Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - un articolo di Jehad Saftawi tradotto da Jerusalem Post del 15.02.24, dal titolo "Ora sappiamo".

Jehad Saftawi

Effettivamente da anni Hamas utilizza i civili come scudi umani nella guerra contro Israele: lo conferma Jehad Saftawi, giornalista palestinese originario di Gaza.

“I terroristi di Hamas hanno usato la mia famiglia e centinaia di nostri vicini come scudi umani – ha scritto Saftawi martedì su X – Hamas continua a tenere prigioniero il popolo di Gaza. Non dovrebbe esserci alcuna ricostruzione della casa della mia famiglia se sotto c’è un magazzino di armi. Ciò che sta dietro alle guerre dei cervelli di Hamas sono i loro obiettivi, non le cause del conflitto (checché ne dica Francesca Albanese ndr). Lo scopo di rimuovere Hamas non è alimentare l’escalation, ma prevenirla. Ed è per questo che non dovrebbe mai essere consentito loro di riprendere il controllo di Gaza”.

Saftawi ammette che è la prima volta in più di dieci anni che può “parlare di questo pubblicamente”, e afferma che intende lanciare “un’invocazione per un riallineamento della nostra società palestinese, così come un appello alla comunità internazionale”.

In un articolo scritto per la rivista Time, il giornalista palestinese afferma che l’organizzazione terrorista “ha costruito dei tunnel sotto la casa della mia famiglia a Gaza, che ora giace in rovina”. Spiega che sono passati sette anni da quando è fuggito da Gaza, per poi rifugiarsi negli Stati Uniti, mentre una parte della famiglia rimaneva là.

Saftawi continua dicendo che sin da quando Hamas ha preso controllo della striscia (nel 2007), Gaza è stata “dominata dal caos terroristico”, mentre l’organizzazione jihadista “continuava a normalizzare la violenza e la militarizzazione in ogni aspetto della vita pubblica e privata”.

“Questa è l’eredità di Hamas: hanno iniziato a distruggere la casa della mia famiglia nel 2013 quando hanno costruito dei tunnel sotto di essa”

Il giornalista racconta che, mentre la casa della sua famiglia era in costruzione, uomini a volto coperto avevano scavato una struttura sotterranea sotto di essa sostenendo che la struttura sarebbe rimasta sigillata a meno che non ci fosse un’invasione di terra israeliana. Allora la stanza sarebbe stata utilizzata per immagazzinare armi.

“Negli anni trascorsi da allora, la mia famiglia e i vicini sentivano di tanto in tanto rumori e movimenti – scrive Saftawi – A volte si chiedevano se esistessero davvero dei tunnel, se fossero attivi. La mia famiglia aveva troppa paura di parlarne con qualcuno, quindi era il nostro segreto. Era da vergognarsi, anche se sapevamo di essere profondamente contrari a qualunque cosa Hamas avesse fatto dall’altra parte di quel tavolato di cemento”.

Poco dopo il 7 ottobre, la famiglia di Saftawi è sfollata verso sud e da allora la sua casa e il suo quartiere sono ridotti in macerie. “Forse non saprò mai se la casa è stata distrutta da attacchi israeliani o negli scontri a fuoco tra Hamas e Israele. Ma il risultato è lo stesso. La nostra casa, e troppe nella nostra comunità, sono rase al suolo insieme a storie e ricordi inestimabili – ha scritto il giornalista – Questa è l’eredità di Hamas. Hanno iniziato a distruggere la casa della mia famiglia nel 2013 quando hanno costruito dei tunnel sotto di essa. Hanno continuato a minacciare la nostra sicurezza per un decennio: abbiamo sempre saputo che da un momento all’altro potevamo dovercene andare. Abbiamo sempre temuto la violenza. Gli abitanti di Gaza meritano un vero governo palestinese, che sostenga gli interessi dei suoi cittadini, non quelli dei terroristi che portano avanti i loro piani. Hamas non sta combattendo Israele, sta distruggendo Gaza”. (Da: Jerusalem Post, 15.2.24)

Per inviare a israele.net la propria opinione, cliccare sull'indirizzo sottostante