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La verità sui "bravi "palestinesi che, secondo molti, non sarebbero come Hamas
Diario di guerra di Deborah Fait
Un articolo di Israele.net su un sondaggio palestinese condotto da Arab World for Research and Development con sede a Ramallah, conferma quello che io scrivo da sempre, in special modo dal 7 ottobre, il ShabaT Shachor, il Sabato Nero per Israele e per quello che rimane del mondo civile.
Da allora abbiamo sentito ad nauseam il mantra ipocrita, politicamente corretto, stucchevole che “Hamas non è i palestinesi” o l’altra versione “I palestinesi non sono Hamas”. Ebbene gli stessi arabi danno torto marcio a tutti i buonisti italici desiderosi di giustificare i palestinesi quasi a creare un corpo estraneo rispetto al satanismo di Hamas. Secondo il sondaggio il 75% dei palestinesi risulta essere d’accordo con l’attacco a Israele, cioè con lo sventramento delle donne, con i bambini messi nel forno, con le decapitazioni fatte a colpi di zappa. Il 74.7% vuole un unico stato, cioè “Palestine will be free from the River to the See”, dal fiume Giordano al mare Mediterraneo, dunque, senza Israele. E gli ebrei dove li metterebbero? Ma in mare, perbacco, come diceva da anni il bravo Arafat, quello tanto amato dalle sinistre mondiali. Ma non è finita. Alla domada fatta agli arabi di Giudea e Samaria su quanto sostengono il massacro del 7 ottobre addirittura l’83.1% ha risposto di essere d’accordo sull’attacco. Capite? La maggioranza di quelli con cui, secondo tanti idioti del mondo, Israele dovrebbe fare la pace, stanno godendo al pensiero dei massacri di israeliani.
Il 7 ottobre, mescolati ai terroristi in divisa di Hamas, c’erano migliaia di civili arabi di Gaza che hanno stuprato, torturato, ammazzato, ridendo di felicità. I buoni palestinesi hanno accolto, a Gaza, gli ostaggi, mezzi nudi, sanguinanti, hanno accolto più di 30 bambini terrorizzati e increduli, prigionieri di quella guerra maledetta, a sputi, calci, spintoni, pizzicotti. Li deridevano, li violentavano con grida e insulti. I bambini, si i bravi bambini di Gaza, che tiravano i capelli e spintonavano sghignazzando i loro simili, bambini ebrei, fatti prigionieri a 3, 5, 10 anni. Uno aveva 9 mesi. Un neonato di nove mesi prigioniero di guerra. Non era mai successo in tutte le guerre del mondo. E dopo questo festival dell’odio e della barbarie che dura da prima che fosse fondato lo Stato sovrano di Israele, raggiungendo il culmine del satanico il 7 ottobre. Dopo tanto sangue innocente e indescrivibile bestialità, i giornalisti italiani, e lo dicono quasi tutti, osano blaterare di “palestinesi che non sono come Hamas”. Bene, signori, se non vi sono bastate le migliaia di esempi di turpe crudeltà morale del cosiddetto “popolo palestinese”, ecco a voi il sondaggio e chiedete scusa, sempre se avete una coscienza. Deborah Fait |
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