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Libero Rassegna Stampa
26.01.2024 Giorno della Memoria-Stop ai cortei filo palestinesi
Cronaca di Pietro De Leo

Testata: Libero
Data: 26 gennaio 2024
Pagina: 2
Autore: Pietro De Leo
Titolo: «Giorno della memoria: stop all’antisemitismo Piantedosi ferma i cortei filopalestinesi»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 26/01/2024, a pag.2, con il titolo "Giorno della memoria: stop all’antisemitismo. Piantedosi ferma i cortei filopalestinesi". l'analisi di Pietro De Leo.
 
Pietro De Leo, autore presso nicolaporro.it
Pietro De Leo

Scontri al corteo contro la presenza di Israele alla Fiera Vicenzaoro -  Notizie - Ansa.it
Manifestazione Propal a Vicenza, finita con attacchi alla Polizia: 10 feriti, uno grave. Basta!

Valutare «l’adozione di prescrizioni di tempo che prevedano il rinvio» delle manifestazioni pro-Palestina rispetto alla data di domani, giorno in cui cade anche il Giorno della Memoria. È il contenuto di una circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, firmata dal Capo della Polizia Vittorio Pisani, e inviata ieri a tutte le Questure d’Italia.
Un’iniziativa che stronca la possibilità di un paradosso: nel giorno in cui si commemorano le vittime della Shoah, nel giorno in cui le istituzioni ribadiscono la condanna dell’orrore nazifascista dei campi di sterminio, avere per le strade manifestazioni in cui si inneggia alla sparizione dello Stato di Israele, già programmate per esempio a Roma e Milano. Visti i precedenti delle proteste sarebbe questo, molto probabilmente, il copione. Anzi, sarebbe stato qualcosa di ben più grave rispetto a una contraddizione.

VALORI INCOMPATIBILI

L’aveva spiegato, nel primissimo pomeriggio di ieri, il titolare del Viminale Matteo Piantedosi nella conferenza stampa post consiglio dei ministri.
«La libertà di manifestazione del pensiero -aveva detto- ha una sacralità intrinseca e può essere compromessa o limitata solo per motivi di ordine pubblico. Ci sono le valutazioni in corso». E poi aveva aggiunto: «Alcune di queste manifestazioni per motivazioni anche estranee agli intenti degli organizzatori potrebbero avere un’evoluzione lesiva di valori sanciti da leggi dello Stato, come in questo caso la commemorazione della Shoah». Dunque «confido nelle autorità di pubblica sicurezza, in primis di Roma e Milano, che stanno incontrando i promotori per sollecitare se possibile lo spostamento da parte loro in altra data, e questo non per negare la libertà di manifestare, ma per renderla compatibile con quei valori». E ancora: «Laddove questo non dovesse succedere per autonoma volontà degli organizzatori faremo le nostre valutazioni a seconda degli scenari che si presentano e adotteremo provvedimenti di conseguenza».
Dunque, la linea dell’Esecutivo è chiara: si cerca di concordare uno slittamento delle manifestazioni con chi le organizza. Ma se non si dovesse raggiungere una sintesi, le autorità di pubblica sicurezza hanno comunque gli strumenti per poter intervenire garantendo il rispetto delle norme. Il valore in gioco, infatti, come spiegato da Piantendosi, è il contenuto della legge del 2000 che istituisce la Giornata della Memoria. E non solo: «Risulterebbe altresì violato -si legge sempre nella circolare firmata da Pisani - il valore universale che alla giornata del 27 gennaio è stato riconosciuto dalla Risoluzione adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in data 1 novembre 2005».
Mentre andiamo in stampa ancora non conosciamo l’esito del confronto. Potere al Popolo, per esempio, in un lungo post su Facebook attacca la linea di Piantedosi e assicura: «Il 27 gennaio saremo in piazza al fianco delle organizzazioni palestinesi». Il Presidente della Comunità Palestinese di Roma e del Lazio Yousef Salman, conversando con l’agenzia LaPresse aveva detto: «Se il ministro ci impedisse di manifestare sarebbe un atto contro la democrazia».
In ogni caso oggi si arriverà a una conclusione. La linea del governo era stata preceduta da un dibattito politico in merito. Per il no alla manifestazione di domani si erano schierati esponenti del centrodestra come Maurizio Gasparri, Giorgio Mulè, Gianna Gancia. Il sindaco di Milano Beppe Sala si era rimesso invece alla decisione del Prefetto.

IL SOLLIEVO DEGLI EBREI

Dopo la presa di posizione arriva un plauso dalla Presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che negli scorsi giorni, così come il suo omologo milanese Walker Meghnagi, aveva chiesto lo stop alle iniziative: «Ringraziamo le istituzioni, a cominciare dal ministro Piantedosi e tutte le articolazioni del ministero dell’Interno, per la sensibilità che hanno dimostrato. È stata una decisione giusta e di buon senso». Aggiungendo poi: «Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria in ricordo della Shoah. Noi non avevamo chiesto di vietare le manifestazioni in quanto tali, anche se abbiamo assistito a canti e balli in strada che invitavano a uccidere gli ebrei, bandiere israeliane bruciate, applausi a Hamas per il 7 ottobre. Ma dover assistere a tutto questo nel Giorno in cui in tutto il mondo si ricordano 6 milioni di ebrei sterminati dal nazismo ci è parso davvero troppo».

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