sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
12.12.2023 Borrell contro Israele
Commento di Giovanni Longoni

Testata: Libero
Data: 12 dicembre 2023
Pagina: 15
Autore: Giovanni Longoni.
Titolo: «Borrell ne combina un’altra. Vuole sanzioni dell’Ue ma contro Israele e coloni»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 12/12/2023, a pag. 15, con il titolo "Borrell ne combina un’altra. Vuole sanzioni dell’Ue ma contro Israele e coloni", il commento di Giovanni Longoni.

Giovanni Longoni.
Giovanni Longoni.
Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera Ue
Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera Ue
Cosa intende fare la Commissione europea per Israele? Josep Borrell, responsabile per la politica estera continentale, sta pensando a delle sanzioni.
Sì, sanzioni contro chi ha subito un attacco terroristico della portata e della violenza di quello del 7 ottobre; Gerusalemme, invece di ottenere un aiuto incondizionato dai Paesi occidentali che trarranno beneficio dall’operazione di polizia ordinata da Netanyahu contro un gruppo jihadista, verrà trattato come uno Stato criminale.
L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza ce l’ha con i «coloni estremisti», quegli israeliani che nel corso degli anni hanno occupato, reso fertili e coltivato le terre della Cisgiordania abbandonate dagli arabi che i loro leader e i leader dei “Paesi amici” preferiscono vedere, invece che al lavoro, stipati nei campi profughi a covare odio feroce per il nemico ereditario, in attesa dell’occasione buona per ottenere una rivalsa definitiva.
Detto questo a favore dei coloni, spesso ebrei ortodossi e armati fino ai denti, bisogna ammettere che sono un bel problema per tutti e che anche chi vive dentro i confini dello Stato di Israele non è che li ami più di tanto. Ma sono appunto un problema e i problemi in Israele si risolvono. Lo ha già dimostrato a inizio secolo Ariel Sharon quando ordinò il ritiro dalla Striscia di Gaza, facendone uscire con le buone o con le cattive anche circa 8500 coloni. Incazzosi e dal grilletto facile allora come oggi. Che aiuto avrà il governo israeliano dalle sanzioni europee e americane (perché l’idea balorda è venuta prima all’entourage di Biden) non è davvero chiaro. Si tratta solo di un contentino agli islamici che vivono in Occidente.
A certificare senza possibilità di errore la stupidità della mossa di Borrell è il fatto che lo spagnolo abbia copiato l’idea dai belgi. «Di fronte alle crescenti tensioni in Cisgiordania, chiedo all’Ue di vietare l’ingresso ai coloni violenti», aveva dichiarato la ministra degli Esteri del Belgio, Hadja Lahbib. «Siamo preoccupati per la situazione in Cisgiordania. Il Belgio ha deciso di adottare misure per vietare l’ingresso di coloni violenti sul suo territorio, ma affinché questa misura sia efficace chiederò delle segnalazioni e il divieto per i coloni violenti nell’insieme dell’area Schengen». Per fortuna Antonio Tajani s’è chiamato fuori: «Condanno la violenza sui civili palestinesi, ma non possiamo equiparare Hamas ai coloni ebrei che vivono là. Sono cose diverse». Casualmente la signora Lahbib, liberale, è di origini algerine.

Per inviare la propria opinione a Libero, telefonare 02/999666, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT