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Deborah Fait
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La verità sui "bravi "palestinesi che, secondo molti, non sarebbero come Hamas 19/11/2023
La verità sui "bravi "palestinesi che, secondo molti, non sarebbero come Hamas
Diario di guerra di Deborah Fait

Un articolo di Israele.net su un sondaggio palestinese condotto da Arab World for Research and Development con sede a Ramallah, conferma quello che io scrivo da sempre, in special modo dal 7 ottobre, il ShabaT Shachor, il Sabato Nero per Israele e per quello che rimane del mondo civile.
Da allora abbiamo sentito ad nauseam il mantra ipocrita, politicamente corretto, stucchevole che “Hamas non è i palestinesi” o l’altra versione “I palestinesi non sono Hamas”. Ebbene gli stessi arabi danno torto marcio a tutti i buonisti italici desiderosi di giustificare i palestinesi quasi a creare un corpo estraneo rispetto al satanismo di Hamas. Secondo il sondaggio il 75% dei palestinesi risulta essere d’accordo con l’attacco a Israele, cioè con lo sventramento delle donne, con i bambini messi nel forno, con le decapitazioni fatte a colpi di zappa. Il 74.7% vuole un unico stato, cioè “Palestine will be free from the River to the See”, dal fiume Giordano al mare Mediterraneo, dunque, senza Israele. E gli ebrei dove li metterebbero? Ma in mare, perbacco, come diceva da anni il bravo Arafat, quello tanto amato dalle sinistre mondiali. Ma non è finita. Alla domada fatta agli arabi di Giudea e Samaria su quanto sostengono il massacro del 7 ottobre addirittura l’83.1% ha risposto di essere d’accordo sull’attacco. Capite? La maggioranza di quelli con cui, secondo tanti idioti del mondo, Israele dovrebbe fare la pace, stanno godendo al pensiero dei massacri di israeliani.

A volte penso di essere disconnessa da questo mondo eppure tutto l’Occidente ha vissuto, come me, la storia complessa tra Israele e i suoi vicini. Tutti hanno sentito parlare delle guerre mai volute e mai iniziate da Israele, guerre per la sua estinzione totale. Tutti in Occidente hanno sentito Khamenei assicurare che Israele verrà distrutto e che, a prova di questa volontà, hanno messo un orologio in piazza Palestine a Teheran che scandisce le ore e i minuti che ci separano dalla fine dello stato ebraico. Tutti in Occidente hanno avuto sentore del terrorismo di decenni, senza fine, di autobus, teatri, ristoranti che esplodevano a Haifa, Tel Aviv, Gerusalemme provocando migliaia di morti. E tutti, in questo Occidente ipocrita e nauseabondo, hanno visto i bravi, buoni e pacifici palestinesi ballare, cantare, gridare Allahu Achbar alzando le braccia al cielo, pazzi di gioia alla notizia di ebrei morti ammazzati. Uomini, donne, vecchi e bambini, tanti bambini palestinesi in festa ad ingozzarsi di caramelle e bakhlavà per ringraziare il loro dio, e lo scrivo minuscolo.  Per ringraziare i loro adorati kamikaze di aver rubato la vita a tanti israeliani e aver rovinato il futuro delle loro famiglie rimaste orfane di figli, madri, padri, persino nonni, innocenti.  
Il 7 ottobre, mescolati ai terroristi in divisa di Hamas, c’erano migliaia di civili arabi di Gaza che hanno stuprato, torturato, ammazzato, ridendo di felicità. I buoni palestinesi hanno accolto, a Gaza, gli ostaggi, mezzi nudi, sanguinanti, hanno accolto più di 30 bambini terrorizzati e increduli, prigionieri di quella guerra maledetta, a sputi, calci, spintoni, pizzicotti. Li deridevano, li violentavano con grida e insulti. I bambini, si i bravi bambini di Gaza, che tiravano i capelli e spintonavano sghignazzando i loro simili, bambini ebrei, fatti prigionieri a 3, 5, 10 anni. Uno aveva 9 mesi. Un neonato di nove mesi prigioniero di guerra. Non era mai successo in tutte le guerre del mondo.   
E dopo questo festival dell’odio e della barbarie che dura da prima che fosse fondato lo Stato sovrano di Israele, raggiungendo il culmine del satanico il 7 ottobre. Dopo tanto sangue innocente e indescrivibile bestialità, i giornalisti italiani,  e lo dicono quasi tutti, osano blaterare di “palestinesi che non sono come Hamas”.
Bene, signori, se non vi sono bastate le migliaia di esempi di turpe crudeltà morale del cosiddetto “popolo palestinese”, ecco a voi il sondaggio e chiedete scusa, sempre se avete una coscienza.

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Deborah Fait

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