Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 06/12/2023, a pag.15 con il titolo "Le donne sentinelle: Sul 7 ottobre ignorati i nostri avvisi”. L'analisi di Francesca Caferri.
Francesca Caferri
Soldatesse israeliane dell'unità di intelligence 8200
La denuncia di Victoria e delle sue colleghe è stata confermata lunedì dalla diffusione di una serie di documenti messi insieme dalla Amshat, un’unità speciale dell’esercito israeliano incaricata di indagare sulle falle della sicurezza del 7 ottobre e sulle modalità in cui l’attacco è stato organizzato prima e attuato poi. Idocumenti — appunti, mappe, ma anche video delle bodycam dei miliziani — dimostrano che dietro alla strage che ha sorpreso Israele ci sono stati anni di preparazione: come denunciato dalle spotter e da una ufficiale donna dell’unità di intelligence 8200, i cui report sono stati pubblicati la settimana scorsa dal New York Times .
Rispetto a tutto questo, i risultati del lavoro della Amshat fanno un passo avanti e dimostrano, secondo quanto sostengono gli ufficiali del gruppo, che a giocare un ruolo fondamentale nella pianificazione dell’attacco sarebbero state anche delle persone che sono state usate come spie di Hamas: probabilmente lavoratori di Gaza che avevano ottenuto un permesso di lavoro in Israele.Conclusione condivisa da molti degli abitanti dei kibbutz con cui abbiamo parlato in queste settimane: «Uno dei combattenti uccisi nel nostro kibbutz aveva una mappa delle case, con i nomi e i numeri dei componenti delle famiglie scritti sopra. Solo chi aveva lavorato da noi poteva dare informazioni simili», ci aveva detto dieci giorni dopo l’attacco Moran Hagbi-Nachmani, 40 anni, del Moshav Yachini, uno dei villaggi del Negev più vicini a Sderot.
Nel briefing di lunedì i comandanti della Amshat hanno mostrato mappe simili a quella di cui parlava Hagbi-Nachmani: alcune riproducevano perfettamente le basi militari di Nahal Oz, dove sono morte le spotter incaricate di monitorare il confine.
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