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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Repubblica Rassegna Stampa
12.06.2003 I caschi blu:
forza di pace o foglia di fico per i filoarabi europei?

Testata: La Repubblica
Data: 12 giugno 2003
Pagina: 1
Autore: Bernardo Valli
Titolo: «Una forza di pace»
In un suo lungo articolo, prendendo spunto dai tragici avvenimenti degli
ultimi giorni, Valli torna a perorare con convinzione la causa di una forza
internazionale di interposizione che dovrebbe dividere i palestinesi dagli
israeliani per aiutarli a vivere in pace.
Valli afferma di voler formulare questa sua opinione "senza inoltrarci nel
passato profondo, in cui ci si può facilmente smarrire tra torti e ragioni
degli uni e degli altri".
E'senza alcun dubbio vero che dalla terza decade dello scorso secolo ad
oggi la violenza ha contrassegnato quella regione in un crescendo che
talvolta la rende indecifrabile, ma è ancor più vero che un giudizio non può
prescindere dai concetti basati sulle grandi direttrici di quasi un secolo
di storia locale.
E queste grandi direttrici sono in maniera incontrovertibile le seguenti:
1) gli ebrei sono arrivati in quella terra senza avere intenzioni bellicose
e senza volerne scacciare con la violenza gli abitanti
2) gli arabi, sospinti in questa direzione dalle grandi potenze europee che
agivano per i loro interessi particolari, hanno reagito con violenza sempre
più indiscriminata e feroce alla presenza ebraica
3) la legittimità dello stato d'Israele è stata rifiutata fin dal 1947 da
tutto il mondo arabo, che ha tentato più volte di annientarlo
4) in tempi recenti ed in diverse occasioni i governi d'Israele hanno
proposto soluzioni politiche basate sulla pregiudiziale di una convivenza
pacifica di due stati, ebraico e palestinese
5) queste proposte sono state o rifiutate o svuotate dalle autorità
palestinesi guidate da Arafat, fosse l'OLP o l' Autorità Palestinese a
negoziare.
Questo non significa che tutte le responsabilità sono da ricercare in campo
palestinese ed Israele non ne ha alcuna; significa solamente che esiste una
linea di continuità nella politica palestinese, che non è di pacifica
convivenza e di rispetto della natura dello stato d'Israele.
Va aggiunta a quanto sopra una ulteriore considerazione, a maggiore
chiarimento dell'opinione che esprimiamo. Hamas, la Jihad Islamica, gli
Hezbollah, i Tanzim e le Brigate dei Martiri di Al Aqsa non esisterebbero,
se non vi fossero i finanziamenti ed il sostegno politico di molti stati
arabi a dare loro la forza di cui fanno uso. Né sarebbero esistiti i gruppi
terroristici legati all'OLP e ad Arafat in un passato recente, da Settembre
Nero al FPLP, senza quella precondizione.
Avendo presente tutto ciò - e non facendone, come vorrebbe Valli, un
dettaglio che genera solo confusione nei cervelli degli osservatori - come
si può ragionevolmente ritenere che una forza internazionale di
interposizione con la sua sola presenza fisica sarebbe idonea ad indurre le
parti a non ammazzarsi? Ancora: come si può pensare che una tale forza possa
impedire ad un diciottenne arabo di salire su un autobus a Gerusalemme? Ed
ancora: come si può pensare che l' unica funzione realmente efficace di tale
forza, atta ad impedire ad Israele di mandare i suoi carri armati od
elicotteri a colpire le basi del terrorismo, sarebbe idonea a convincere i
vari Rantisi ("In Palestina non deve rimanere un solo ebreo") a mettere da
parte il loro odio?

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