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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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L’Unione Europea si risveglia finalmente? Non proprio 16/11/2023
L’Unione Europea si risveglia finalmente? Non proprio
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)


Josep Borrell, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la  politica di sicurezza
Josep Borrell


L’Unione Europea “condanna l'uso da parte di Hamas degli ospedali e dei civili come scudi umani ", ha affermato in una nota Josep Borrell, capo della diplomazia dell'UE.  Dobbiamo leggere e rileggere questa condanna, sorseggiarla. Sono  anni che Israele ha cercato invano di mostrare al mondo la realtà della gabbia di piombo che sovrasta la Striscia di Gaza da quando Hamas ne ha preso il potere, spodestando l'Autorità Palestinese con un sanguinoso colpo di Stato. Sono anni che questa organizzazione, riconosciuta come terroristica dalla maggior parte dei Paesi occidentali, dirotta miliardi di dollari in aiuti destinati alla popolazione, a beneficio invece dello sviluppo di una macchina da guerra diretta contro Israele ma anche a vantaggio del benessere dei suoi leader e delle loro famiglie. Per anni ha immagazzinato munizioni e missili vicino a scuole e ospedali. Israele ha continuato a dirlo, ma si è scontrato con le smentite di Hamas.

Anche se l’Unione Europea riconoscesse finalmente questa realtà, non ha ancora fatto però  l’ulteriore passo indispensabile: ancora oggi non ammette che Hamas ha fatto della menzogna un’arte e che in passato essa ha commesso lo  sbaglio di accettare la versione falsa dell’organizzazione, lo sbaglio cioè di non credere alle smentite fornite da Israele con le prove alla mano. Purtroppo questa cecità continua. Ed è condivisa, se non incoraggiata, dai media.

L'esercito israeliano ha dimostrato, con video a supporto, che un'unità terroristica ha trovato rifugio vicino all'ospedale Al Kuds e che mira a colpire i soldati proprio dall’ingresso della struttura; che due terroristi sono stati filmati con lanciarazzi RPG in mano mentre si nascondevano dietro dei civili; ha dimostrato che il sotterraneo di un altro ospedale dava accesso ad un tunnel dove per un certo periodo, sono stati reclusi degli ostaggi, ed è ancora e sempre Israele ad essere ritenuto responsabile della drammatica situazione negli ospedali.      

Inoltre, l'Unione europea ha ribadito la sua preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Ovviamente questo lascia poco spazio alla preoccupazione per la situazione in Israele. Secondo il New York Times ci sono quasi 170.000 sfollati- dei sopravvissuti al massacro del 7 ottobre che non possono più vivere nei loro kibbutz devastati e dei residenti delle cittadine vicino al confine di Gaza che sarebbero esposti a continui lanci di razzi. Uomini, donne, il cui mondo è stato stravolto in un sol colpo. Uomini e donne che devono convivere con l'incertezza del giorno dopo, il lutto per i propri cari assassinati e l'angoscia per gli ostaggi detenuti a Gaza e di cui non hanno notizie.        

Gli orrori che hanno dovuto affrontare li perseguiteranno per il resto della loro vita. Una vita che dovranno ricostruire così come dovranno ricostruire le loro case e i loro kibbutz distrutti. E  poi ci sono i bambini. Quelli che sono troppo giovani per capire che non vedranno mai più un padre o una madre assassinati; coloro che sono abbastanza grandi da comprendere e ricordare l'incubo che hanno vissuto. Loro soltanto non contano per Borrel e i suoi colleghi dell'Unione Europea.        E nemmeno gli ostaggi.

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Michelle Mazel

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