Croce Rossa, fallita come organizzazione umanitaria Commento di Carlo Nicolato
Testata: Libero Data: 10 dicembre 2023 Pagina: 12 Autore: Carlo Nicolato Titolo: «La croce rossa prevenuta nei confronti di Israele»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 05/12/2023, a pag.12 con il titolo "La croce rossa prevenuta nei confronti di Israele" l'analisi di Carlo Nicolato.
Croce Rossa dialoga con Hamas
Che cosa sta succedendo a Gaza?». Si chiede sul suo sito il Comitato Internazionale della Croce Rossa. «Gaza è nella morsa di una catastrofe umanitaria», risponde, «le risorse sono scemate e 1,8 milioni di persone sono fuggite dalle proprie case». Dopo una spiegazione esaustiva della tragedia del popolo palestinese lo stesso sito fa un riepilogo in punti degli eventi, nel quale si afferma con certezza che «il bilancio delle vittime a Gaza ammonta attualmente a oltre 15.500». Solo alla fine si dice con fatica, e con un condizionale « preoccupante, che «in Israele sarebbero morte più di 1.200 persone».
Sorge il consistente dubbio che la Croce Rossa sia un po’ prevenuta nei confronti di Israele e sebbene si sia occupata di fungere da taxi per gli ostaggi liberati, lo abbia fatto per così dire con riluttanza, perfino con una certa indignazione nei confronti dei parenti degli stessi ostaggi che si sono giustamente preoccupati dei loro familiari. Stiamo esagerando? All’inizio della settimana i genitori di Doron Steinbrecher, 30enne rapita dai terroristi di Hamas, hanno incontrato la Croce Rossa per far loro presente che la figlia ha bisogno di un farmaco vitale da assumere quotidianamente. Pare che i due siano stati fatti accomodare e quindi rimproverati dai rappresentanti CICR. «Pensate piuttosto ai palestinesi che vengono bombardati», hanno loro detto.
I due sono usciti dall’incontro increduli e senza aver ottenuto nulla. La famiglia di Elma Avraham, una donna di 84 anni rilasciata durante il cessate il fuoco, ha detto ai media che la Croce Rossa si era rifiutata di portarle le medicine di cui aveva bisogno. Il medico che l’ha in cura ha confermato che «dal punto di vista medico e infermieristico, ciò a cui abbiamo assistito è un abbandono illegale». Il Jerusalem Institute of Justice ha recentemente inviato una lettera al CICR accusandolo di aver pubblicato diversi post sulla situazione umanitaria a Gaza, ma di aver sostanzialmente dimenticato gli ostaggi. Perfino il giorno stesso del massacro nell’unico comunicato pubblicato dalla Croce Rossa non c’è alcuna traccia di sdegno nei confronti di Hamas, si invita semplicemente «tutte le parti a rispettare i loro obblighi legali ai sensi del diritto internazionale umanitario». Con l’inizio delle operazioni militari la Croce Rossa ha iniziato invece il quotidiano bombardamento ideologico contro il governo ebraico accusandolo di ogni malefatta, e soprattutto non ha invitato la popolazione plaestinese a lasciare le loro case, come invece ha fatto ad esempio nei casi della guerra in Ucraina e in Sudan. Nel 2015, in occasione del 70esimo anniversario della liberazione dei prigionieri ebrei dai campi di sterminio nazisti, il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer, ha dichiarato che «il CICR non è riuscito a proteggere i civili e, in particolare, gli ebrei perseguitati e assassinati dal regime nazista. Ha fallito come organizzazione umanitaria perché ha perso la sua bussola morale». Una bussola ancora non ritrovata.
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