Marcia per la pace? no, contro Israele Commento di Daniele Dell'Orco
Testata: Libero Data: 11 dicembre 2023 Pagina: 6 Autore: Daniele Dell'Orco Titolo: «Marcia per la pace? no, contro Israele»
Riprendiamo da LIBERO del 11/12/2023, a pag. 6, con il titolo "Marcia per la pace? no, contro Israele" la cronaca di Daniele Dell'Orco.
Manca Giuseppe Conte a capo del Movimento 5 Stelle, ufficialmente causa influenza, ma a parte lui alla marcia per “fermare le stragi a Gaza e in tante altre parti del mondo” che si è svolta ieri ad Assisi in occasione della giornata mondiale dei diritti umani c’era la sinistra al gran completo. La stessa che da ormai due mesi a questa parte è più volte scesa in piazza predicando la pace ma nei fatti solidarizzando con Hamas.
La marcia di Assisi, sulla carta super partes, come da copione si è aperta con una mega bandiera della Palestina ma non quella di Israele.
E sulla causa palestinese, anziché sulla fine della guerra in generale, si è concentrata in toto. «Chiediamo che venga riconosciuto lo stato di Palestina - ha sottolineato Flavio Lotti, anima della Fondazione PerugiASSISI per la Cultura della Pace -. Abbiamo bisogno che l’Italia si assuma le sue responsabilità insieme all’Unione europea, che qualcuno dica basta».
All’iniziativa hanno aderito 339 gruppi e associazioni, 100 Comuni e Province e le principali organizzazioni della società civile italiana. «C’è da chiedersi se stiamo facendo di tutto e anche che cosa possiamo fare come comunità credente perché il Signore che viene ci trovi in pace», ha detto al termine della giornata il custode del Sacro Convento fra Marco Moroni.
Tra i marciatori il segretario del Pd Elly Schlein, che ha sempre rifiutato le associazioni con una corposa fetta di sinistra apertamente anti-sionista, ma con la quale comunque si ritrova fianco a fianco in ogni occasione possibile, mascherata di arcobaleno. Schlein ha ribadito la richiesta di un “cessate il fuoco umanitario immediato”: «Torniamo a chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi- ha aggiunto - e che si fermino i bombardamenti indiscriminati che stanno colpendo la popolazione civile. Hamas non è il popolo palestinese».
In pratica, si unisce a quanti ritentono Israele responsabile di una “punizione collettiva” contro i palestinesi. Il leader del Pd ha ribadito la necessità della «soluzione due popoli e due stati». Per Schlein «bisogna trovare gli interlocutori per ricostruire la pace»: «Non lo può essere Hamas, un’organizzazione terroristica, ma nemmeno il governo attuale di Netanyahu con esponenti che nemmeno riconoscono la causa palestinese e stanno armando la violenza dei coloni in Giordania», ha concluso. Ancora più tranciante il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: «Serve un’azione politica che parta da un cessate il fuoco duraturo. A Gaza siamo di fronte a una carneficina che non finisce più. Vale per l’Ucraina, e vale in queste settimane per la Palestina e per Gaza. Tutti abbiamo condannato senza appello e senza tentennamenti gli atti terroristici di Hamas ma la punizione collettiva che si sta sviluppando su Gaza deve fermarsi adesso. Perché senza una prospettiva di pace stabile che restituisca l’idea di due popoli e due Stati non c’è sicurezza per Israele e per quel popolo e non c’è libertà e sicurezza per quello palestinese. Sono a questa marcia straordinaria, come in tutte le edizioni della marcia che ci sono state finora, perché penso che in un mondo in cui la guerra torna a farsi l’orizzonte perfino naturale perla soluzione dei conflitti l’impegno per la pace è prioritario». «Noi stiamo dalla parte delle persone, stiamo dalla parte dell’idea che bisogna cessare la guerra per impedire che ci siano altri morti e questo vale sia per i palestinesi che per gli israeliani», ha detto invece il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Chissà cosa ne pensano invece dei manifestanti in piazza con loro che paragonano Israele alla Germania nazista. Un esempio per tutti? Il cartello con scritto: «Avete superato i nazisti», rivolto agli israeliani con annesso parallelismo tra la strage di rappresaglia di via Rasella e il cinico rapporto tra i 1400 morti i Israele il 7 ottobre e le 20mila vittime che si contano fino ad ora. Davvero delicatissimi, pacifisti e super partes.
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