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Libero Rassegna Stampa
23.11.2023 Olanda, voto contro l’invasione islamica
Commento di Carlo Nicolato

Testata: Libero
Data: 23 novembre 2023
Pagina: 17
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: «Reazione contro l’invasione islamica»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 23/11/2023, a pag.17, con il titolo 'Reazione contro l’invasione islamica' l'analisi di Carlo Nicolato.

Elezioni in Olanda, i risultati in diretta | Exit poll: in testa il  sovranista Wilders- Corriere.it
Geert Wilders

È un bel dilemma l’Olanda senza Mark Rutte, antipatico finché si vuole ma punto fermo inamovibile della politica del Paese e a capo del governo per 13 anni consecutivi (solo la Merkel ha fatto meglio, o peggio, nell’Europa occidentale). Secondo gli exit poll al gran finale testa a testa delle elezioni tenutesi ieri avrebbe vinto a sorpresa il Partito della Libertà di Geert Wilders, al quale dovrebbero spettare 35 insperati seggi. Un colpo di scena clamoroso, al quale nemmeno i membri dello stesso partito inizialmente sembravano credere. Fino a due giorni fa l’esponente più longevo di quella che viene maldestramente definita la “destra populista” europea era dato come addirittura quarto partito seppure a breve distanza dagli altri. 

LO SHOCK Negli ultimi due giorni però erano apparsi due sondaggi che confermavano l’incredibile rimonta e l’allarme era risuonato fino a Bruxelles dove in realtà si dava quasi per scontata un'ottima affermazione della vecchia volpe europeista Frans Timmermans e della sua coalizione verde-laburista. A questi ultimi spetterebbero 26 seggi, mentre al VVD, cioè al Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, quello dell’uscente Rutte, vanno appena 23 seggi. Una grande delusione, o per meglio dire un vero e proprio shock dal momento che il VVD, ora in mano all’ex ministro della Giustizia e della Sicurezza Dilan Yesilgöz-Zegerius, era dato per vincente fino a qualche ora prima, ma evidentemente paga la diaspora interna dovuta alla fuoriuscita del carismatico parlamentare Pieter Omtzigt che in soli tre mesi ha fondato il “Nuovo Contratto Sociale” (NSC) e lo ha portato a guadagnare, sempre secondo gli exit poll ben 20 seggi. A Wilders ora, secondo prassi consolidata, sarà affidato l’incarico di formare il nuovo governo. «Faremo in modo che l'Olanda diventi di nuovo per gli olandesi», ha commentato a caldo. «Non possiamo più essere ignorati» ha aggiunto, anche se sarà tutt’altro che facile riuscire a mettere insieme un'alleanza che gli permetterà di ottenere la maggioranza parlamentare e quindi la fiducia. A differenza di Rutte la Yesilgöz-Zegerius non ha mai chiuso la porta in faccia a Wilders nonostante quelle che lei stessa ha definito «differenze enormi» ed è quindi probabile che il leader del PPV segua proprio questa strada. Nonostante sia lei stessa una immigrata rifugiata di origini turco-curde la leader del VVD ha impostato gran parte della sua campagna elettorale sulla promessa di porre un freno all’immigrazione incontrollata introducendo un sistema di asilo a due livelli, la cancellazione dei permessi di soggiorno permanenti e un controllo ferreo su tutta la filiera dei migranti. 

PROVE DI ALLEANZA Su questo punto si è trovata d’accordo con Wilders che notoriamente ha sempre fatto della contrapposizione all’immigrazione il suo punto di forza. Una delle differenze a cui faceva riferimento la YeE ilgöz,che viene da una famiglia musulmana, rimane invece la posizione diametralmente opposta sull’Islam, anche se lo stesso Wilders, annusando da qualche giorno la possibilità di poter guidare un governo, ha sottolineato con forza che questo punto non è più prioritario per il suo partito. «L’Olanda ha problemi più stringenti», ha detto il leader di destra durante l’ultimo dibattito televisivo. Wilders non potrà contare su Omtzigt che in campagna elettorale ha escluso a priori qualsiasi alleanza con la destra, ma potrà cercare di raggranellare quale seggio dai partiti minori più estremi come quello degli agricoltori, noto come BBB, che dopo l’exploit delle ultime provinciali dovrebbe accontentarsi di 7 seggi. Tutto sta a vedere se anche la Yesilgöz-Zegerius è d’accordo.

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