|
|
||
L'odio del mondo contro gli ebrei in una cartina geografica Diario di guerra di Deborah Fait
Mappa dell'odio antiebraico
Emily, la bambina che è stata ostaggio di Hamas per un mese e mezzo, la bambina che sussurra per la paura che le hanno inculcato i suoi torturatori, è tonata all’asilo. È stata accolta dagli abbracci delle amichette e dalle lacrime trattenute a mala pena delle maestre. Lei sorrideva, felice e un po’ intimidita da tanta affettuosa accoglienza. Fisicamente la sua tragedia è finita e adesso è compito degli psicologi e della famiglia farle superare l’inferno, se mai potrà farlo, vissuto tra le grinfie dei tagliagole di Hamas, e la morte della mamma ammazzata quel maledetto 7 ottobre. Provo tanta rabbia e dolore nel vedere che col passare dei giorni si tende a dimenticare l’orrore che ha colpito Israele come uno tsunami di sangue e disperazione. I video degli ostaggi portati come trofei a Gaza, accolti da sputi e calci da parte dei civili palestinesi che i media italiani tutti, anche i meno ostili a Israele, continuano a dire ignobilmente che “non sono Hamas”. Si dimentica Amit trascinata da 7 terroristi, presa a pugni e calci, attraverso il deserto, buttata a terra, ripresa e messa sulle spalle di uno, ributtata a terra perché si divincolava, sette energumeni sopra di lei che la spogliavano. Si dimenticano le soldatesse cui, dopo lo stupro, hanno sparato al pube e nella vagina. Si dimenticano i bambini rapiti e torturati, il sangue sui pavimenti e sulle pareti delle case, fino al giorno prima serene, degli israeliani dei kibbuzim, non se ne parla quasi più, l’argomento principe è solo Gaza. Il mondo odia Israele, ama e difende quelli che considera oppressi. Pur essendo belve umane sono considerati dei poveracci maltrattati dal ricco e potente Israele. Che importa se sono stati i palestinesi a incominciare la guerra, a fare più di 1200 morti, a compiere atti bestiali, satanici. Si dimentica facilmente perché i palestinesi sono orgogliosi di mostrare i loro morti, veri o finti che siano. Israele, una volta di più ha perso, Israele piange, sopporta un trauma che non sarà mai superato, come la Shoah. Il massacro di ragazze e ragazzi, fratelli, mamme, papà, nonni è un dolore collettivo, di tutto il popolo. L’obiettivo di Hamas era questo: ammazzare ebrei innocenti, provocare la guerra, bloccare i Patti di Abramo con l’Arabia Saudita e poi mostrare a tutto il mondo i propri morti, ammazzati dal mostro sionista e ingigantire l’odio del mondo che non aspettava altro per scoppiare e travolgere gli ebrei.
Deborah Fait |
Condividi sui social network: |
|
Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui |