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Douglas Murray, Mark Twain, Herbert Pagani, grandi firme per Israele 19/11/2023


Cara Deborah,
Douglas Murray è il Giornalista e uso la G maiuscola. Durante l’intervista con il solito giornalista (g minuscola) ignorante e pieno di pregiudizi contro Israele, ribatte con calma e precisione, esponendo i fatti concreti in risposta ai soliti pietosi luoghi comuni (occupazione, genocidio, punizione collettiva, ecc. ecc.) del suo patetico interlocutore.
Del resto, George Orwell, a proposito della libertà di stampa, diceva “Se libertà vuol dire veramente qualcosa, significa il diritto di dire alla gente quello che la gente non vuole sentire”. Douglas Murray, a differenza della stragrande maggioranza dei suoi “colleghi”, questo diritto lo esercita egregiamente. Ce ne vorrebbero di professionisti come lui, il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore.
Grazie a lui e a tutti i Giornalisti di Informazione Corretta.
Viva Israele ora e sempre.
Marialessandra Biglino

Cara Marialessandra,

Ce ne vorrebbero giornalisti come Douglas Murray. Quando ha detto che i nazisti si ubriacavano per sopportare l’orrore di quello che facevano, e i terroristi satanici del 7 ottobre ridevano nello sventrare le persone ha fatto capire chi sono i palestinesi e non solo quelli di Hamas. Quando gli ostaggi sono stati portati a Gaza, feriti, sanguinanti e terrorizzati (e fra loro più di 30 Bambini), i “buoni e pacifici palestinesi” li hanno accolti a sputi e calci. Gente orrenda per cui il mondo antisemita adesso piange. Io ringrazio lei, come sempre!
Un affettuoso shalom

***

Cara Deborah,
Ho letto ora l’articolo di Elena Loewenthal sull’occupazione dell’Università di Torino e mi chiedo se si deve arrivare all’Università per non capire niente!
Si fa il paragone con la Resistenza, ma la Resistenza era contro i soldati tedeschi che occupavano il territorio italiano, era contro un esercito! I palestinesi hanno attaccato, massacrato e rapito civili innocenti, non soldati, non occupanti!
25 anni fa, dopo essere stata in Israele, parlandone mi dicevo meravigliata di come era fiorito il deserto, richiamandomi ad un vecchissimo articolo di Mark Twain che diceva di come era desolata la Palestina da lui visitata! Mi piacerebbe ritrovare quell’articolo, comunque anche Gaza era tornata ad essere un deserto dopo essere stata “regalata” ai palestinesi!
E mi sono riletta anche il bellissimo messaggio di Herbert Pagani che ho conservato nel mio iPad… Forza, Israele! Forse siamo una maggioranza silenziosa magari un po’ paurosa ma siamo con voi, ora e sempre!
Un grandissimo, affettuosissimo abbraccio a tutti voi, con tutto il cuore!

Renata
 
Cara Renata,
Gli studenti universitari, non solo di Torino ma di tutti gli istituti accademici italiani, di Washington, di New York, di Londra, sono il frutto di un antisemitismo occidentale da sempre latente e scoppiato in tutto il suo orrore durante questa guerra. Sono giovani deliranti e indottrinati dalla propaganda filo palestinese della sinistra. Non sanno niente, sono ignoranti e scommetto che la maggior parte di essi,  se non tutti, sanno poco o niente della storia di Israele.
La cosa triste e tragica è che le manifestazioni antisemite avvengono più in Occidente. Paragonare la Resistenza al massacro del 7 ottobre significa non saper nulla della prima né del secondo. Questo per degli studenti universitari, che saranno la società del prossimo futuro, è gravissimo.
Un affettuoso shalom

Ps. Ecco l’esatta frase di Mark Twain:” Non c’è un villaggio solitario in tutta la sua estensione – nemmeno per 30 miglia in entrambe le direzioni. Ci sono due o tre piccoli gruppi di tende beduine, ma non una singola abitazione permanente. Si possono percorrere 10 miglia, da queste parti, e non vedere 10 esseri umani”.
E continua: “Di tutte le terre che offrono scenari tetri, penso che la Palestina debba essere il principe...una terra desolata e deserta.”

***
 
A tutti voi un abbraccio. Ma non è possibile trasmettere alla,  Rai o Mediaset ,il video a cura di Giorgio Pavoncello ? Altro che appello del papa gesuita.
Saluti

Tiziano DC

Caro Tiziano,
Sarebbe possibile se qualche programma televisivo lo accettasse, mentre purtroppo l’informazione corretta non fa parte di gran parte dei nostri media.
Un cordiale shalom

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L'informazione è in confusione, Gentile Deborah,
negli ultimi tre giorni , il quotidiano Repubblica ha pubblicato commenti che lasciano senza parole. Spero che si tratti di infortuni , altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi. Ha pubblicato un articolo di J. Habermas, uno dei pochi filosofi viventi degni di questa qualifica. Habermas ha preso coraggiosamente la parte di Israele con argomentazioni ben motivate, Ma Repubblica ha affiancato all'articolo '' i commenti '' dei lettori , che ,con poche eccezioni , hanno sommerso l'articolo con una serie di insulti e di considerazioni tipiche di quegli sprovveduti che vanno alle manifestazioni contro Israele dimenticando cosa è successo il 7 ottobre. Qualche giorno dopo sempre Repubblica , ha pubblicato un articolo dello scrittore marocchino che vive da anni in Francia, T. Ben Jelloun. Lo scrittore ha buttato lì la solita proposta di circostanza di creare ''lo stato di Palestina'' , dimenticando che Barack aveva fatto una proposta  negli anni passati a cui Arafat rispose con l'Intifada. Da ultimo , scivolando nel ridicolo , Repubblica ha pubblicato una dichiarazione di Zaki , l'ineffabile quasi quarantenne che si definisce ancora studente. Il furbo giovanotto , dopo aver insultato Netanyahu, ha annunciato che sta per partire per portare aiuti a Gaza . Non si capisce come faccia Repubblica ad avere adottato questo giovanotto che pare avere solo la capacità di fare marketing per sé stesso.
Saluti 

Dante D
 
Caro Dante,
La sua lettera dovrebbe essere mandata alla redazione di Repubblica perché richiede molte risposte a domande interessanti. Il direttore Molinari è senza ombra di dubbio, amico di Israele ma deve dare spazio a tutti i suoi collaboratori che non sempre lo sono.
Per quanto riguarda Zaki, lo studentello che non sa una parola di italiano, mi fa piacere che vada a Gaza e ho una grandissima speranza: che ci resti!
Un affettuoso shalom   

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