Sapienza occupata contro Israele Commento di Daniele Dell'Orco
Testata: Libero Data: 09 novembre 2023 Pagina: 5 Autore: Daniele Dell'Orco Titolo: «Sapienza occupata contro Israele»
Riprendiamo da LIBERO del 09/11/2023, a pag. 5, con il titolo 'Sapienza occupata contro Israele' la cronaca di Daniele Dell'Orco.
Il Collettivo “Cambiare Rotta”, dopo settimane di manifestazioni, iniziative e picchetti a sostegno della Palestina, ha alzato il tiro occupando ieri la facoltà di Scienze politiche dell’università La Sapienza di Roma. Gli studenti hanno appeso all’ingresso della facoltà uno striscione con scritto «Scipol occupata» e le bandiere palestinesi. All’interno delle aule si stavano ancora tenendo lezioni e convegni, ma un manipolo di poco più di 10 persone ha bloccato l’atrio dell’edificio e ha indetto un sit-in. Su uno dei portali online degli antagonisti si legge: «Al fianco della resistenza palestinese gli studenti si riprendono l’ateneo: occupata la facoltà di scienze politiche! Dopo una partecipata assemblea, accesa dalla rabbia per le settimane di massacro del popolo palestinese, martoriato da 75 anni da parte di Israele che oggi accelera la sua politica di genocidio, gli studenti si sono ripresi le aule». Tra le rivendicazioni, le formazioni di ultrasinistra chiedono che la Sapienza «smetta di sostenere il regime di apartheid israeliano in Palestina» e che «tronchi immediatamente gli accordi con il criminale governo israeliano e con tutte le istituzioni che sorgono sui territori palestinesi occupati», rimandando la questione alla riunione del Senato Accademico prevista per oggi. Il sostanza, «Cambiare Rotta» si scaglia contro la decisione della rettrice Antonella Polimeni di proporre e votare una mozione, già diversi giorni fa, che ritiene essere «a sostegno di Israele», anche se in realtà si trattava di una secca e inequivocabile condanna nei confronti del raid di Hamas che il 7 ottobre ha ucciso 1.400 israeliani, e la richiesta di liberazione degli ostaggi. Una mozione votata all’unanimità proprio dal Senato accademico, che i collettivi vogliono sia «revocata». Tra gli «accordi» che vorrebbero la rettrice stracciasse ci sono invece quelli con Leonardo (che consente a diversi studenti ogni anno di frequentare stage di specializzazione) e con atenei israeliani come il Technion di Haifa. Non si tratta comunque di una novità. La mozione della Sapienza era già finita sotto attacco al momento della discussione, quando un corteo, al grido di «Intifada fino alla rivoluzione», aveva tentato di entrare nel Rettorato dove si stava svolgendo il voto ma venne respinto da alcuni agenti in borghese e dalla vigilanza dell'ateneo. Giorni dopo, un gruppetto sempre degli stessi collettivi si era accampato con una tenda e alcune sedie fuori dall’ingresso del palazzo che ospita gli uffici della rettrice Polimeni con le medesime rivendicazioni, che verranno riproposte anche nell’ennesima manifestazione cittadina in programma domani a Roma e nel corteo previsto il 15 novembre in Sapienza. Il 17, poi, sarà la giornata internazionale dello studente, la situazione tornerà a farsi tesa. I protagonisti del blitz sono infatti gli stessi che un anno fa nel cortile di Scienze Politiche cercarono di impedire a Daniele Capezzone e agli studenti di Azione Universitaria di tenere un convegno all'indomani della vittoria elettorale del centrodestra. All’epoca, nella città universitaria, scoppiò il finimondo.
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