionata dell’odio con cui deve fare i conti.
Continuo a pregare per la sicurezza di mio figlio, dei suoi compagni, degli ostaggi e di tutti gli innocenti di tutte le parti colpiti da questa terribile tragedia: una tragedia che Israele non ha cercato né voluto in alcun modo né dimensione né forma. (Da: Times of Israel, 27.2.24)
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