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Libero Rassegna Stampa
14.12.2023 Giornata di lutto per le truppe di Gerusalemme
Commento di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 14 dicembre 2023
Pagina: 12
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Una giornata di lutto per le truppe di Gerusalemme»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/12/2023, a pag. 12 con il titolo "Putin: «Una giornata di lutto per le truppe di Gerusalemme" il commento di Mirko Molteni.

Mirko Molteni
Mirko Molteni
L'esercito israeliano procede casa per casa
L'esercito israeliano procede casa per casa

Le truppe israeliane piangono 10 militari della Brigata di fanteria Golani caduti in un'unica imboscata di Hamas nel sobborgo di Shejaiya, nel centro della Striscia di Gaza. Fra essi ben due colonnelli, Tomer Grinberg e Yitzhak Ben Bassat, dei quali il primo era comandante del 13° Battaglione della Brigata. L'impennata nelle perdite porta a 115 i caduti ebraici dall'inizio dell'offensiva terrestre ed è stata così sentita che ieri il generale Yaron Finkelman, comandante del Fronte Sud, ha fatto visita alla Brigata Golani. Nell'inferno della lotta casa per casa, tra palazzi sventrati e vicoli ostruiti da macerie, per Israele non è facile contare sulla tecnologia per limitare le perdite. Ieri l'esercito ha diffuso un nuovo video sulla furia della battaglia a Shejaya, con i fanti della Golani che corrono sotto gli edifici, appoggiati da carri armati che li coprono rimanendo su spazi aperti. Arrivati ai palazzi, i soldati sparano da posizioni coperte dagli angoli dei muri. Un altro video mostra la Brigata Givati espugnare edifici a Bani Suheila, sobborgo di Khan Yunis. Lanciando bombe a mano nelle finestre e poi irrompendo a mitra spianati, hanno annientato «centri di comando e comunicazione di Hamas».
Inoltre, l'esercito ha fatto sapere che per bonificare i tunnel a Khan Yunis sono in azione le forze speciali Egoz (“noce” in ebraico) che fanno parte dell'89° Brigata. La 55° Brigata ha annientato tiratori di Hamas che sparavano da una scuola. D'altro canto, la tv del Qatar Al Jazeera, filo-Hamas, asserisce che «a Khan Yunis i combattenti palestinesi stanno bloccando l'ingresso delle forze israeliane, attaccandole con missili anticarro e usando la rete di tunnel».
La guerra sarà lunga e gli israeliani lo ribadiranno all'inviato americano Jake Sullivan, in arrivo oggi nello Stato ebraico per suggerire una «scadenza di poche settimane» per completare le operazioni, come scrivono media israeliani. Ma il ministro ed ex-generale Benny Gantz ha ieri parlato di «seconda guerra d'indipendenza», sostenendo che l'attuale conflitto è vitale per Israele quanto quello del 1948. Stando all'esercito, Hamas ha lanciato fino a oggi «116 razzi dalla zona umanitaria di Al Mawasi, di cui 38 ricaduti nella Striscia». Di essi almeno 6 su Ashdod, intercettati dal sistema Iron Dome, salvo uno caduto su un supermercato, senza causare vittime. Dal Libano, Hezbollah ha pure lanciato razzi sull'area di Yftah e sul kibbutz di Makla, al che Israele ha risposto centrando con l'aviazione una cellula di Hezbollah e una postazione. Il movimento filoiraniano ha dichiarato che ieri la morte di un suo militante porta a 101 gli Hezbollah caduti finora. Nel Mar Rosso, gli yemeniti Huthi filoiraniani hanno lanciato due missili verso la petroliera Ardmore Encounter, in transito dallo stretto di Bab el Mandeb, ma non l'hanno colpita. Forse era solo un'intimidazione, ma sul luogo è accorsa una nave militare americana, il cacciatorpediniere Mason, che ha abbattuto un drone degli Huthi che sorvolava la zona.

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