Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 13/01/2024, a pag. 16, con il titolo "La sfida di Nikki Haley all’inarrestabile Trump in Iowa supera DeSantis" la cronaca di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Nikky Haley è ormai l'unica alternativa a Trump nelle primarie repubblicane USA
NEW YORK — Per la prima volta dall’inizio della campagna presidenziale, Nikki Haley ha scavalcato Ron DeSantis in un sondaggio sui caucus dell’Iowa. Donald Trump resta il grande favorito, nel primo voto che lunedì avvierà la corsa alla Casa Bianca, ma questa notizia nasconde il potenziale indizio di una sorpresa, che si augurano tutti quelli che sperano di fermarlo.
Lunedì le presidenziali iniziano ufficialmente, con i caucus nello stato del Midwest avvolto nella neve. La sera del voto, in base alle previsioni dei meteorologi, sarà il più freddo di sempre: fino a meno 20 gradi. Secondo l’ultimo sondaggio pubblicato giovedì dal Suffolk University Political Research Center Trump, sospinto dagli evangelici più conservatori, ha il 54%, ma Haley è salita al 20% contro il 13% di DeSantis, che ha scommesso tutto sull’Iowa.
Se l’ex ambasciatrice all’Onu arrivasse davvero seconda, e Trump non ottenesse le percentuali bulgare che i manager della sua campagna già annunciano, la dinamica delle primarie potrebbe iniziare a cambiare. La pressione su DeSantis affinché si ritiri salirebbe, e anche se la maggior parte dei suoi consensi si trasferirebbe verso Donald, i calcoli andrebbero aggiornati. La primaria successiva infatti è in programma il 23 gennaio nel New Hampshire, dove l’ultimo sondaggio dà Haley a soli 7 punti di distanza da Trump. Nel frattempo però si è ritirato dalla corsa l’ex governatore del NewJersey Chris Christie, il candidato più schierato contro Donald, che nel Granite State aveva circa il 10% dei consensi. Se questi voti si spostassero su Nikki, la partita potrebbe davvero cambiare. E’ vero infatti che annunciando il suo ritiro, Christie si è lasciato beccare in un fuorionda in cui diceva che l’ex ambasciatrice all’Onu “non ha le qualità per vincere e verrà bruciata” da Trump. Però è anche vero che la candidata più vicina alle sue posizioni di repubblicanotradizionale rimasta in gara è lei, e se i suoi sostenitori non vogliono rieleggere Donald non hanno molte alternative.
Se Haley vincesse in New Hampshire o finisse testa a testa con l’ex presidente, e questo resta al momento un enorme “se”, la percezione dell’inevitabilità della candidatura di Trump potrebbe iniziare ad indebolirsi. Anche perché il prossimo appuntamento chiave delle primarie repubblicane diventerebbe il voto del 24 febbraio in South Carolina, ossia lo stato dove Nikki ha ricoperto con buon successo la carica di governatrice. Era e resta piuttosto popolare a casa sua, e anche se Donald secondo i sondaggi è avanti pure qui, a quel punto non si potrebbe escludere un qualche ripensamento da parte degli elettori.
Nel 2020 la vittoria in South Carolina era quella che aveva aperto a Biden le porte della Casa Bianca, resuscitando la sua campagnamoribonda dopo le deludenti primarie iniziali. Naturalmente il Partito democratico è diverso da quello repubblicano e non si possono fare confronti diretti, anche perché sono differenti gli elettorati e la geografia politica. Però se si arrivasse a questo punto della corsa con Trump vittorioso in Iowa, ma contenuto o sconfitto in New Hampshire e South Carolina, i membri del Gop e i grandi finanziatori che vorrebbero fermarlo potrebbero ritrovare coraggio e motivazioni. Tutto ciò resta altamente improbabile, ma non potrebbe più essere completamente escluso, in caso di sorprese nei prossimi giorni.
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